Bellinzonese

Pressing su Rösti e Ustra per ‘priorizzare’ il collegamento A2-A13

I sindaci di Locarno, Bellinzona, Gambarogno, Cadenazzo e Sant’Antonino scrivono a Berna ribadendo la necessità (che il Poli sta verificando)

A Cadenazzo si viaggia così per buona parte dell’anno
(Ti-Press)
4 aprile 2025
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Tutti insieme appassionatamente per “ribadire l’importanza” e difendere il previsto collegamento veloce del Locarnese all’autostrada, inserendolo in priorità uno. I sindaci di Locarno, Gambarogno, Cadenazzo, Sant’Antonino e Bellinzona hanno scritto direttamente al consigliere federale Albert Rösti (capo del Dipartimento ambiente, trasporti, energia e comunicazioni) e al direttore dell’Ufficio federale delle strade Jürg Röthlisberger sottolineando la “necessità vieppiù urgente” della realizzazione. Lo fanno in questo momento ritenuto cruciale, avendo il Datec incaricato il Politecnico federale di Zurigo di esaminare e definire le priorità dei progetti di ampliamento previsti su scala nazionale per tutti i vettori di trasporto, in particolare strade e ferrovia, dopo il no popolare dello scorso autunno al potenziamento di alcuni tratti autostradali Oltralpe. I sindaci, a nome dei rispettivi Municipi, ricordano che il progetto sviluppato da Ustra “è frutto di un lungo iter politico, tecnico e procedurale durante il quale è anche maturato un grande consenso politico e della società civile“, visto che nel Gruppo di accompagnamento politico erano presenti anche rappresentanti di associazioni a difesa dell’ambiente, agricole e della mobilità.

‘Ampio consenso e traffico parassitario’

I sindaci non si nascondono dietro a un dito ricordando che lo scorso 24 novembre la maggioranza dei rispettivi cittadini votanti ha accolto il referendum contrario ai potenziamenti autostradali previsti nella Svizzera interna: ma “ciò non costituisce in alcun caso un voto contrario al progetto A2-A13 che continua invece a godere di ampio consenso dettato anche dalla necessità – come si diceva prima – vieppiù urgente”. C’è poi un aspetto affatto secondario: “Solo con la sua realizzazione potrà essere risolto il problema sempre più grande del traffico parassitario all’interno dei nostri comuni e sul Piano di Magadino, dovuto appunto alla mancanza di un collegamento autostradale, che in questo senso costituisce un completamento e non un potenziamento della rete nazionale”, con il Locarnese ultimo agglomerato urbano della Svizzera a non esservi direttamente allacciato.

Consultazione interna e parola al governo

Da qui dunque la richiesta affinché il progetto “venga confermato nelle priorità della Confederazione, inserendolo nelle prime, e che l’iter che dovrà portare alla realizzazione continui con la necessaria sollecitudine”. La missiva viene inviata in copia alle rispettive Commissioni regionali dei trasporti che sposano in pieno questi ragionamenti. Il responso del Politecnico è atteso per l’autunno e uno dei prossimi passi è la consultazione interna ai vari uffici federali del progetto Ustra e di talune varianti. Una di queste piace, ma per ora in via ufficiosa, all’Ufficio federale dell’ambiente che per evitare l’attraversamento in viadotto di Quartino (presenza di 800 pipistrelli e zona palustre d’interesse nazionale protetta dalla Costituzione federale) propenderebbe per un collegamento di sponda destra fra Sementina e Riazzino in galleria. In entrambi i casi l’investimento previsto ammonta a circa due miliardi di franchi e la parola decisiva, inappellabile, spetta al Consiglio federale. La progettazione della variante in galleria di sponda sinistra, curata da Ustra che l'ha ritirata nel 2020 dal Cantone, è pressoché ultimata; un’eventuale altra variante da progettare richiederebbe ancora anni per essere sviluppata nel dettaglio.

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