laR+ Bellinzonese

Uno ‘sportello lavoro’ per uscire dal circuito assistenziale

Lo aprirà quest’anno la Città di Bellinzona, in collaborazione col Cantone, mirando al reinserimento professionale e sociale di chi si trova ai margini

4 gennaio 2025
|

Socialità sempre di più sotto pressione a tutti i livelli ed enti pubblici confrontati sia con l’esplosione della spesa, sia con una parte della politica che vuole ridurla, sia con la necessità di assicurare sostegno e aiuti mirati a una fetta crescente della popolazione affinché le risorse impiegate generino benefici concreti e stabili nel tempo. In questo quadro abbastanza complesso si muove anche la Città di Bellinzona che da alcuni anni ha intrapreso un importante lavoro di avvicinamento attraverso gli operatori di prossimità (servizio potenziato dall’iniziale unità alle attuali 2,2) con l’obiettivo d’intercettare sul territorio quelle situazioni di bisogno nelle varie fasce d’età (giovani, adulti e anziani) che altrimenti rischierebbero di rimanere ai margini anche degli aiuti previsti, senza poterne beneficiare. Aiuti puntuali, concepiti specialmente per tamponare situazioni d’urgenza, cui idealmente dovrebbe seguire un accompagnamento per invertire il corso delle cose. Favorendo, se possibile, un cambiamento virtuoso nella vita delle persone.

Ed è proprio quanto il Comune intende fare. “Il potenziamento del lavoro di prossimità, divenuto effettivo nel solco dell’importante opera di prevenzione i cui risultati sono al momento difficilmente misurabili, deve ora essere seguito da un ulteriore accompagnamento per contribuire attivamente al reinserimento professionale e sociale di coloro che sono confluiti nel circuito assistenziale”, scrive infatti il Municipio nel Preventivo comunale 2025. In tal senso viene proposta l’introduzione di una figura professionale, finanziata in buona parte dal Cantone, con l’obiettivo di operare in un contesto volto a favorire la creazione – e il seguito – di opportunità lavorative.

Tempi e modalità d’implementazione

Questa figura, nuova per Bellinzona ma già presente a Lugano e Locarno, fornirà supporto operativo, amministrativo e sociale. In che modo, e quando, il Servizio sociale comunale implementerà la novità appena descritta? Quanto personale sarà necessario? Chi e come potrà beneficiarne? Cosa si proporrà concretamente all’utenza? L’offerta sarà centralizzata in città o sarà diffusa anche nei quartieri periferici? «Con un approccio strutturato e inclusivo – premette il municipale Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e famiglie – il progetto mira a valorizzare le competenze delle persone in difficoltà, accompagnandole verso una maggiore integrazione. L’iniziativa punta a creare un sistema virtuoso che non solo offra un aiuto immediato, ma promuova anche un reinserimento sostenibile nel mondo del lavoro».

Il profilo richiesto

Il Servizio sociale comunale prevede di avviare il progetto nella seconda metà dell’anno: «Attualmente sono in corso approfondimenti col Cantone per definire i dettagli operativi. S’intende individuare una persona adeguatamente formata in ambito sociale, con competenze di supporto al reinserimento professionale o disponibilità a conseguirle, e dotata di una solida preparazione amministrativa. Questo profilo professionale dovrà essere in grado di gestire sia gli aspetti legati al collocamento lavorativo sia quelli relativi al supporto sociale, garantendo continuità e qualità nel percorso di reintegrazione». In una fase iniziale – dettaglia Bison – è prevista l’assunzione di una sola persona, con la possibilità di valutare eventuali ampliamenti futuri, sempre in accordo col Cantone: «È di grande importanza il fatto che questa figura disponga di competenze sociali e amministrative, al fine di assicurare un accompagnamento personalizzato e duraturo per le persone coinvolte nel processo di reinserimento». Il progetto si rivolgerà ai beneficiari di prestazioni assistenziali domiciliati a Bellinzona: «Non vi saranno discriminazioni basate sull’area di residenza, poiché tutti i quartieri saranno inclusi nell’offerta».

Servizi offerti e modalità operative

Concretamente, come si procederà nel singolo caso? «L’iniziativa si propone di identificare opportunità lavorative sotto forma di programmi d’inserimento professionale, sia all’interno dell’amministrazione comunale sia presso organizzazioni autorizzate a offrire questo tipo d’impiego. Una volta individuate le diverse possibilità e le persone che soddisfano i requisiti richiesti, verrà offerto un accompagnamento mirato durante il percorso d’inserimento lavorativo. La posizione e la tipologia dell’attività lavorativa specifica influirà sul luogo di svolgimento della relativa prestazione». In definitiva, conclude Renato Bison, così facendo «s’intende raggiungere due obiettivi: fornire una nuova prospettiva di autonomia e dignità che consenta di uscire dal circuito assistenziale in maniera stabile e duratura; e nel contempo favorire una riduzione dei costi assistenziali per il Comune e il Cantone».