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Bellinzona, ‘urge una radiografia dei servizi sul territorio’

Doppia mozione Plr chiede di verificare la corretta dislocazione in base al principio di equità e alle attese/necessità della popolazione

(Ti-Press)
28 novembre 2024
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Una doppia proposta con l’obiettivo di radiografare, a sette anni dall’aggregazione, gli insediamenti abitativi correlandoli alla diffusione dei servizi di base comunali sul vasto territorio della nuova Bellinzona facendo capo anche agli auspici delle associazioni di quartiere, laddove ci sono. Il tutto per capire se la collocazione delle infrastrutture è puntualmente adeguata, eccessiva o insufficiente e se va ricalibrata, anche considerando il processo di digitalizzazione, la trasformazione e lo smantellamento in corso di taluni servizi (vedi Posta) e l’eventuale richiesta di una maggiore capillarità e riequilibrio fra zone maggiormente abitate e periferia. Anche in ottica futura, per disporre di “un metro da applicare in ambito pianificatorio nello sviluppo di eventuali ulteriori insediamenti”.

Con due distinte mozioni il presidente del Consiglio comunale Giorgio Krüsi, a nome del gruppo Plr, propone quindi una radiografia profonda della situazione. I testi sono molto lunghi e articolati. La prima mozione chiede la messa a disposizione di 20mila franchi per poter eseguire lo studio; la secondo propone una modifica del Regolamento comunale affinché alle associazioni/commissioni di quartieri siano affidate anche competenze consultive (che in sé informalmente già hanno) per contribuire al monitoraggio e miglioramento costante dei servizi.

L’esempio classico è quello degli uffici postali: il gigante giallo li smantella ritenendo che gli utenti siano sempre meno e che quelli che restano possono abbastanza facilmente spostarsi con mezzi propri e pubblici. Secondo Krüsi, che auspica invece un contenimento degli spostamenti in un contesto viario già molto carico, l’analisi proposta potrebbe aiutare a comprendere dove soluzioni alternative (sportelli postali gestiti da terzi quali i negozi di paese) potrebbero trovare una collocazione adeguata in base alle attese della popolazione. Un altro esempio è la cosiddetta ‘portineria di quartiere’ che in talune città sta riscuotendo un discreto successo offrendo la possibilità ad ampie fette della popolazione di incontrarsi, garantendo servizi collettivi grazie a mirati partenariati.

L'esercizio, conclude il mozionante, non solo mira a garantire l'equità di trattamento fra i bellinzonesi: “Ma l’accesso ai vari servizi, da monitorare costantemente sul posto, risulterebbe più facile e razionale, con una comunità che meglio si identifica col proprio nucleo abitativo autonomo”. A beneficiarne sarebbe in definitiva, a suo dire, anche il rapporto fra il cittadino utente e l’apparato amministrativo comunale. Il tutto raggruppabile in un Piano d’azione strategico.