Stando a tre consiglieri comunali del Centro l'Ente Sport di Bellinzona chiede diverse migliaia di franchi: ‘Alcuni potrebbero gettare la spugna’
Una notifica di pagamento di "diverse migliaia di franchi" trasmessa dall'Ente Sport di Bellinzona alle società sportive che utilizzano le infrastrutture gestite dalla Città. Più precisamente si tratta di due fatture – una relativa al consumo di elettricità e riscaldamento e l'altra per l’uso della buvette – che hanno "comprensibilmente lasciato di stucco e creato parecchi grattacapi alle società interessate", si legge in un’interpellanza presentata dai consiglieri comunali del Centro Pietro Ghisletta (primo firmatario), Claudio Cattori ed Emilio Scossa Baggi. Nel testo si fa notare che si tratterebbe di una "decisione unilaterale", senza preavviso e "praticamente irrevocabile"; che gli importi "rilevanti" – varierebbero a seconda dell’importanza della società e dell’utilizzo delle infrastrutture – "non erano in alcun modo stati considerati a preventivo dei budget societari"; che le società sportive – che, fra l'altro, promuovono l'attività sportiva a favore dei giovani – "sono praticamente tutte basate sul volontariato" e che le loro "entrate sono essenzialmente assicurate dalle tasse (non indifferenti) pagate dai genitori, dai sempre più improbabili sponsor e in particolare dall’introito della buvette, barcamenandosi fra mille difficoltà per raggiungere il pareggio dei conti a fine stagione". In sostanza dunque questa "improvvisa grossa ‘tegola’" se sarà messa in pratica "avrà con tutta probabilità quale conseguenza inevitabile, quella di costringere ‘a gettare la spugna’ i pur volonterosi dirigenti di alcune società, non potendo più assicurarne la loro continuità. Un impatto sociale inammissibile, assolutamente da evitare". Insomma, "è questo che si vuole? Campi di calcio chiusi e ragazzi lasciati a casa?".
I tre consiglieri comunali del Centro chiedono quindi al Municipio se era al corrente di questa iniziativa dell'Ente Sport e se la condivide. Domandano poi cosa succederà "con le società sportive che ancora vantano una valida convenzione scritta con il precedente Comune, ora Quartiere, e che risulterebbe verosimilmente in contrasto con quanto si vuol ora applicare". Propongono poi all'esecutivo di chiedere e valutare quante società interessate pensano concretamente di gettare la spugna: "Non varrebbe la pena interpellarle in proposito prima del passo decisivo?". Infine, premettendo che "a cascata questo nuovo balzello andrebbe ancora una volta a ricadere sul cittadino", domandano al Municipio se "non ritiene di riconsiderare a bocce ferme, e con le varie parti coinvolte, le modalità e l’ammontare dello stesso".