Si delinea il progetto di ristrutturazione dello stabile di proprietà della Confederazione. Ci sarà spazio per Ustra, Servizio civile e cancelleria
Ci sono alcuni servizi dell’amministrazione federale nel futuro dell’ex ospedale di Ravecchia. Il grande stabile di proprietà della Confederazione sarà ristrutturato e, stando alla pianificazione attuale, dal 2029 dovrebbe ospitare la filiale dell’Ufficio federale delle strade (Ustra), la sede della Sezione traduzione e redazione della Cancelleria federale e l’Ufficio federale del servizio civile. Tutte unità amministrative già oggi ubicate a Bellinzona che, nello stato attuale del progetto, saranno tutte localizzate nell’edificio risanato, dove in totale troveranno posto circa 100 dipendenti.
Contattato dalla redazione, l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica, committente dell’opera, spiega che “il progetto prevede una rinnovazione globale, tenendo conto dei requisiti di conservazione e degli standard attuali di funzionamento moderno degli spazi di lavoro”. Il tutto preservando e valorizzando le qualità architettoniche e storiche dell’edificio, oggi vetusto, situato in via Pedotti, fino a qualche anno fa sede della Polizia militare e oggi rimasto vuoto. La stima attuale per quanto riguarda l’investimento supera la soglia dei 10 milioni di franchi che, ci viene indicato, richiederà comunque l’approvazione delle Camere federali, prevista nel corso del 2026.
Ricordiamo che nel 2019 la Città di Bellinzona era arrivata a un passo dall’acquisto dell’ex ospedale per trasformarlo in una Casa intergenerazionale della cultura e delle associazioni, dove potesse trovare posto anche la sede del Dicastero opere pubbliche. Il messaggio municipale con la relativa richiesta di credito (1,15 milioni per lavori urgenti, più altri 5 milioni a medio termine per un intervento più radicale) era già stato licenziato, ma tutto era infine improvvisamente sfumato a causa dell’emergere dell’esigenza della Confederazione di trovare nella Turrita dei locali per la centralizzazione delle proprie necessità logistiche, e in particolare una sistemazione provvisoria per l’allora neo costituita Corte di appello del Tribunale penale federale – destinata poi a insediarsi nel rinnovato Pretorio di viale Franscini, di proprietà cantonale –, indicando proprio gli spazi dell’ex ospedale la possibile soluzione temporanea. Perciò il Municipio aveva infine ritirato la proposta d’acquisto, essendosi orientato sull’ex oratorio di Giubiasco, nel frattempo ristrutturato e ampliato. L’immobile – di cui una parte risale al 1600 – si trova in un mappale la cui superficie misura 4’597 metri quadrati. Piano terreno e primo piano misurano ciascuno 840 metri quadrati, il secondo 590, le officine 640, la superficie verde 830 e il piazzale 1’990.
Tuttavia, l’intenzione della Confederazione riguardo l’ubicazione provvisoria della Corte di appello è stata presto abbandonata: “La pianificazione temporale dei lavori per l’integrazione della Corte di appello era troppo lunga rispetto alle esigenze immediate di quest’ultima”, spiega ancora il servizio stampa dell’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica. Nonostante le manifestate difficoltà logistiche, si è quindi ripiegato sul mantenimento della Corte d’appello nell’attuale palazzo del Tpf in via Franscini, fintanto che non sarà pronto il rinnovato Pretorio da 50 milioni di franchi attualmente in fase di costruzione (la consegna dell’opera è prevista nell’autunno del 2026, e non a fine 2025 come ipotizzato dal messaggio governativo approvato dal Gran Consiglio nel settembre del 2021). “In considerazione della dimensione, dei costi e della durata dei lavori di costruzione, è stato deciso di non inserire temporaneamente la Corte di appello del Tribunale penale federale all’ex ospedale di Ravecchia”, aggiunge dal canto suo il servizio stampa del Tpf.
A curare il risanamento globale sarà lo studio di architettura di Sergio Cattaneo, con sede in via Dogana a Bellinzona. Recentemente l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica, committente, lo ha preferito ad altri concorrenti nell’ambito della gara di appalto. La motivazione dell’aggiudicazione: “L’offerta più vantaggiosa, in particolare per l’ottimo adempimento dei criteri di aggiudicazione, l’analisi del mandato e la presentazione della persona chiave, ma anche per l’offerta di onorario basso”.