La cooperativa abitativa Il Giardino si impegna nella realizzazione di un progetto mobiliare ecosostenibile e sociale
È nata da poche settimane la cooperativa abitativa ‘Il Giardino’, un’iniziativa del bio-architetto zurighese Roger Fischer per una nuova serie di abitazioni a Preonzo. In questa fase di preparazione del progetto, dopo aver raccolto diversi fondi da istituzioni finanziarie, l’opportunità di investire viene aperta anche a creditori etici (+5% di interesse). Spazi ridotti e accoglienti sono la nuova tendenza in architettura che trova la sua massima espressione nelle ‘tiny houses’, edifici spesso prefabbricati e talvolta persino mobili che concentrano in pochi metri quadrati tutto il comfort di un’abitazione. La cooperativa conterà un complesso di undici unità abitative che sorgerà tra bosco e ruscello nei pressi del centro storico di Preonzo. Fischer e lo studio Gatto Eco Architettura di Verscio si sono ispirati per il progetto a degli elementi che contraddistinguono le abitazioni tradizionali del luogo. “Il progetto ha ottenuto la licenza edilizia e non vediamo l’ora di dare via al cantiere. Diverse persone sono in lista per abitare nel complesso una volta terminato, versando una quota sociale di qualche decina di migliaia di franchi, dunque bassa per questo tipo di offerta immobiliare. Una parte del capitale proprio della cooperativa sarà inoltre garantita da investitori privati”, spiega Giuseppe Di Pierri, promotore della cooperativa attivo in diversi settori tecnologici. L’obiettivo è quello di dare un impulso alla crescita in Ticino del numero di abitazioni ecologiche e sociali. La cooperativa abitativa è una forma giuridica che propone una via di mezzo tra essere proprietari e inquilini. Si pagherebbe perciò un affitto moderato e stabile nel tempo e, contemporaneamente, si deterrebbe una quota parte dello stabile.
“La cooperativa abitativa favorisce rapporti di buon vicinato all’interno della struttura e con tutta la popolazione”, dichiara Fischer. Gli abitanti potranno risparmiare grazie all’aiuto reciproco nell’organizzazione della vita quotidiana e, in questo caso, alla costruzione di edifici passivi fabbricati con materiali pregiati e biologici come legno, argilla, calce e pitture naturali. “In questo caso rispettare l’ambiente offre vantaggi al territorio ma anche alla singola persona”, afferma Di Pierri: “Ridurre gli spazi abitativi è una prima forma di risparmio. In cooperativa si mettono in comune spazi e oggetti, per avere una maggiore fruizione e disponibilità. La condivisione rende possibile un’abbondanza economicamente ed ecologicamente sostenibile. Nel caso specifico gli abitanti dispongono di un’ampia area verde, un orto collettivo, alberi da frutta, campo di bocce, sauna e di una stanza per ospiti e turisti. Grazie alla suddivisione dei costi su più appartamenti, è quindi possibile creare un ambiente con un fabbisogno energetico ridotto. Quello restante, dal canto suo, viene coperto attraverso un impianto fotovoltaico”.
Interpellato dalla redazione, Di Pierri spiega più in dettaglio gli obiettivi del progetto: «In seguito alla crescente apertura delle banche ticinesi nei confronti delle cooperative, abbiamo voluto creare un collettivo con scopo sociale ed ecologico. Ci aspettiamo infatti che vengano a vivere nelle nostre case persone anziane e famiglie che vogliono sfruttare il comfort di spazi piccoli ma efficienti e condividere una vita comunitaria. Inoltre, anche se non ce lo si aspetta, uno dei settori più inquinanti di cui si parla poco è proprio l’edilizia. Vorremmo quindi, con la cooperativa, creare un trampolino di lancio per costruire o convertire case affinché siano più ecologiche possibili. Siccome saranno perfettamente isolate, le nostre ‘tiny houses’ non avranno ad esempio bisogno del riscaldamento».
Per quanto riguarda gli investimenti, alcune banche sono già interessate al progetto, che viene a costare poco più di 4 milioni di franchi. Ad oggi, la cooperativa cerca ancora investimenti da parte di persone interessate alla partecipazione in progetti etici e locali, con la promessa di pagar loro il 5% di interessi. «Offriamo l’opportunità a persone con un grande cuore di investire i loro risparmi in un’alternativa sostenibile», conclude Di Pierri.