Bellinzonese

‘Per i Tir resta in vigore il divieto notturno e domenicale’

Albert Rösti fa il punto nel post-alluvione: le Ffs aumenteranno la capacità sull'asse nord-sud. L’A13 dovrebbe essere riaperta parzialmente a luglio

Il consigliere federale in conferenza stampa
(Keystone)
25 giugno 2024
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A seguito del crollo di una porzione di circa 200 metri dell'A13 fra Lostallo e Soazza, sono previsti più treni sull'asse nord-sud, ma nessuna abolizione del divieto di circolazione notturno e domenicale per mezzi pesanti. Lo ha indicato oggi, 25 giugno, durante una conferenza stampa a Berna, il consigliere federale Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) facendo il punto a livello viario della situazione dopo il nubifragio che si è abbattuto venerdì sera sulla Mesolcina.

‘Prima bisogna rimettere la Moesa nel suo letto originario’

Rösti ha dapprima ricordato che mancano all'appello ancora due persone e che purtroppo un uomo ha perso la vita. Ha quindi espresso le sue condoglianze alla famiglia. Persone che «si trovavano al posto sbagliato, al momento sbagliato», ha aggiunto. Il bilancio avrebbe potuto essere ancora più grave, ma «fortunatamente non erano presenti veicoli» nel momento in cui l'A13 è collassata. E proprio il ripristino almeno parziale dell'autostrada è ora la priorità: l'Ufficio federale delle strade (Ustra) è già al lavoro – grazie al cantiere per il secondo tubo del San Gottardo vi sono sufficienti materiale e mezzi disponibili – e impiegherà «circa una settimana» solo per far sì che il fiume Moesa rientri nel suo letto originario. In seguito potranno iniziare i lavori per riaprire una carreggiata bidirezionale, cosicché possano iniziare a transitare i veicoli, mezzi pesanti compresi, almeno su una corsia verso sud e su un'altra verso nord. Questa possibilità dovrebbe essere in funzione «a luglio». Sulla tempistica esatta il consigliere federale non ha voluto sbilanciarsi, anche perché altre ondate di maltempo potrebbero intralciare i lavori. Ricordiamo che negli scorsi giorni si parlava di tre o quattro settimane.

‘Non vogliamo attirare ancora più traffico’

Con questa via di transito sull'asse nord-sud gravemente compromessa, si rendono quindi necessarie misure accompagnatorie per gestire in particolare il traffico dei vacanzieri. Rösti ha ricordato che il Sempione e il Gran San Bernardo rappresentano delle alternative al San Gottardo. San Gottardo dove Ustra rinuncerà da subito ai lavori di manutenzione notturni all'interno del tunnel autostradale, previsti in questo periodo, mantenendolo quindi percorribile anche di notte. Questo vale però solo per i veicoli leggeri: per quelli pesanti resterà in vigore il divieto di circolazione notturno e quello domenicale. In caso contrario infatti «attireremmo ancora più traffico pesante», ha indicato il consigliere federale, precisando che quest'ultimo non dovrebbe essere problematico da gestire malgrado la chiusura dell'A13. Berna non ha dunque accolto la richiesta in questo senso presentata lunedì dall'Associazione svizzera dei trasportatori stradali (Astag). In ogni caso Ustra «sta valutando l'introduzione di finestre temporali» nelle quali potrebbe essere abolito il divieto di circolazione. Più precisamente si starebbe ad esempio valutando la possibilità di trasferire di notte, attraverso il tunnel del San Gottardo, i camion che si trovano in attesa nei centri di controllo di Bodio ed Erstfeld. I due centri possono ospitare fino a circa 450 veicoli pesanti ciascuno.

11mila posti in più sui treni

Secondo Rösti il problema più grande da gestire saranno le decine di migliaia di persone che si metteranno alla guida per recarsi in vacanza. «Non potremo evitare che si formino colonne, ma mettiamo in atto misure per evitare che diventino troppo lunghe». Un'altra misura volta a fluidificare il traffico, in funzione da ieri e anticipata di due settimane, è nell'alta Leventina l'apertura tutti i giorni della corsia preferenziale Cupra verso i passi. A quest'ultima si aggiunge inoltre un potenziamento della capacità ferroviaria, anche per le merci, ha sottolineato il direttore del Datec. Più precisamente le Ffs durante il fine settimana metteranno a disposizione convogli più lunghi e 11mila posti in più. A chi vuole recarsi a sud il consigliere federale raccomanda di «prendere il treno piuttosto che la macchina». Insomma «tutti possono dare il proprio contributo» in questa situazione straordinaria, per cercare di evitare il collasso del traffico sull'asse nord-sud. In questo contesto è anche in corso, in collaborazione con il Dipartimento federale degli affari esteri, una sensibilizzazione nei confronti dei viaggiatori internazionali: tramite un’informazione rivolta agli automobilisti, si vorrebbe cercare di convincerli ad aggirare la Svizzera.

I turisti utilizzeranno la ferrovia? ‘Difficile un cambio delle abitudini in tempi brevi’

Ma i turisti privilegeranno veramente i treni per spostarsi? Secondo Peter Füglistaler – direttore dell'Ufficio federale dei trasporti (Uft) – sarà difficile, ha affermato alla radio svizzerotedesca Srf, precisando di non aspettarsi un cambio delle abitudini in tempi brevi: i turisti attesi in estate semplicemente partiranno due ore prima e arriveranno due ore dopo, ma sempre in auto. La routine non cambierà nel giro di una settimana, ha aggiunto. Tuttavia, le Ffs faranno sicuramente una buona proposta per quel che concerne i treni passeggeri supplementari per chi ne vuole usufruire, ha proseguito Füglistaler. Ci saranno sicuramente delle opzioni, anche se limitate. Riguardo al trasporto merci invece, già durante precedenti chiusure ne è stata appurata la flessibilità, ha detto il direttore dell'Uft.