laR+ IL COMMENTO

Va assolutamente scongiurata la paralisi dell'asse nord-sud

Nei giorni in cui in Mesolcina si cercano i dispersi e si piange chi è morto, bisogna anche affrontare il tema viabilità. Con decisioni rapide

In sintesi:
  • Con la chiusura dell'A13 la fragilità della rete stradale e autostradale della Svizzera italiana rischia di accentuarsi notevolmente
  • Da parte di Confederazione e Cantoni serve uno sforzo congiunto e risolutivo
  • Bisogna però correre nella ricerca delle soluzioni: per evitare gravi contraccolpi economici
Situazione sulla A2 già oggi parecchio critica
(Ti-Press)
24 giugno 2024
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Nei giorni in cui si quantificano i danni della devastante ondata di maltempo abbattutasi su parte della Mesolcina, in cui si pensa alla ricostruzione di abitazioni e al ripristino di infrastrutture pubbliche, nei giorni in cui, soprattutto, si cercano i dispersi e si piange chi è morto, bisogna giocoforza considerare anche la questione della viabilità. Affrontandola da subito. Da oggi, lunedì 24 giugno. Perché l’arcinota fragilità della rete stradale e di quella autostradale della Svizzera italiana, già sotto pressione a causa degli importanti volumi di traffico locale e di transito, rischia ora, con l’interruzione dell’A13, di accentuarsi notevolmente. Fino a trasformarsi nella paralisi viaria. Ciò che avrebbe pesantissime conseguenze per l’economia ticinese, e non solo ticinese. Uno scenario che va assolutamente scongiurato. Che la Svizzera non può assolutamente permettersi.

Ieri al portale sud della galleria del Gottardo la colonna di automobili aveva raggiunto sul mezzogiorno una lunghezza di dieci chilometri. Le cose non andavano meglio al portale nord. In altri momenti avremmo parlato di una situazione (purtroppo) normale, ormai avvezzi a imbottigliamenti e snervanti attese. Ma quello che stiamo vivendo è un momento di straordinaria gravità sul fronte della viabilità, in particolare con riferimento all’immediato futuro dell’asse nord-sud, dopo la chiusura dell’autostrada del San Bernadino. Tra imminenti grandi esodi vacanzieri e controesodi, con il tunnel di base ferroviario del San Gottardo non ancora del tutto agibile, il periodo impone alla politica elvetica decisioni rapide.

Occorre quindi da parte di Confederazione, Cantoni, Comuni, partiti e attori economici un immediato sforzo congiunto e risolutivo. Però si deve appunto correre. Certo, la sfida è ardua. Tuttavia è in simili circostanze che si verifica la solidità di un Paese. Ovvero, nel nostro caso, la coesione federale.

Parlando ai giornalisti il consigliere federale Ignazio Cassis, titolare del Dipartimento degli affari esteri (alla conferenza stampa sarebbe stata forse opportuna la presenza anche di Albert Rösti, responsabile del Datec, il Dipartimento dei trasporti), ha assicurato il massimo impegno del governo. Fiduciosi, aspettiamo indicazioni/soluzioni da Berna. A breve, si spera. Poiché adesso bisogna correre.

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