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Troppi dubbi: assolto esercente di Bellinzona

Era accusato di coazione sessuale dopo la denuncia di una sua dipendente licenziata lo stesso giorno

(Ti-Press)
13 giugno 2024
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Assolto in applicazione del principio ‘in dubio pro reo’, secondo cui in caso di dubbi sulla colpevolezza, e in assenza di un pieno convincimento, il giudice è tenuto a prosciogliere l’imputato. Si è concluso così il processo indiziario a carico del titolare di un esercizio pubblico di Bellinzona comparso in tribunale ieri e oggi per rispondere dell’accusa di coazione sessuale. Il giudice delle assise correzionali Siro Quadri ha ritenuto non sufficientemente lineare la testimonianza resa dalla trentenne che lo aveva denunciato a inizio 2023 dopo aver subìto, sosteneva lei, un approccio fisico al termine della giornata durante la quale era stata licenziata a seguito di una ristrutturazione interna. Giudice che ha pure riscontrato più incongruenze nei resoconti forniti da alcune persone sentite durante l’inchiesta. A fronte della richiesta di pena formulata dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi (13 mesi di detenzione sospesi con la condizionale) e della richiesta di assoluzione portata in aula dall’avvocato difensore Giuseppe Gianella, il 55enne ha ribadito la propria innocenza. Il presidente della corte, come detto, non ha potuto accogliere la tesi accusatoria.