Bellinzonese

Centrale a legna di Lumino: serata pubblica e domande al governo

Lunedì 17 nella palestra comunale la società promotrice Teris e le autorità cantonali incontrano la popolazione. L’Mps chiede di rinunciare all’impianto

(Ti-Press)
11 giugno 2024
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Dopo la petizione che sta circolando in paese chiedendo al Municipio di non autorizzare la realizzazione della centrale termica promossa da Teris e alimentata con legname soprattutto di scarto e trattato, gli abitanti di Lumino potranno ricevere tutte le informazioni di dettaglio in occasione della serata pubblica in programma lunedì 17 giugno, ore 20, nella palestra comunale. A organizzarla è la stessa Teris Sa di proprietà dell'Azienda elettrica ticinese e dell'Azienda cantonale dei rifiuti. Società che da diversi anni distribuisce nel Bellinzonese il calore prodotto dall'inceneritore dei rifiuti di Giubiasco. Società che a Lumino intende appunto realizzare, accanto al campo sportivo, una centrale per la produzione di calore che verrebbe così distribuito in zona potenziando l'attuale rete proveniente da sud e che al momento si ferma alle porte del quartiere cittadino della Gerretta. La serata – sollecitata dalla locale sezione del Plr preoccupata, insieme alla sezione del Centro, per i temuti effetti sull'ambiente e le persone – prevede la presentazione del progetto da parte dei vertici di Teris alla presenza delle autorità cantonali; possibilità quindi per i presenti di discutere e confrontarsi con i relatori. Scopo dell'incontro: fornire informazioni dettagliate alla popolazione e consentirle di esprimere opinioni e preoccupazioni, contribuendo così al dibattito su un tema di sicuro interesse per la comunità. Ricordiamo che altre due centrali a cippato sono previste poco più a sud, a Castione: una promossa dall'azienda forestale Afor Castor e una dalle Ffs per i bisogni della futura nuova officina di manutenzione.

‘Intervenire sui vertici per bloccare il progetto’

Intanto il tema è finito anche sul tavolo del Consiglio di Stato. Con un'interpellanza il Movimento per il socialismo gli chiede se non ritiene opportuno, tenuto conto anche dall'opposizione della popolazione, intervenire sui propri rappresentanti nei vertici di Aet e Acr per chiedere la rinuncia all'impianto. L'Mps chiede anche come giustifica il governo cantonale la domanda di costruzione per questo “inceneritore sul confine tra Lumino e Castione in una zona urbanizzata e l’affermazione fatta da Claudio Zali e Giovanni Bernasconi davanti alla Commissione ambiente, territorio ed energia del Gran Consiglio secondo cui questi impianti dovrebbero essere predisposti lontano dall’abitato”. Infatti a Lumino le prime abitazioni distano 100 metri e le scuole di Castione 200. Evidenziato anche il doppione con i due impianti già previsti da tempo a Castione.

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