Assemblea fiume per la Società commercianti di Bellinzona. Federcommercio contatterà le altre regioni di confine per impostare una strategia
Chiudono alcuni negozi di Bellinzona – ne abbiamo riferito a più riprese nei giorni scorsi – e l’assemblea della Società commercianti tenutasi lunedì sera è stata la più lunga e dibattuta degli ultimi anni. Diverse le certezze emerse nell’affollata sala dell’hotel Internazionale durante le due ore abbondanti di lavori gestiti dal municipale Fabio Käppeli, presidente del giorno. Eccole: la Società si fa in quattro per animare il centro storico con eventi che attirino clientela; i negozianti si battono per restare sul mercato e non mancano talune nuove aperture; la gente non compera più come una volta (va in Italia, su internet e ha perso potere d’acquisto); le autorità cittadine non hanno la bacchetta magica per risolvere i problemi ma possono approfondirli meglio; i proprietari degli spazi commerciali potrebbero ridurre gli affitti del 10% in linea con l’andamento dei tassi ipotecari rispetto a dieci anni fa; i giornali anziché pubblicare solo notizie di serrande abbassate potrebbero evidenziare anche le realtà che riscuotono successo.
La presidente della Società, Claudia Pagliari, ha esordito dicendo che la «crisi è molto importante, non solo a Bellinzona ma in tutto il Ticino, ed è difficile trovare una strategia». Contano i fatti, ha dettagliato snocciolando le iniziative proposte: mercato del sabato, quello dei formaggi e quello natalizio, Strada in festa, Belli sold out, Conosciamoci, concorso natalizio e buoni acquisto da spendere in città, iniziative pasquali, presenza sui social e anche sull’intramontabile Stadera. Ultima arrivata, il prossimo 29 maggio, prefestivo del Corpus Domini, la prima Notte bianca che – ha annunciato uno dei suoi promotori – coinvolgerà svariate decine fra negozianti, esercenti e associazioni attive in campo artistico, culturale e sociale.
Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio, ha ribadito che l’attuale crisi è generale: «La pandemia prima, le guerre poi, l’esplosione dei costi fissi e mettiamoci pure il franco forte, stanno creando difficoltà ovunque, specialmente nelle nostre zone di confine. Difficoltà che mutano nel tempo: quelle del 2019 non sono quelle odierne. Ma abbiamo ottimi esempi di negozianti che aprono e lottano credendo nell’importanza, anche sociale, del commercio di prossimità. Il punto centrale è: come trattenere qui gli acquirenti e i turisti? A Lugano, dove lavoro, ne abbiamo discusso col Municipio. Poi però è emerso che anche il commercio online è in difficoltà, perché la gente ha meno soldi da spendere e compra meno di prima. Lo abbiamo visto l’ultimo Natale e in questo inizio di 2024, difficilissimo. Poi… la Pasqua piovosa: Ticino deserto mentre Como brulicava di gente. E allora dov’è la soluzione? Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, valorizzare il nostro territorio. La politica italiana ogni tanto sa farlo, sebbene poi qualcuno dovrà pur pagare il conto dei mancati introiti fiscali nelle casse dello Stato. Ma intanto sa farlo. Ci attiveremo con le altre regioni di confine elvetiche per impostare una strategia. Tornando ai nostri commerci, a farla da padrone è Instagram: utilissimo per tenere i contatti con la clientela, coinvolgerla, invogliarla a farci visita. E la grande distribuzione? Se apre la domenica in città, di sicuro apro anch’io. Infine gli sconti, il problema dei saldi tutto l’anno, del Black Friday che anziché durare un giorno ti porta fino a Natale: la clientela è attenta, osserva l’andamento dei prezzi e va trattata con onestà».
Il sindaco Mario Branda lo ha detto chiaramente, rivolgendosi alla sala che attendeva una risposta politica: «Il Municipio di Bellinzona non ha la bacchetta magica, non ha poteri illimitati. Bisogna convivere con interessi molto diversi fra loro: quello dell’animazione serale non combacia con quello della vivibilità e della quiete, quello della mobilità dolce deve vedersela con chi chiede facilitazioni per gli automobilisti». Da qui, alcuni suoi auspici messi lì ‘terre à terre’: «Primo, sarebbe un ottimo segnale se tutti i candidati alle elezioni comunali e le loro famiglie facessero gli acquisti in città». Applauso. «Secondo, la questione degli affitti: rispetto a una decina d’anni fa ci sarebbe spazio per una riduzione del 10%. Eppure ci sono proprietari che preferiscono tenere i locali vuoti anziché investire per offrire spazi consoni e da subito affittabili». Quasi applauso. «Terzo, l’atteggiamento di troppi negozianti che tengono chiuso in occasione di eventi che attirano molte persone in centro città. Manca una visione coesa». Problema annoso e tipico bellinzonese della serie ‘tanto lavoriamo bene con i funzionari sul mezzogiorno’: in sala nessuno eccepisce. Punto quattro: «Immagino la sofferenza del commerciante costretto a cessare la propria attività, perché non ce la fa ad andare avanti. C’è il tavolo di dialogo col Municipio, possiamo certamente approfondire ulteriormente la situazione».
Quindi, rispondendo alla domanda di Sommaruga su ‘come attirare e trattenere la clientela’, la risposta arriva dai 25 milioni che Città e Cantone investiranno nel rilancio turistico della Fortezza, «col chiaro obiettivo di portare qui centomila visitatori all’anno», ha concluso il sindaco rivolgendo un auspicio ai media: «In città vi sono storie imprenditoriali che meritano una valorizzazione sui giornali». Un compito – non è l’unico e l’assemblea fiume di ieri sera testimonia l’attenzione riservata dai presenti ai temi di stretta attualità – che i media assolvono con approfondimenti e articoli dedicati ancora recentemente a più realtà della regione e dell’Alto Ticino (giusto per evitare di essere troppo bellinzona-centrici).