Poca acqua: nell’anno idrologico 2022/23 la produzione è stata del 40% sotto la media pluriennale
Nell’anno idrologico 2022/23 la produzione netta delle Officine idroelettriche di Blenio (Ofible) è stata di 544 milioni di chilowattora (kWh), il 10% in meno dell’anno precedente e il 40% sotto la media pluriennale. Gli azionisti ne han preso atto durante l'assemblea tenutasi venerdì 22 marzo. Si tratta del secondo peggior valore dalla messa in servizio degli impianti nel lontano 1962. A colmare parzialmente il deficit del mancato innevamento, a fine estate sono intervenuti importanti eventi di maltempo con piogge intense, che hanno contribuito a riempire verso fine settembre 2023 il bacino del Luzzone.
Per il rinnovo degli impianti e per ampliamenti sono stati effettuati investimenti pari a complessivi 4,5 milioni di franchi, mentre alla manutenzione corrente sono stati destinati altri 7,4 milioni. In una nota stampa la direzione ritiene “preoccupante il livello di insabbiamento del bacino di compenso di Malvaglia; inoltre con ogni maltempo il torrente Orino vi convoglia ulteriori importanti quantitativi di sedimenti. Così è stato anche a fine agosto e settembre 2023, quando 60’000 metri cubi di detriti alluvionali si sono depositati all’imbocco del bacino a Caslou e quantitativi non meglio precisati di sedimenti fini sono avanzati, franando a ridosso della griglia e minacciando così il funzionamento dell’opera di presa della centrale di Biasca. Un piano di evacuazione dei sedimenti c’è, ma da anni attende l’avvallo cantonale”.
L’esercizio 2022/23 chiude con costi annuali per l’energia prodotta di 36,9 milioni di franchi, 2,1 milioni in meno dell’anno precedente. Ai sette azionisti, fra cui anche il Cantone Ticino, che ritirano integralmente l’energia prodotta nelle tre centrali idroelettriche dell’Ofible, il kWh è costato 6,8 centesimi. Al Cantone sono stati versati, come nell’anno precedente, canoni d'acqua per un importo di 15,4 milioni di franchi. I costi per imposte cantonali, comunali e federali ammontano a 2,8 milioni di franchi.
Sul piano nazionale e internazionale, nel 2022 il drastico aumento dei prezzi dell’elettricità su tutti i mercati europei “non solo ha travolto i consumatori, ma ha posto in serie difficoltà non pochi attori del settore”, prosegue Ofible nel comunicato. “La temuta situazione di penuria in Europa ha potuto essere evitata grazie a un inverno mite e alla mobilizzazione di tutte le risorse produttive e di stoccaggio disponibili. Nel frattempo, possiamo constatare che la situazione sui mercati si è sostanzialmente sdrammatizzata, essendo rientrate le preoccupazioni relative alla carenza di gas e alle forniture di elettricità nucleare dalla Francia, che erano state tra le cause principali della crisi”. Per concludere, in sostituzione di Amédée Murisier, rappresentante dell'azionista Alpiq Suisse, l’assemblea ha nominato nel Consiglio d’amministrazione Michaël Plaschy.