È il calcolo fatto dalla Valbianca Sa per rinnovare le due funivie principali, la seggiovia Ravina-Varozzei e l’albergo. Parte la ricerca fondi
Mentre gli impianti di Andermatt-Sedrun e di Crans-Montana sono passati in mano al gruppo americano Vail Resorts, leader mondiale nel settore che ha nel frattempo adocchiato anche Verbier e qualche località engadinese, mentre l’imprenditore ticinese Stefano Artioli sta investendo decine di milioni per riportare San Bernardino agli antichi fasti trasformando il villaggio altomesolcinese in una piccola Zermatt, nella principale stazione invernale del Ticino non si resta alla finestra a guardare. Con la consapevolezza che la riuscita delle diverse idee pianificate nel breve e lungo periodo dipenderà soprattutto dalla capacità di coordinarne la realizzazione e, ancor prima, di raccogliere il capitale necessario. Ce ne parla Michele Beffa, presidente della Valbianca Sa, la società che per conto dei Comuni di Airolo e Quinto, azionisti rispettivamente per l’80 e il 20%, gestisce le infrastrutture tecniche e ricettive del comprensorio di Airolo-Pesciüm. «La strategia è ben definita: da una parte è necessario investire 15-20 milioni entro i prossimi cinque anni sia per rinnovare gli impianti di risalita che hanno ormai raggiunto un quarto di secolo di vita, sia per completare talune infrastrutture come l’innevamento programmato e l’offerta estiva; dall’altro il risanamento del fondovalle e la parziale copertura dell’autostrada – ndr: possibili grazie al materiale di scavo della seconda galleria del Gottardo – permetteranno di rafforzare l’offerta turistica. Due filoni distinti ma uniti fra loro in quella che vuol essere una visione d’assieme che ha sin qui raccolto molto entusiasmo». Ma in soldoni, chiediamo, chi garantirebbe i milioni necessari? Attori come Vail Resorts e Artioli o altri potrebbero entrare in linea di conto? Qualcosa di concreto bolle in pentola? «No… e l’acqua è anche alquanto fresca», risponde Michele Beffa. Fuor di metafora, aggiunge che «non vi sono contatti con grandi investitori. Alcuni in passato avevano mostrato un certo interesse, senza portare mai nulla di concreto».
Al fronte, per ora, ci sono insomma i due Comuni regolarmente chiamati a fare i proverbiali salti mortali per tenere in vita un’offerta affamata di capitali. Proprio un anno fa, ad esempio, i rispettivi legislativi avevano stanziato complessivi 1,25 milioni di franchi a favore della Sa – il quarto aumento di capitale dal 2010 a oggi, più altri contributi a fondo perso – a copertura delle perdite riportate negli ultimi quattro anni. “I peggiori in assoluto per la storia dello sci alle nostre latitudini e in modo particolare per Valbianca”, si leggeva nei rispettivi messaggi municipali. Nei quali si ribadiva poi la necessità di aprire anche a nuovi partner pubblici e/o privati in grado di assicurare ulteriori aumenti di capitale. Il presidente di Valbianca conferma: «Vogliamo contattare altri Comuni, banche ed enti privati mostrando la nostra strategia nell’ottica di finanziare l’ammodernamento infrastrutturale da qui al 2030. Parlo delle due funivie principali, della seggiovia Ravina-Varozzei e dell’albergo a Pesciüm. Non si tratta di sostituire ma appunto di rimodernare l’esistente rendendolo più efficiente e meno costoso. Inoltre c’è l’onere di manutenzione regolare sostenuto dal Cantone tramite crediti quadro triennali di cui beneficiano le varie stazioni, ma sulla base di condizioni sempre più strette».
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Michele Beffa, presidente della Valbianca Sa
Quanto alla ricucitura del fondovalle, un punto chiave ipotizzato dal Municipio di Airolo nel 2018 era la necessità di ‘avvicinare’ il paese a Pesciüm tramite un nuovo impianto (ad esempio una cabinovia) in grado di allacciare il comprensorio sciistico alla stazione ferroviaria, nonché con un pista di collegamento per lo sci alpino e lo sci di fondo. Questo a beneficio di tutti: sia della clientela che si sposta in treno e bus (vedi Andermatt) sia del settore esercentesco e alberghiero per quanto riguarda le varie offerte di after-ski, cena e pernottamento in inverno ed estate. «L’idea rimane tutt’oggi molto valida e la stiamo approfondendo», rileva Michele Beffa: «Strategicamente è importante poter evitare la trasferta verso la funivia, un deterrente. Ma in linea generale è di fondamentale importanza impostare l’offerta turistica in base a un concetto di coinvolgimento globale delle varie componenti. Insieme alle autorità comunali guardiamo con una certa invidia ai buoni esempi di Arosa, Davos e ora anche di San Bernardino dove accoglienza e impianti lavorano all’unisono. Confidiamo di riuscire a impostare anche ad Airolo uno sviluppo con visione a 360 gradi. Bene inteso, commisurato alla realtà locale. Certo, tutto sarebbe più facile se un promotore commerciale forte raccogliesse la sfida in modo coordinato insieme alle autorità locali e, aggiungo, ai proprietari di alcuni stabili disposti a venderli permettendone una riqualifica in linea con le attese della clientela odierna. Una visione d’assieme che ovviamente dovrebbe interfacciarsi col Masterplan Leventina» coordinato dall’Ente regionale per lo sviluppo.
Sulla carta, il recupero di quasi 200’000 metri quadrati di nuovo fondovalle da destinare a più scopi ne prevede 27’000 per attrezzature pubbliche (nuovo campo di calcio più altre strutture per lo svago di giovani e famiglie); la maggior parte sarebbe per contro verde e caratterizzata da pascoli e percorsi per la mobilità dolce (passeggiate, bici, cavalli...) che in inverno verrebbero dedicati a sci di fondo e passeggiate (previsto un innevamento artificiale). Non da ultimo vicino alla stazione Ffs il Comune intende pianificare l’insediamento di un nuovo hotel dotato di ampia Spa per il relax di sciatori, ciclisti e turisti anche di giornata. Questo in un comprensorio dove nella bella stagione le due ruote stanno conoscendo un crescente successo e richiedono strutture d’accoglienza all’avanguardia. Il tutto favorito dalla fortuna, affatto scontata, di avere ancora la stazione ferroviaria. Si tratta di un punto di forza, conclude Michele Beffa: «Già attualmente molti nostri clienti raggiungono Airolo col treno, moderno, ecologico e confortevole. Confidiamo che col prossimo cambiamento d’orario si concretizzino le corse semiorarie da noi sollecitate, così da rendere la destinazione Airolo ancora più attrattiva».
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Una veduta dall’alto