Bellinzona: la maggioranza del Cc ha sciolto le riserve dopo le reticenze autunnali. Chiarificatore e decisivo il rapporto definitivo Basler&Hofmann
Buona la seconda per il risanamento della Scuola elementare Nord di Bellinzona e l'aggiunta di un centro extrascolastico nel sottotetto. Il credito di 27 milioni – chiesto l’anno scorso dal Municipio raddoppiando quello stanziato nel 2018, ma poi mai usato perché ritenuto incompleto e da aggiornare – è stato avallato questa sera a maggioranza dal Consiglio comunale. La luce verde è stata accesa con 47 sì, 3 no e 3 astenuti dopo che lo scorso 29 novembre il Cc (su richiesta del Centro) aveva rinviato il tema a un'altra seduta per ulteriori approfondimenti ritenuti necessari fra Municipio e commissioni Gestione ed Edilizia. Chiarimenti in parte già dati in precedenza dall’esecutivo (in più riunioni e rispondendo a una cinquantina di domande) e completati il 18 gennaio da un’ulteriore seduta con le due commissioni. Sul tavolo il rapporto definitivo (centinaia di pagine) rassegnato a fine dicembre della società zurighese Basler&Hofmann specializzata in materia. Come anticipato il 4 gennaio, il documento e i suoi allegati offrono una radiografia dettagliata delle scuole comunali nei 13 quartieri per quanto riguarda sia le attuali condizioni infrastrutturali, sia il fabbisogno di spazi a medio (anno 2033) e lungo termine (2039). Alle autorità il compito di definire la strategia per dare concretezza alla tabella di marcia degli investimenti consigliati, partendo da quelli urgenti laddove la situazione sia ritenuta insoddisfacente o critica/pessima. Il tutto con l’obiettivo di colmare il ritardo infrastrutturale ammontante oggi a 73 milioni, i quali rischiano di salire a 118 nel 2033 qualora si rinunciasse a eseguire qualsiasi intervento. Parliamo di scuole dell’infanzia, elementari, palestre e centri extrascolastici.
Nelle commissioni gestione ed edilizia, ricordiamo, più o meno da tutti i fronti politici (Unità di sinistra esclusa) erano emerse l’anno scorso critiche e reticenze. Più consiglieri e gruppi (non Verdi/Mps/Fa) hanno poi cambiato idea dopo i chiarimenti ottenuti il 18 gennaio dal Municipio. «Non sempre, durante la procedura, le spiegazioni del Municipio sono state chiare ed esaurienti», ha esordito il capogruppo Lega/Udc Sacha Gobbi: «Di fronte a un costo così rilevante era logico attendersi più varianti. Siamo quindi di fronte a una forzatura, ma è utopico ora sospendere tutto per chiedere altre varianti, perdendo altri anni. Lo studio Basler&Hofmann è completo e c’è solo da sperare che i risultati siano colti dal Municipio, abbandonando la logica dei rappezzi. In passato il Dicastero opere pubbliche ha dormito, mentre il nuovo capodicastero sta dimostrando di saper recuperare».
Secondo il capogruppo Plr Andrea Cereda, anche relatore della Commissione edilizia, «ora più che mai è il momento giusto, pena l’ulteriore aumento dei costi. Le carenze del messaggio sono state nel frattempo sciolte: le aule saranno a norma per un numero massimo di 20-21 allievi e la dislocazione del centro extrascolastico avverrà nel sottotetto perché non possibile altrove. Peccato per la non volontà di sistemare il piazzale esterno oggi asfaltato». Alberto Casari a nome del gruppo Unità di sinistra: «Sarebbe stato imbarazzante ritrovarci qui con un sorpasso di spesa importante se si fosse messa in cantiere la soluzione del 2018. Per fortuna ci si è accorti prima. Il ritardo di 12-20 anni accumulato nell’edilizia scolastica ha origini molto lontane nel tempo. Oggi lo studio conferma quanto già si sapeva, ma permette di procedere con i prossimi risanamenti in modo mirato e adeguato alle reali necessità».
Pietro Ghisletta (co-relatore Edilizia): «L’auspicio è che i già lunghi tempi di realizzazione non obblighino allievi e docenti a trascorrere ancora più tempo del previsto nelle aule prefabbricate. Guardando alle prossime fasi dell’edilizia scolastica, ci aspettiamo che i quartieri limitrofi siano trattati con un occhio di riguardo, visto che gli adeguamenti scolastici avverranno anche o soprattutto lì». Il capogruppo Verdi/Mps/Fa Matteo Pronzini non le ha mandate a dire: «La nuova Città avrebbe dovuto affrontare il tema già nel 2017, al momento dell’aggregazione. C’è anche da chiedersi se la suddivisione dei comprensori, così come si presenta oggi, sia ancora attuale. Perché raggruppare centinaia e centinaia di bambini in grandi scuole, anziché riaprire quelle piccole chiuse?». Tema ripreso dalla collega di gruppo Lorenza Giorla Röhrenbach, che ha parlato di «ennesima toppa priva di una visione d’assieme».
«Bellinzona vanta turismo e ricerca, ma per molte nostre scuole malmesse non si vedono progetti imminenti. Si è nascosto troppo a lungo il problema sotto il tappeto», ha sottolineato Maura Mossi Nembrini (Più Donne) invitando a votare sì. «Abbiamo sottoscritto il rapporto della Gestione tappandoci il naso», ha ricordato Martina Malacrida Nembrini (Unità di sinistra) spiegando di non condividere in pieno, insieme a Lisa Boscolo, l’impostazione «a tratti troppo critica: votare contro o astenersi significa andare contro gli interessi di allievi, genitori e insegnanti». Parole condivise da Rosalia Sansossio, che ha invitato a evitare ulteriori ritardi e aumenti dei costi, col rischio di ripercussioni negative anche sulle altre scuole. Per Gabriele Pedroni (capogruppo del Centro, schieratosi compatto a favore del messaggio) «da dicembre a oggi era necessario, e lo si è fatto, approfondire col Municipio la strategia a medio-lungo termine sulla pianificazione scolastica, partendo dalla fragilità del messaggio che non ha subito modifiche ma è stato rafforzato dai chiarimenti ottenuti». Tiziano Zanetti (Plr) li ha dettagliati: «È stato chiarito l’aspetto della modularità delle aule, nel rispetto di un insegnamento moderno. Idem per l’extrascolastico».
Il municipale Henrik Bang, rispondendo, ha insistito sul concetto di ‘risanamento globale’ «che va ben oltre il progetto del 2017/18 che presentava diverse carenze. In linea generale, grazie allo studio Basler&Hofmann, disponiamo oggi di un’analisi generale. Seguirà la strategia. Lo stesso modus operandi, approfondito, chiaro, riguarderà nei vari cantieri anche le infrastrutture sportive e le case anziani».