Bellinzonese

Modifica Legge tributaria, la Leventina chiede una moratoria

Affinché i Comuni ‘possano essere coinvolti nelle scelte e per non ledere l’autonomia e l’integrità dell’organo istituzionale più vicino al cittadino’

Piazza Governo a Bellinzona
(Ti-Press)
19 gennaio 2024
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In vista del 13 febbraio, termine ultimo per lanciare un eventuale referendum dei Comuni contro la modifica della Legge tributaria, la neocostituita Associazione Comuni di Leventina riunitasi di recente ribadisce le critiche rivolte alla politica cantonale ritenendo che le misure compensative votate in dicembre dal Gran Consiglio e la cui applicazione è prevista già nel 2024, ricadranno sulle finanze degli enti locali mettendole in difficoltà. Lo fa con un comunicato stampa dopo che da queste colonne il 10 gennaio aveva già segnalato la propria delusione per il fatto che nessun altro Comune, oltre ai dieci leventinesi pronti a farlo, aveva fino ad allora comunicato un sostegno al referendum che richiede l'adesione di 22. Solo il Municipio di Lumino si è nel frattempo aggiunto, mentre è in corso la raccolta firme da parte della sinistra allargata per un referendum popolare. Ora, considerati le tempistiche “fuori luogo, il mancato coinvolgimento e la riduzione costante delle risorse proprie dei Comuni dettate da scelte degli organi superiori”, l’associazione leventinese oltre a esprimersi negativamente sulle modifiche di legge “inserite all’ultimo momento a carico dei Comuni”, confida in “una moratoria o un posticipo d’attuazione, in modo che anche i Comuni possano essere coinvolti in queste scelte, così da non ledere l’autonomia e l’integrità dell’organo istituzionale più vicino al cittadino”.

‘Come coprire i disavanzi?’

In particolare l'associazione evidenzia “la profonda delusione del mancato coinvolgimento dei Comuni” e si domanda “se ci si renda completamente conto dell’impatto nefasto che queste decisioni potranno avere sulle finanze dei Comuni periferici come i nostri, che ogni anno si vedono ridotta la loro autonomia finanziaria a causa di scelte sulle quali non si ha potere decisionale”. L'associazione presieduta dal sindaco di Faido Corrado Nastasi sottolinea poi che “già oggi l’autonomia decisionale sulle finanze della maggior parte dei Comuni periferici, si attesta a meno del 20% delle proprie entrate; quale senso ancora dare quindi all’entità Comune nel nostro panorama istituzionale?”. Lo sconcerto, prosegue il comunicato, “è ancora maggiore se pensiamo che la modifica di legge è stata avallata dopo che tutti i Comuni (ndr: non tutti in realtà) avevano già approvato i rispettivi preventivi, e di conseguenza i moltiplicatori d'imposta, per il 2024; ci domandiamo quindi come verranno coperti tutti i disavanzi che si verranno a creare a causa di questa scelta o se i Comuni, già in difficoltà, dovranno assorbire tali perdite andando a ledere il capitale proprio”. Un punto delicato è proprio quello del moltiplicatore: “Chi ha suggerito che i Comuni potranno alzare il moltiplicatore, forse non ha fatto i conti sul fatto che per il 2024 il moltiplicatore era già stata deciso dai rispettivi legislativi e inoltre che alcuni Comuni si trovano già alla soglia del 100%”.

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