La manifestazione ha generato una perdita di 70mila franchi che sarà interamente coperta dalla Città, come originariamente concordato
Due giorni di maltempo su quattro hanno lasciato il segno sul bilancio economico della Festa federale della musica popolare, svoltasi due mesi fa, dal 21 al 24 settembre, a Bellinzona. La manifestazione ha infatti registrato una perdita di 70mila franchi su un budget di 1,7 milioni. Una cifra che tutto sommato soddisfa il comitato organizzatore, anche per il fatto che l'evento era gratuito per il pubblico. Cifra che sarà interamente coperta dalla Città che, avendo dato il mandato di organizzare la festa, aveva già chiarito che avrebbe funto da garante per un eventuale deficit.
"L’evento è stato relativamente oneroso in termini di logistica – si legge in un comunicato – giacché è stato necessario istallare diverse strutture provvisorie coperte (palchi e capannoni) che a conti fatti hanno permesso di salvare in parte le prime due giornate flagellate dall’ondata di maltempo che ha comunque fortemente limitato le presenze di giovedì e venerdì, anche in considerazione della temporanea chiusura della Centovallina, che si è aggiunta alla precedente chiusura della galleria ferroviaria del San Gottardo". Nella nota viene poi sottolineato che "il Comitato d’organizzazione ha voluto puntare su una manifestazione a carattere popolare che non prevedesse l’obbligo di pagare un biglietto d’entrata (cosa che peraltro avrebbe aumentato i costi per il controllo degli accessi, la chiusura degli stessi ecc.), ma che potesse essere finanziata in buona parte tramite gli sponsor". Sponsor che hanno risposto presente, sostenendo la manifestazione con 670mila franchi tra contributi in denaro, in natura e prestazioni. Altri 550mila franchi sono poi stati raccolti grazie a contributi elargiti dalla Città di Bellinzona, dal Cantone e dall'Ufficio federale della cultura. A questi aiuti vanno poi aggiunti gli incassi legati alla ristorazione (circa 230mila franchi), così come altre entrate quali la vendita dei pin e lotteria (150mila franchi). Tutto considerato rimane dunque uno scoperto di 70mila franchi che saranno, come detto, coperti dalla Città, come originariamente concordato. Una cifra che non dovrà inoltre essere sottoposta al Consiglio comunale, visto che non supera la soglia dei 200mila franchi.
Nononstante il leggero deficit, il comitato organizzatore ricorda nel comunicato che la manifestazione è stata "un successo in termini di pubblico e di immagine". Concretamente la festa "ha visto la partecipazione di 227 gruppi musicali per un totale di 1’832 musicisti, cui si aggiungono gli accompagnatori, che durante quattro giorni hanno soggiornato in Città. A essi si aggiungono gli addetti ai lavori: giurati, membri delle Associazioni della musica popolare regionali e nazionale". Anche l'afflusso di pubblico è stato tutto sommato soddisfacente con circa 80mila persone presenti sulle quattro giornate (di cui 70mila solamente il sabato e la domenica, quando la meteo è risultata essere clemente). A ciò va poi aggiunto che da un primo bilancio effettuato dopo la festa si stimava un indotto economico sul territorio pari 12-14 milioni di franchi, grazie in particolare a pernottamenti (circa 60mila) e alle visite a ristoranti e negozi. "La festa, e indirettamente quindi la Città di Bellinzona e il Ticino, hanno inoltre beneficiato di un’enorme presenza sui mass-media nazionali e regionali di tutta la Svizzera già prima dell’evento", si legge nella nota. In particolare la Srg-Ssr ha garantito una copertura molto ampia", dedicando "anche molti approfondimenti e splendide immagini alla Città di Bellinzona". Anche questo aspetto ha quindi garantito un ritorno d'immagine sicuramente non indifferente.
In ogni caso, per il momento, non è dato sapere se i 70mila franchi che finiranno dritti nel Consuntivo 2023 della Città susciteranno qualche prurito politico a tal punto da esigere chiarimenti ulteriori tramite interpellanze. Di sicuro, andando indietro nel tempo, non si è ripetuto quanto successo una decina d’anni fa, quando la polemica scoppiata a Palazzo civico aveva suscitato parecchio imbarazzo. Tema, l’evento ‘Città del gusto’ col quale Bellinzona per dieci giorni nel settembre 2011 era diventata la capitale federale dell'alimentazione sana e genuina offrendo a popolazione e turisti la possibilità di conoscere e apprezzare il meglio del Ticino eno-gastronomico. Tutto bene fino a quando si è saputo che il contributo comunale di 140mila franchi messo preventivamente sul tavolo dal Municipio facendo capo alla delega negli investimenti di cui beneficiava, ha infine raggiunto il triplo, ossia 420mila franchi. Le somme furono tirate nella primavera 2012, due mesi dopo il parziale rinnovo dell’esecutivo guidato fino a poco prima da Brenno Martignoni Polti, sostituito da Mario Branda. Chi era in carica sia prima che dopo si era cosparso il capo di cenere ammettendo che il Municipio precedente si era lasciato sfuggire la situazione di mano quando i buoi erano fuori dalla stalla e senza preventivamente informare la Commissione della gestione. «Ci stiamo impegnando affinché errori simili non si ripetano», aveva poi dichiarato Branda in Consiglio comunale. Illuminante quanto disse l’allora capogruppo Plr Tiziano Zanetti: «Sbagliato coinvolgere l’amministrazione cittadina nell’organizzazione di eventi simili». Una lezione che sembra aver dato i suoi frutti.