La radiografia degli specialisti zurighesi incaricati dal Municipio. Che difende il messaggio sui 27 milioni per le Elementari Nord criticato dal Cc
Ammonta a 73 milioni di franchi – su un patrimonio edificato di 282 – il ritardo accumulato dalla Città di Bellinzona nell’aggiornamento strutturale degli edifici scolastici comunali. Lo si evince dalla prima bozza della radiografia chiesta dal Municipio a uno studio d’ingegneria d’Oltralpe specializzato in materia, la società Basler&Hofmann di Zurigo. Cifra che il Municipio ha inserito in una lettera inviata oggi ai 60 consiglieri comunali chiamati a stanziare il credito di 27 milioni per il risanamento globale della scuola elementare Nord. La decisione è prevista domani sera e il legislativo si presenta compatto (nelle due commissioni occupatesi del tema, ossia Gestione ed Edilizia) nell’evidenziare una lunga serie di criticità di cui abbiamo riferito il 20 novembre. Tuttavia i gruppi Plr (con un emendamento sul centro extrascolastico) e Unità di sinistra optano per il ‘sì’ pronunciato a denti stretti, mentre i gruppi Mps/Verdi/Fa, Lega/Udc e Centro ritengono che il messaggio debba essere rinviato al Municipio affinché ne presenti uno nuovo con più varianti di progetto e oneri. Questo considerato anche che dal 2018 (quando fu votato un credito allora di 13 milioni, mai utilizzato) a oggi nulla si è saputo del progetto iniziale il cui onere è nel frattempo raddoppiato.
Sulle condizioni in cui versano gli edifici scolastici, Basler&Hoffmanm mostra due scenari: il primo indica lo stato odierno con appunto 73 milioni di ritardo. Che nel 2033 salirebbero a 118 qualora nel prossimo decennio si rinunciasse a eseguire qualsiasi intervento. Ma restiamo a oggi. Dal documento emerge che nel settore scuole elementari il bollino rosso di ‘stato pessimo’ viene affibbiato allo stabile A delle scuole Nord e allo stabile A delle scuole Sud. Sette gli edifici che si trovano in cattivo stato: lo stabile B delle scuole Nord, lo stabile B delle Sud, le Elementari di Carasso, Monte Carasso, Semine, a Giubiasco lo stabile B di viale Stazione e lo stabile B del Palasio. Nella categoria di stato medio troviamo altre sette sedi: Preonzo, Gudo, stabile B a Claro, Policentro di Gorduno e a Giubiasco lo stabile A di viale Stazione e gli stabili A e C del Palasio. In buone condizioni troviamo le costruzioni più recenti, ossia Elementari di Gnosca e Camorino, lo stabile A di Claro e il Policentro della Morobbia.
Notizie un pochino migliori per le scuole dell’infanzia, fra le quali nessuna si presenta in stato pessimo. In cattivo stato sono le sedi Nocca, Gorduno, Semine, Carasso, Nord e Daro. Stato medio per Gnosca, Gudo, Tiglio di Giubiasco, in Muntagna a Camorino, stabile A di Claro e stabile A della Geretta. In buone condizioni Preonzo, Sementina, in Arla a Camorino, stabile B di Claro, Monte Carasso, stabile B alla Geretta, Palasio di Giubiasco e Policentro della Morobbia. Da notare che nessuna palestra versa in condizioni pessime, ma alcune in cattive: sono quelle delle scuole Nord, Sud, Semine e a Giubiasco viale Stazione (stabile B) e Palasio (stabile C). Infine le strutture extrascolastiche: in questo caso viene indicata un'insufficiente disponibilità di spazio soltanto alle Elementari di Camorino, mentre è scarso nella struttura di via Lavizzari utilizzata dalle scuole Nord, nel cui edificio ne è appunto previsto uno nuovo nel sottotetto.
Scelta logistica, quest’ultima, appunto criticata da più consiglieri comunali. E che il Municipio – ribadendo l’urgenza nel rispondere a un’esigenza concreta di molte famiglie – nella lettera odierna difende: “Non è immaginabile il suo inserimento nel seminterrato, dove lasciare gli allievi per tutto il tempo, anche in estate. E a prescindere dal fatto che una simile situazione richiederebbe una nuova progettazione, non risulta per nulla scontato che possa ottenere l’avallo del Cantone”, invece espressosi favorevolmente sulla soluzione nel sottotetto. Quanto all’investimento complessivo, sempre l’Esecutivo ritiene “non immaginabile e tantomeno corretto ricalibrare, magari diminuendolo, il credito in funzione delle offerte rientrate per una parte dei concorsi già pubblicati". Non vi è motivo di pensare – assicura l'esecutivo – che i calcoli eseguiti non siano giusti, “risultando peraltro in linea con quelli proposti per altre realizzazioni di questo tipo a Bellinzona (nuove Elementari di Sementina) e altrove nel cantone”.
In soldoni, conclude il Municipio, lo studio di eventuali alternative suggerite dai consiglieri – citiamo la modularità degli spazi, lo spostamento dell’extrascolastico nel seminterrato, la realizzazione di un anfiteatro esterno e la sistemazione verde dell’attuale piazzale asfaltato – comporterebbe “investimenti e costi supplementari e il prolungamento nel tempo delle attuali sistemazioni provvisorie di molte centinaia di allievi nei vicini prefabbricati”. In definitiva “non esistono soluzioni alternative” anche perché l’edificio delle Nord “è protetto quale bene culturale, ciò che pone evidenti vincoli dal profilo sia estetico-funzionale delle facciate e aperture, sia strutturale con numerosi muri portanti”. Ciò che impedisce una modularità delle aule, a meno che si spenda di più e si opti per tempi più lunghi.
Edilizia scolastica dunque assetata. Ne sono la prova i 4 milioni stanziati lo scorso febbraio per aggiornare il progetto di nuove Elementari al Ciossetto di Sementina dove il cantiere avanza a singhiozzo a causa dei ricorsi interposti da una confinante. Ora il Municipio chiede 2 milioni per manutenzione necessaria alle Elementari di Monte Caraso (ex convento). Qui sono previste migliorie allo Spazio Reale, utilizzato per esposizioni, e nella parte appunto scolastica: rifacimento impermeabilizzazione tetto piano, dell’isolamento termico e della pavimentazione in lastre di cemento; risanamento e tinteggio facciate; sostituzione serramenti esterni in legno e messa a norma parapetti; nonché adeguamenti per antincendio, revisione impianto elettrico.