Martedì 5 dicembre sarà presentato il messaggio municipale per il miglioramento dell’approvvigionamento idrico nei quartieri nord di Bellinzona
Una serata pubblica per spiegare il problema della potabilità dell'acqua nei quartieri di Preonzo e Moleno. La organizza il Municipio di Bellinzona in collaborazione con l'Azienda multiservizi Bellinzona, martedì 5 dicembre alle 20.15 nella sala comunale e patriziale di Preonzo. Un appuntamento proposto anche a seguito delle lamentele degli abitanti a causa di diversi avvisi di non potabilità dell’acqua negli ultimi mesi. La serata ha lo scopo di illustrare la situazione dal punto di vista tecnico e rispondere ai quesiti e alle preoccupazioni dei cittadini.
La serata pubblica, oltre a servire quale momento informativo e di discussione con la popolazione, offrirà pure ai rappresentanti della Città la possibilità di illustrare in anteprima il messaggio municipale che sarà licenziato l'indomani all’attenzione del Consiglio comunale. Concerne il progetto per il miglioramento dell’approvvigionamento idrico nei quartieri nord del Comune e relative sottostrutture elettriche, investimento di oltre 6,5 milioni di franchi voluto dal Municipio affinché situazioni di non potabilità dell’acqua potabile, così come quelle vissute dalla popolazione di Preonzo e Moleno, possano essere evitate in futuro. In concreto, si prevede l’allacciamento di Preonzo, Moleno e Claro alla rete di distribuzione idrica di Bellinzona, e più precisamente ai pozzi di Gnosca-Gorduno.
La captazione dal riale è, attualmente, l’unica possibilità di approvvigionamento nei due quartieri nord di sponda destra. In sostanza, le ultime situazioni di non potabilità sono dovute all’eccessiva torbidità dell’acqua proveniente proprio dal riale di valle. Quando ci sono precipitazioni violente la risorsa idrica subisce un notevole intorbidimento, tale da rendere inattuabile il processo di filtrazione tramite l’impianto esistente. Il problema sussiste in particolar modo se tali eventi meteorologici durano per più tempo. Il volume d’accumulo del serbatoio permette infatti di erogare acqua potabile per un massimo di 30 ore. Se entro questo termine i valori dell’acqua non rientrano nei limiti accettabili, il sistema immette nel serbatoio acqua del riale con una torbidità superiore ai valori di legge. Da qui appunto la non potabilità. L’aumento della frequenza di queste spiacevoli situazioni è da ricondurre alla maggior violenza assunta dalle precipitazioni negli ultimi anni come conseguenza dei cambiamenti climatici e, congiuntamente, all’introduzione di limiti di legge sulle derrate alimentari più restrittivi rispetto al passato. Limiti che Amb afferma di rispettare scrupolosamente a garanzia della salute degli utenti.