La struttura denominata Scimfüss, utilizzata dall'Esercito fino al 2021, passa alla Fondazione Sasso San Gottardo che mira a conservarla e valorizzarla
Il massiccio del San Gottardo è, fra l’altro, caratterizzato da un’importante presenza di strutture militari, quali forti, fortini, rifugi e così via. La loro conoscenza è tuttavia ancora limitata, anche per il fatto che, fino a pochi decenni fa, molte erano classificate ‘top-secret’ dall’Esercito svizzero. In seguito è poi emersa la volontà di conservare e valorizzare queste opere militari che in passato avevano lo scopo di proteggere un passaggio strategico sull’asse nord-sud. In quest’ambito un grande lavoro lo porta avanti la Fondazione Sasso San Gottardo che gestisce il museo all’interno dell’omonima fortezza, la più grande della Svizzera aperta al pubblico. Fondazione che mira a proseguire questo suo impegno, anche con operazioni che potrebbero passare inosservate. Come ad esempio con la presa in consegna per uso proprio da parte dell’Ufficio federale dell’armamento (Armasuisse, che rimane proprietario) del rifugio alpino militare Scimfüss, posizionato sul territorio del Comune di Airolo. Per concretizzare questo passaggio è stato necessario presentare una domanda di costruzione per un cambio di destinazione da vecchio rifugio alpino militare a rifugio alpino civile a uso privato. Non essendo state inoltrate opposizioni, il dossier sarà quindi sottoposto al Cantone per approvazione. «L’obiettivo è quello di conservare questa storica struttura ricettiva di montagna, in futuro fornendo anche informazioni sul rifugio grazie alla posa di un pannello informativo», afferma a ‘laRegione’ Ivana Sambo, vicepresidente del consiglio di fondazione Sasso San Gottardo. Rifugio che sarà dunque utilizzato «come luogo d’incontro privato nel quale è anche possibile pernottare, al momento esclusivamente per i membri degli Amici del Sasso San Gottardo».
Il rifugio Scimfüss (o Scimfuss) si trova nelle vicinanze del Passo del San Gottardo ed è raggiungibile dalla diga della Sella grazie a un sentiero. La struttura è interamente costruita in pietra naturale su un unico piano abitabile, suddiviso in tre parti: un soggiorno, un dormitorio con 24 posti letto, così come un locale che funge da cantina e deposito. Non è presente alcun impianto di riscaldamento, ma solo una stufa a legno da cucina. «In passato, il ‘Gruppo Scimfüss’, composto da ex e pochissimi ufficiali in attività, in accordo con Armasuisse, utilizzava questo rifugio di montagna per riunioni private e in cambio lo manteneva», precisa Sambo. «Poiché questo non sarà più possibile in futuro, l’Associazione di sostegno della Fondazione Sasso San Gottardo ha deciso di utilizzare il rifugio come punto di ritrovo per i propri membri».
La storia della struttura militare ha origine alla fine del XIX secolo: «Nel 1897 viene per la prima volta menzionato l’acquisto del terreno per quattro baracche del Patriziato Airolo», spiega la vicepresidente del consiglio di fondazione. In seguito «dal 1942 al 2003 il rifugio è stato usato per motivi militari. Nel novembre del 2003 è poi stata fondata l’associazione ‘Scimfuss’ che aveva come scopo quello di gestire e mantenere la baracca Scimfuss sul Gottardo e metterla a disposizione degli ufficiali e dei coscritti dell’ex Div 6 e dei membri attivi dell’Esercito. Nel 2021 le Forze armate elvetiche hanno poi reso noto che non avrebbero più utilizzato la struttura». Notizia che spinge quindi l’Associazione di sostegno della Fondazione Sasso San Gottardo a chiedere di poter utilizzare la struttura. Infatti, «il rifugio dello Scimfüss rappresenta un importante cimelio storico che si inserisce bene nell’ingaggio a favore della Fortezza Sasso San Gottardo».
Fortezza che «è un bene culturale storicamente unico», prosegue Sambo, precisando che la sua «costruzione durante la Seconda guerra mondiale può essere ricondotta alla sua strategia ‘Reduit’». La struttura «appartiene alla Fondazione Sasso San Gottardo ed è gestita da un consiglio di fondazione onorario». I due scopi principali sono «promuovere l’aspetto culturale con la mostra permanente di Goethe e contribuire in modo significativo all’attrattiva della destinazione ‘San Gottardo’ grazie alla nuova esposizione che ruota attorno all’Esercito e al Generale Guisan». Concretamente «la fortezza, che fino a poco tempo fa era altamente segreta e denominata Sasso da Pigna, si trova in cima al Passo del Gottardo e le sue vaste gallerie e caverne si estendono per oltre tre chilometri attraverso la montagna. È possibile visitare gran parte del complesso durante un tour che permette di ammirare l’unica mostra permanente del paese dedicata a Goethe in Svizzera, la Caverna dei cristalli, la Camera delle meraviglie, il Mito del Gottardo e la Sala dell’energia Centro energetico». Senza dimenticare un settore storico della struttura, ovvero «la Metro del Sasso che conduce alla parte della fortezza che è stata fedelmente conservata. Qui si possono esplorare gli alloggi per le truppe nelle profondità della montagna, il centro di controllo del fuoco e la mostra ‘Le manovre del Gottardo, il Patto di Varsavia e 99 palloni - la Guerra Fredda’. Non da ultimo nel magazzino delle munizioni, si può visitare la nuova mostra sul Generale Guisan».