Il progetto di risanamento e ampliamento è ritenuto ‘fondamentale per la valorizzazione e la continuità dell’attività agricola’ nella Val di Campo
La ristrutturazione dell'alpe Predasca in Val di Campo (Valle di Blenio) "riveste un ruolo fondamentale per la valorizzazione e la continuità dell’attività agricola". Il Consiglio di Stato chiede quindi al Gran Consiglio di approvare un credito di 1,84 milioni quale contributo cantonale al progetto dal costo complessivo stimato a poco più di 5 milioni di franchi (sovvenzionato anche da Confederazione e altri enti). "L’investimento è necessario per garantire un futuro all’alpe e alle aziende agricole della regione che rappresentano un importante tassello dell’economia locale, a tutto beneficio anche del territorio, della biodiversità e del turismo", si legge nel relativo messaggio governativo. Gli interventi di risanamento e ampliamento degli edifici e delle infrastrutture dell'alpe Predasca – che appartiene al Patriziato generale di Olivone, Campo e Largario ed è gestito dalla Società Boggesi Valle di Campo – "mirano a permettere una maggiore razionalizzazione del lavoro, a garantire una gestione degli animali e una lavorazione del latte conforme alle norme attualmente vigenti oltre ad aumentare il comfort del personale". Così da porre "le condizioni per poter gestire a lungo termine i pascoli alpestri" e contribuire "al mantenimento e alla valorizzazione del paesaggio".
Concretamente alla corte di Predasca è necessario un importante intervento al caseificio "per migliorare le condizioni di lavoro e razionalizzare la produzione del formaggio". È pure necessario intervenire sull’abitazione "in quanto si tratta di locali vetusti e lo spazio è insufficiente per ospitare tutti gli impiegati". Vetusta è anche la sala mungitura che "deve essere risanata". È inoltre prevista la sistemazione del piazzale dell’alpe, che serve per ospitare le mucche prima della mungitura, così come la realizzazione piazzale post-mungitura. Infatti "attualmente, dopo essere state munte, le mucche devono percorrere un tratto di terreno naturale reso sporco e pantanoso dal frequente passaggio degli animali e dalla mancanza di un più ottimale sistema di smaltimento delle acque superficiali".
L'alpe ha anche una corte a Pian Prevat, dove sono pure previsti interventi di risanamento: saranno apportate migliorie all'edificio utilizzato per l’alloggio dei pastori e la mungitura e saranno sistemati il riparo per gli animali, i piazzali, così come le canalizzazioni. Alla terza corte, che si trova a Ronco Loda, è poi prevista la costruzione di un piazzale di mungitura con una sala di mungitura. Infatti, attualmente viene usata la sala di mungitura a Predasca. Predasca, dove in ogni caso, dalle altre due corti, continuerà a essere trasportato su strada il latte che sarà poi trasformato.
Non da ultimo sono previsti anche interventi per quanto riguarda l’acquedotto e l’approvvigionamento elettrico. Attualmente quest'ultimo è infatti garantito solo fino a Predasca. Ciò significa che oggi gli edifici di Pian Prevat sono privi di allacciamenti alla corrente elettrica, che attualmente viene prodotta (per mungere le vacche) da un generatore diesel. "Nell’ottica dell’ammodernamento delle infrastrutture e di uno sviluppo futuro sostenibile dell’attività è opportuno realizzare un collegamento alla corrente elettrica presente a Predasca tramite il collegamento via cavo". A questo proposito "per la posa del cavo elettrico si sfrutta lo scavo necessario per la posa della nuova condotta dell’acqua potabile di adduzione agli stabili alpestri di Predasca in sostituzione dell’attuale vetusta". L'intervento è dunque previsto "nell’ambito del risanamento e ampliamento dell’acquedotto di acqua potabile che allaccia le corti di Pian Prevat, Predasca e Ronco Loda". Risanamanto che "prevede l’eliminazione quasi totale delle vecchie condotte e la posa di nuove con anche nuovi serbatoi da Pian Prevat a Predasca e poi fino a Ronco Loda".