Tre deputati del Centro delle valli Leventina, Blenio e Riviera interrogano il governo sul timore di un peggioramento del servizio
Il preventivo 2024 del Cantone “comporterà una riduzione della frequenza di circolazione dei mezzi pubblici (treni Ffs, AutoPostale, Autolinee regionali) nelle zone periferiche? Se sì, quali corse subiranno tagli e perché?”. C'è preoccupazione nelle Tre Valli sulla definizione del budget per l'anno prossimo che potrebbe incidere sul trasporto pubblico cofinanziato da Cantone e Comuni. A sollevare il problema con un'interrogazione sono i granconsiglieri del Centro Alessandro Corti, Claudio Isabella e Alessio Ghisla rappresentanti rispettivamente delle valli Leventina, Riviera e Blenio.
“Conseguenza diretta della costruzione della galleria di base del Gottardo – scrivono nella premessa – è stato il riorientamento della vecchia linea ferroviaria che ha perso di rilevanza strategica, con tanto di “netta riduzione del numero di corse giornaliere per la popolazione delle Tre Valli”. Tuttavia, l’incidente ferroviario verificatosi in agosto nella galleria di base “ha dimostrato che la vecchia linea resta una colonna portante del traffico nord-sud”, con una rilevanza “di portata nazionale”. Il suo mantenimento quale tratta alternativa “è dunque essenziale per evitare il collasso del traffico merci e passeggeri”.
Pure essenziale “è il ruolo che essa svolge, insieme ad AutoPostale e Autolinee Bleniesi, a favore della mobilità pubblica nelle Tre Valli. Servizio che non è però ottimale”, considerando anche che le stazioni di Rodi-Fiesso e Osogna-Cresciano sono ormai chiuse da anni. “Sempre a Riviera i quartieri di Lodrino e Iragna non hanno collegamenti rapidi attraverso il fiume Ticino, che permetterebbero di raggiungere una stazione ferroviaria senza ricorrere all’automobile. Questa situazione non favorisce l’uso dei mezzi pubblici e, in definitiva, la mobilità eco-responsabile dei cittadini”. Inutilizzata è anche la stazione di Claro, quartiere nord di Bellinzona che prima dell'aggregazione (2017) faceva parte del Distretto di Riviera. Quanto poi ai tagli cantonali, “vi è il rischio di ridurre in modo significativo i servizi pubblici laddove la redditività economica non è tangibile, tipicamente nelle zone periferiche. Le stesse che sono già svantaggiate in termini di mobilità pubblica rispetto ai centri urbani”.
I tre deputati ritengono peraltro che l’attuale composizione delle zone tariffali per gli abbonamenti annuali Arcobaleno non rispetti il concetto di parità di servizio pubblico per tutti i cittadini, indipendentemente dal comune di domicilio: “Gli abitanti delle valli devono acquistare più zone per effettuare tragitti relativamente brevi. A titolo di esempio, un abitante di Torre o di Faido deve acquistare tre zone Arcobaleno per raggiungere Biasca. Nel Bellinzonese ci si può invece spostare liberamente da Castione a Sant’Antonino acquistando un abbonamento per una sola zona”, a parte il quartiere di Gudo dove ne sono richieste due. Da qui la convinzione che un intervento dello Stato, contribuente della Comunità tariffale Arcobaleno, “è opportuno per garantire pari opportunità agli abitanti delle zone periferiche”.
Quindi le domande al governo, oltre a quella iniziale riferita al preventivo 2024. È prevista una semplificazione delle zone tariffali Arcobaleno che permetta di agevolare gli spostamenti della popolazione nelle diverse aree geografiche del cantone e che renda più attrattivo il trasporto pubblico nelle zone periferiche? In seguito all’incidente ferroviario avvenuto nella galleria di base del San Gottardo, quale posizione intende adottare il Consiglio di Stato nei confronti di Ffs e della sua strategia futura in merito al vecchio tracciato ferroviario del San Gottardo? Un suo smantellamento è ancora ipotizzabile? Per quale motivo le fermate di Rodi-Fiesso e Osogna-Cresciano sono state dismesse? È stata mai valutata con le Ffs una loro riapertura? Il Consiglio di Stato intende valutare la costruzione di passerelle di collegamento tra le due sponde del fiume Ticino nel distretto di Riviera, allo scopo di favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei residenti locali?
Ne sono in effetti previste due: tra il centro sportivo di Lodrino e la zona artigianale di Osogna, tra Iragna e la zona industriale di Biasca. A occuparsene è la Commissione regionale dei trasporti che chiamerà alla cassa tutti i Comuni delle Tre Valli secondo una chiave di riparto concordata; pure coinvolto nel finanziamento il Cantone ma non la Confederazione, questo perché i Comuni non fanno parte di una zona urbana e non beneficiano perciò dei Programmi di agglomerato, al contrario ad esempio di Bellinzona e Locarno che di passerelle cofinanziate da Berna ne hanno realizzate parecchie.