‘Intervento blando, nessuna comunicazione e niente stop all'evento’. Lettera di fuoco al Comune di Biasca e a Gobbi. Sollecitata la politica cantonale
Com'era già successo lo scorso autunno e inverno nella Bassa Mesolcina, anche nell’Alta Val di Blenio non si risparmiano critiche alla polizia ticinese su come ha gestito il rave party abusivo organizzato il 3-4 giugno in Val Camadra. La risposta del Municipio di Blenio all’interpellanza del gruppo Blenio 2016 presentata subito dopo l’evento non è all’acqua di rose. L’esecutivo premette di aver appreso solo dalla stampa (ndr: un nostro giornalista che la domenica ha telefonato alla sindaca Claudia Boschetti Straub) di quanto era accaduto ai 2000 metri di quota del Pian Geirett, “manifestazione non autorizzata che ha visto la partecipazione di numerosi giovani provenienti da Ticino e Nord Italia”. Il luogo prescelto si trova a ridosso della Greina, “zona di particolare pregio naturalistico inventariata quale sito degno di protezione a livello federale”. II Pian Giairett “è raggiungibile con veicoli a motore passando per una strada consortile il cui utilizzo è regolato e permesso solo tramite il rilascio di un'autorizzazione”. Detto questo, va ricordato che un primo analogo evento si era già svolto nello stesso luogo nel giugno 2021. Nei giorni successivi il recente rave il Municipio spiega di aver ricevuto numerosi solleciti e segnalazioni del passaggio dei giovani: “In particolare alcuni concittadini hanno inviato foto nelle quali vengono ritratti sfregi fatti con pennarelli indelebili a fermate del bus e altri manufatti”, e meglio la cappellina della Madonna della neve. Gli organizzatori avevano invece ripulito il piazzale dai rifiuti.
Dopo aver pubblicamente condannato l’accaduto, sempre l’Esecutivo locale ha analizzato l’agire della Polizia cantonale che si era recata sul posto nottetempo a seguito di più telefonate. E proprio l'agire delle forze dell'ordine è stato quello “ci ha maggiormente infastidito”, scrive il Municipio rispondendo agli interpellanti: “Infatti durante tutto il perdurare della manifestazione né la sindaco, né il capo dicastero Sicurezza pubblica, né tantomeno l'amministrazione comunale sono stati informati dello svolgimento del rave. I partecipanti hanno potuto continuare indisturbati la festa fino al tardo pomeriggio del giorno seguente”, la domenica.
E veniamo al rapporto di constatazione che la polizia ha inviato alle autorità locali il 12 giugno: “Il documento è da subito apparso scarno a dimostrazione di un intervento blando che si è limitato alla gestione del traffico all'altezza della barriera presso l'alpe di San Martino e nulla più”, lamenta il Municipio. Il rapporto “riporta le generalità dell'organizzatore e poche altre informazioni. In particolare non è stata eseguita un'indagine amministrativa completa che avrebbe messo a disposizione dell'ente pubblico le basi formali per intraprendere una procedura contravvenzionale”.
Conseguenza: insoddisfatti, sindaca e colleghi hanno scritto al Municipio di Biasca, Comune polo per la gestione della Polizia intercomunale, con copia al consigliere di Stato Norman Gobbi (capo Dipartimento istituzioni) e al capoposto Ivano Bodino, esprimendo “disappunto, sollecitando un'inchiesta amministrativa nei confronti dell’organizzatore e auspicando una maggiore collaborazione con la polizia”. Una risposta da Biasca non è ancora giunta.
“Il tema – aggiunge il Municipio – non è limitato al solo Comune di Blenio, ma dilaga su tutto il territorio cantonale”. Se da una parte “risulta difficile venire a conoscenza anticipatamente e di conseguenza bloccarne lo svolgimento sul nascere di tali eventi”, dall’altra “è importante che la popolazione locale rimanga vigile e segnali alla polizia eventuali movimenti anomali e inconsueti”. Andando al nocciolo della questione, “è però auspicabile una maggiore collaborazione tra polizia e autorità locali e tale questione sarà certamente sollevata nell'ambito di un eventuale incontro con il Municipio di Biasca”.
Tornando alla questione iniziate, Blenio ritiene “imperativo che tutte le autorità siano debitamente informate in caso di eventi simili e non che i Municipi vengano a conoscenza di quanto avviene sul loro territorio a mezzo stampa”. Quanto a possibili sanzioni, viene spiegato che il margine di manovra del Municipio è limitato a contravvenzioni di carattere procedurale: gli organizzatori possono essere perseguiti solo per non aver richiesto la necessaria autorizzazione. A livello di infrazione delle norme della circolazione e per l’uso di una strada privata senza autorizzazione, la competenza è del proprietario, il Consorzio Strada Val Camadra. Ma anche in questo caso “la Polizia ha dichiarato di non essere stata in grado di identificare i veicoli circolati sulla strada”. Dal canto suo iI Patriziato di Buttino, in qualità di proprietario del fondo, “potrebbe intraprendere delle azioni di carattere civile”. I costi di sistemazioni di quanto danneggiato saranno posti a carico dell’organizzatore.
Infine, riguardo alla portata del problema, analogamente con quanto fatto nei Grigioni dopo il rave di Roveredo dello scorso novembre sfociato nel decesso di una 19enne del Luganese, il Municipio di Blenio confida che il tema diventi di portata cantonale e che i rappresentanti vallerani in Gran Consiglio sollecitino il Consiglio di Stato. Obiettivo: “Dare maggiore visibilità al problema e prendere decisioni più incisive e di respiro più ampio”‘.
Interpellato dalla redazione, il sindaco di Biasca Loris Galbusera dichiara che la competenza del Posto di polizia Tre Valli non è del Comune bensì della Polizia cantonale in base a una convenzione firmata col Cantone nel 2021 che fissa le condizioni del progetto pilota.
Sollecitata per una presa di posizione, la Polizia cantonale tramite il Servizio comunicazione, media e prevenzione ribadisce di essere intervenuta a seguito di una segnalazione giunta nel corso della notte, “procedendo con un blocco dei veicoli in transito e con un controllo nominativo dell’organizzatore. Quest’ultimo è stato identificato e segnalato alle autorità comunali per quanto di loro competenza. Essendo al momento in corso le valutazioni del caso, e non avendo ancora formalmente risposto ai quesiti posti dal Municipio di Blenio, è prematuro prendere posizione o esprimerci in merito”.