Da una specifica analisi emerge un ‘lieve impatto di genere’. Il Municipio relativizza in parte ma informa che approfondirà come migliorare la situazione
Registra un “lieve impatto di genere”, frutto di una differenza salariale del 3,5% a sfavore delle donne l’esame della situazione salariale all’interno dell’Amministrazione della Città di Bellinzona, condotto attraverso lo strumento standardizzato messo a disposizione della Confederazione.
In un comunicato stampa, il Municipio spiega che sono stati presi in considerazione i dati di 1'325 collaboratrici/tori, di cui 895 donne (67,5%) e 430 uomini (32,5%). Secondo gli standard dello strumento di analisi fornito dalla Confederazione, il personale è stato classificato in quattro categorie di competenza. Il livello di competenza 1 (quello più alto) è assegnato principalmente ai collaboratori con compiti dirigenziali di primo livello. Il livello di competenza 4 (il più basso) comprende invece tutti i collaboratori che possono svolgere la loro funzione senza avere bisogno nemmeno di un attestato federale di capacità (la categoria comprende ad esempio le addette di pulizia e gli aiuto operai). Nel mezzo, il livello di competenza 2 è quello in cui figura il personale che ha ottenuto un livello di formazione superiore come, ad esempio, docenti, tecnici, contabili. Il livello di competenza 3 è quello assegnato al personale che ha dovuto ottenere un attestato professionale di capacità. Ebbene: “Dall’analisi risulta che, complessivamente e in termini generali, le donne guadagnano il 9,5% in meno”. Tuttavia, secondo l'Esecutivo, “questa differenza è di significato solo per il 3,5% in quanto non spiegabile oggettivamente tenuto conto delle caratteristiche individuali di qualificazione/formazione e delle caratteristiche del posto di lavoro”.
“Per comprendere al meglio i dati”, la Città informa che si “è proceduto con delle analisi distinte per tipo di categoria di competenza, quindi per tipologia di funzione escluso il livello 1, in quanto non rappresentativo secondo lo strumento della Confederazione”. Da queste ulteriori analisi “è emerso che per quanto riguarda il livello di competenza 2 e 3 si è in presenza di un impatto di genere lieve a favore delle donne. Per quanto concerne il livello di competenza 4 invece si è in presenza di un rilevante impatto di genere (superiore al 5%, ndr) a sfavore delle donne”.
Ancora il Municipio sul livello 4: “L’importante impatto di genere teorico presente risulta relativizzato poiché vengono trattati nel medesimo campione statistico dati relativi a varie sottocategorie di lavoratrici e lavoratori, prevalentemente femminili o prevalentemente maschili, all’interno delle quali non sussistono discriminazioni, ma che se paragonate tra loro registrano differenze salariali dovute alla diversa tipologia di mansioni svolte. In questo campione figurano, ad esempio, 90 addette di pulizia e supplenti addette di pulizia, tutte donne, per le quali è prevista una classificazione salariale inferiori rispetto a quella considerata per i 43 aiuto operai (tutti uomini). Va qui sottolineato che tali differenze salariali sono motivate da questioni legate ai mansionari e alle condizioni di lavoro generali, diverse tra i due ambiti di attività. Esse, tuttavia, influiscono direttamente sull’esito complessivo dell’analisi”.
Commentando il livello 1, il Municipio evidenzia che “se si analizzano i dati relativi al personale dirigente, al personale amministrativo così come quelli relativi al personale di polizia uniformato, gruppi in cui sono presenti entrambi i generi, non vi è alcuna differenza”. Diverso invece il discorso per i docenti, categoria maggiormente rappresentata dalle donne (84,7% del totale delle/i collaboratrici/tori prese/i in considerazione), dove gli uomini sono dunque sottorappresentati e le cui classificazioni “non possono essere influenzate dal Municipio poiché stabilite dalla Sezione scuole comunali del Cantone: è presente una non rilevante discriminazione a favore delle donne con una differenza inspiegabile del 5,7%”. Il Municipio segnala infine che per quanto riguarda il Settore anziani “non risultano differenze di genere legate ai salari”.
Nelle sue conclusioni, il Municipio rileva come “l’analisi dei dati per gruppo di collaboratrici e collaboratori che svolgono la medesima funzione non abbia riscontrato differenze di rilievo. Quelle riscontrate con lo strumento LOGIB, che generano il lieve impatto di genere, sono principalmente, come indicato, da ricondurre al fatto che tutto il personale viene classificato in sole quattro categorie di livello di competenza. Di fatto, tuttavia, non esistono disparità salariali tra i sessi all’interno di singole funzioni in organico”.
L'esame è stato effettuato in seguito a una modifica nel 2020 della Legge sulla parità dei sessi che prevede che ogni azienda pubblica o privata che impieghi più di 100 persone debba effettuare un’analisi con il fine di verificare se vi sono disparità salariali all’interno dell’entità dovute al genere. Tra il 2021 e il 2023 il Settore risorse umane di Bellinzona ha effettuato l’analisi dei dati sulla base degli stipendi pagati nel mese di maggio 2021.
Il Municipio informa che l’analisi sarà ripetuta entro il 30 giugno 2025. Nel frattempo, “sarà approfondita la possibilità di migliorare ulteriormente la situazione: in tale direzione va, ad esempio, l’audit, già previsto, sulla conciliabilità vita-lavoro”.