Bellinzonese

L’Amb di Bellinzona vuole mettersi in rete con Aet e Ses

Proposta al Cc la partecipazione alla Kwick Sa (400mila franchi) creata per meglio gestire i grandi clienti, ma in futuro anche quelli piccoli

Il direttore Amb Mauro Suà col municipale capodicastero Servizi industriali Mauro Minotti
(Ti-Press)
11 maggio 2023
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L’Azienda multiservizi Bellinzona, che si occupa anche della distribuzione elettrica a piccoli e grandi clienti, vuole mettersi in rete con Azienda elettrica ticinese (Aet), Società elettrica sopracenerina (Ses) e Azienda elettrica di Massagno (Aem) per meglio posizionarsi sul mercato dei grandi clienti. Il passo necessario per farlo – richiesto al Consiglio comunale con un apposito messaggio firmato questa settimana dal Municipio – è la partecipazione del 20%, corrispondente a una quota di 400mila franchi, all’azionariato della Kwick Sa costituita questo aprile a Locarno con un capitale di 2 milioni sottoscritto in maggioranza da Aet e Ses e con una quota minoritaria da Aem.

Dal 2009 parziale liberalizzazione

Kwick – viene spiegato nel messaggio – nasce inizialmente da una collaborazione tra Aet e Ses nell’ambito dello sviluppo di una soluzione di e-commerce per la vendita di energia ai clienti sul libero mercato. Il progetto è stato realizzato nel 2020 e dal 2021 la piattaforma è accessibile attraverso il portale kwick-energy (www.kwick-energy.ch). Sin dal 2009 tutte le utenze svizzere con un consumo superiore ai 100'000 kWh all’anno possono abbandonare il servizio universale e accedere al libero mercato scegliendo il proprio fornitore di energia elettrica. Da allora Amb “ha saputo gestire con buon successo i propri grossi clienti con offerte mirate e tramite il contatto diretto e personale, riuscendo nel limite del possibile a mantenere la fornitura locale e a fidelizzare il cliente”. Questa strategia “ci ha permesso di contenere il cambio di fornitore da parte dei grossi clienti legati al territorio, ma non ha permesso di fermare il deflusso dei clienti con sedi decisionali fuori comprensorio che vieppiù hanno scelto altri grossi fornitori d’Oltralpe”. Ma soprattutto, prosegue il Municipio, “non ci ha permesso di acquisire altri e nuovi clienti fuori dal nostro territorio a compensazione di quelli persi”.

La crisi del 2023 richiede risposte immediate

Si è poi giunti al 2023, alla crisi energetica internazionale che ha cambiato molte cose anche in Svizzera: “La concorrenza sempre più agguerrita degli ultimi mesi ha acuito la competizione su questo campo e malgrado il buon lavoro fatto negli ultimi 14 anni di parziale liberalizzazione, ci si rende conto che per affrontare con successo i prossimi anni occorrerà unire le forze ampliando gli orizzonti del mercato”. Ai grandi consumatori Kwick Energy “propone soluzioni vantaggiose, elaborate per rispondere alle singole esigenze. Tutti i clienti liberi possono quindi sottoscrivere già oggi un contratto di fornitura sul portale Kwick, compresi i clienti del nostro comprensorio Amb che di fatto possono cambiare fornitore e approvvigionarsi su Kwick”. Per contro, al momento i clienti sotto i 100'000 kWh/anno non possono ancora giuridicamente sottoscrivere un contratto di fornitura con Kwick, “ma è evidente che tale piattaforma è stata concepita anche per un’estensione futura a tutti i clienti”.

Approccio diverso cercasi

Infatti da diverso tempo si parla pure di liberalizzazione totale del mercato elettrico, piccoli consumatori inclusi. “Un’apertura del mercato anche per le economie domestiche implicherebbe per un’azienda come la nostra un approccio diverso e un grado di automazione e di digitalizzazione decisamente superiore di quello attuale, con la possibilità di fornire prodotti ed energia a tutti i 40’000 clienti con soluzioni standardizzate e maggiore economia di scala”. Da qui la volontà di aggregarsi subito alla nuova Sa, perché “le esigenze dei clienti e del mercato si fanno già ora sempre più complesse e richiedono una grande economia di scala nella gestione dei nuovi prodotti e servizi. Si pensi in tale ambito alla gestione dei raggruppamenti di autoconsumo, all’ottimizzazione dei profili di carico, alla gestione degli innumerevoli impianti di produzione fotovoltaica che vengono realizzati sul territorio”.

‘Ci avevamo già pensato’

Il Municipio ricorda infine che questa visione generale era stata percepita da Amb già alcuni anni fa, tant’è che la stessa azienda bellinzonese si era fatta promotrice di un progetto di collaborazione tra tutti i distributori e Aet alfine di trovare una soluzione congiunta e unica a livello ticinese: “Da queste necessità è scaturita l’intenzione di sviluppare un nuovo concetto di collaborazione tra le diverse aziende elettriche ticinesi per poter affrontare le attuali e le future sfide in ambito energetico e attuare le necessarie economie di scala senza per questo perdere l’autonomia regionale”.