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Castione, addio alla prima ‘cittadella della musica’ in Ticino

C’erano una volta il Garage Music e varie discoteche: al loro posto una residenza intergenerazionale con servizi per anziani, famiglie e ospiti

In sintesi:
  • Vent'anni di note con fortune alterne
  • Il Municipio sta esaminando la richiesta di licenza edilizia
  • In futuro 50 appartamenti, 10 commerci e un parco interno
Il vecchio e, nella foto piccola, il nuovo che verrà
(laregione/multimmobiliare)
8 maggio 2023
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Via Stazione 17 a Castione in origine era la sede del gruppo edile Mancini&Marti. E siccome il passo dal mattone al divertimento è più breve di quanto si possa immaginare, nel 2001 a occupare i volumi acusticamente apprezzabili fu il Garage Music, coraggioso esperimento di spazio artigianale prestato ai concerti dal vivo. Partenza col botto per la prima ‘cittadella della musica’ in Ticino, seguita da anni molto fortunati con tanto di diretta tv per capodanno, collaborazione con l’ormai fu Piazza Blues di Bellinzona, eventi con band di fama anche internazionale e cantanti della scena italiana. Finché a impossessarsi della ‘concert house’ è stata la musica techno passata di gestione in gestione. Discoteca con intrattenimenti di vario tipo per il popolo della notte: dapprima La Fabrique, nel 2009 La Sfinge (con ipotesi luci rosse sfumata perché bocciata dal Municipio), nel 2011 The Lips, poi di nuovo il Garage Music con serate rock&blues, nel 2014 ancora La Fabrique e nel 2019 il Labirint dance&night club infrantosi contro la pandemia. Vent’anni di note con fortune alterne, tanto che oggi l’area si presenta un po’ dismessa e dimenticata, a parte una falegnameria ancora in attività.

Il sindaco: ‘Primo passo’

A dare lustro al mappale, ma con contenuti ben diversi, sarà adesso un edificio promosso dal gruppo ticinese Multimmobiliare e Partecipazioni Sa. Il progetto della residenza intergenerazionale Multi Generation ha superato senza opposizioni la fase della pubblicazione all’albo comunale e il Municipio di Arbedo-Castione si appresta, fatte le debite valutazioni, a rilasciare la licenza edilizia. «Ci pare un ottimo progetto, destinato ad avviare una concreta valorizzazione del comparto di pregio situato a nord della ferrovia e che dalla stazione prosegue fino al campo sportivo», annota il sindaco Luigi Decarli vedendo «di buon occhio la nuova destinazione in linea col Piano regolatore». Sembra dunque segnato il destino di uno fra i più noti luoghi di svago serale e notturno del Sopraceneri che nell’arco di vent’anni ha attirato svariate decine di migliaia di persone.

Le caratteristiche

L’edificio avrà una forma a L e offrirà dieci spazi commerciali, 50 appartamenti e un grande parco interno. Ma non solo. «L’idea alla base del progetto – spiega Stefania Auciello, co-titolare della Sa promotrice la quale a sua volta, poco più a nord, sta ultimando l’Arbed Smart Center orientato a coworking, meeting, camere con ristorazione e wellness – nasce da un’esigenza ben specifica della nostra società, quella di creare community con spazi generosi per poter vivere serenamente beneficiando dei servizi necessari a tutte le generazioni, dalla famiglia agli anziani». La residenza al piano terra disporrà di spazi amministrativi e commerciali quali uno studio medico, uno infermieristico (cure a domicilio ma con un nuovo concetto secondo il quale non è l’infermiere a recarsi in visita ma è il paziente che si recherà in struttura), un fisioterapista, un parrucchiere e spazi comuni ricreativi come bar-ristorante, sala multiuso e parco interno rivolto verso la futura area pedonale comune del comparto stazione.

Al primo e secondo piano vi saranno 26 appartamenti privi di barriere architettoniche dedicati alla terza e quarta età e a persone bisognose di cure o assistenza medica temporanea per malattia, disabilità, gravidanza, riabilitazione e degenza post-operatoria. A dipendenza delle singole esigenze, l’inquilino potrà decidere se risiedere temporaneamente o per periodi più lunghi. Questi due livelli disporranno anche di spazi dedicati a parenti, amici, accompagnatori o assistenti familiari che volendo potranno soggiornare insieme ai loro cari. «Ai piani superiori – concludono Vito e Stefania Auciello – vi saranno 24 appartamenti residenziali per famiglie che a loro volta, se lo vorranno, potranno usufruire degli spazi ricreativi e dei servizi, rafforzando così il rapporto tra generazioni». Iniziative analoghe sorgeranno anche a Biasca, Locarno e Lugano; mentre nelle immediate vicinanze, sempre a Castione, non sono esclusi ulteriori sviluppi.

Focus in cerca di nuovi finanziatori

Ha intanto subìto un rallentamento la costruzione, prevista sempre a Castione, della ‘Residenza 100 anni’ promossa dalla Fondazione Focus presieduta dal sindaco e costituita insieme alla locale Parrocchia proprietaria del terreno. Mappale sul quale, tramite diritto di superficie, è prevista una struttura dotata di 32 appartamenti a pigione moderata per anziani e disabili autosufficienti e nella quale troverà posto anche il nuovo ufficio postale. Risolte alcune traversie ricorsuali e ottenuta la licenza edilizia a fine 2020, il cantiere avrebbe dovuto partire nella primavera successiva.

Peraltro nel 2018 era stato istituito un partenariato pubblico-privato col quale l’impresa edile Savioni, aggiudicataria dell’appalto, è diventata essa stessa l’investitore preponderante con una quota del 55%, mentre la fondazione si sarebbe accollata il 45% dei 12 milioni necessari. La conseguenza per Savioni è che dovrà mettere lei buona parte degli otto milioni che il Consiglio comunale aveva a suo tempo stanziato quale sostegno pubblico al progetto sotto forma di prestito da restituire. Cifra che tornerà a breve nelle casse comunali: una prima tranche di 4 milioni questo giugno e i rimanenti nel 2025. «Per poter partire col cantiere – spiega il sindaco – la nostra fondazione ha avviato la ricerca di nuovi finanziamenti prendendo contatto con altre fondazioni che a loro volta dovranno interfacciarsi con l’impresa Savioni. Obiettivo che confidiamo di raggiungere non troppo in là nel tempo, dopodiché la Focus è destinata quasi certamente a farsi da parte».

L’ex terreno Coray finisce in mani Ffs

Sempre in materia di terreni a Castione, segnaliamo infine che l’ex mappale Coray – situato a sud della ferrovia fra l’autostrada e il centro logistico Coop e usato in passato come deposito di materiale edile – è stato comprato dalle Ffs che lo stanno trasformando in area da cantiere necessaria alla realizzazione della nuova officina di manutenzione da 580 milioni che sorgerà entro fine 2026 poco più a nord, in zona Galletto. Sul terreno ex Coray, specificano le Ferrovie, “non sono previsti degli stabili, né ora né connessi al futuro stabilimento industriale”. Quanto a possibili utilizzi futuri, “è prematuro fare una valutazione in questo momento e nemmeno è previsto l’acquisto di altri mappali nelle vicinanze”.