Bellinzonese

Viale Stazione Bellinzona, saranno segati i 107 alberi secolari

Per il rifacimento della parte alta il Municipio e la Commissione edilizia concordano sulla necessità di sostituirli ‘adeguatamente’ con nuove piante

(Ti-Press)
1 maggio 2023
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Il tema, che sarà discusso dal Consiglio comunale durante la seduta lunedì 8 maggio, rischia di surriscaldare gli animi e dividere i bellinzonesi. I cento tigli e i sette ippocastani secolari che caratterizzano la parte alta del viale Stazione a Bellinzona potrebbero infatti avere vita molto breve. Dopo le polemiche innescate nell’agosto 2019 quando l’allora municipale capodicastero Opere pubbliche, Christian Paglia, rivelò il piano di abbattimento e sostituzione con nuove piante per consentire il rinnovo completo di strada e marciapiedi; dopo le 6’500 firme di protesta raccolte in appena una settimana e consegnate a Palazzo Civico da un gruppo di ambientalisti tramite la piattaforma change.org; dopo le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dal vicepresidente della Società ticinese per l’arte e la natura (Stan) Benedetto Antonini secondo cui sarebbe una follia sostituire la vecchia alberatura invidiata da molte città e la cui ampia chioma assicura refrigerio in estate; ebbene dopo tutto questo sembra invece fare breccia la mozione liberale-radicale (primo firmatario, a nome del gruppo, Vito Lo Russo) depositata nel gennaio 2022. Testo che senza citare una sola volta gli alberi, come se non esistessero, chiede di proseguire verso la stazione ferroviaria il rinnovo già eseguito nel 2015 lungo la parte bassa del viale fra piazza Collegiata e Largo Elvezia, così da rendere più confortevole un tratto caratterizzato anche da traffico veicolare e trasporto pubblico, dotandolo di panchine, stalli per bici, cestini e illuminazione al passo coi tempi.


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Mozione che raccoglie i favori del Municipio e della Commissione edilizia del Cc, ma con un’aggiunta sostanziale rispetto alle mire liberali. La commissione (relatore Alessandro Minotti, Lega/Udc) all’unanimità (compresa Giulia Petralli dei Verdi che aveva partecipato alla petizione) invita il plenum a votare la mozione ma con un emendamento, nel senso che “il messaggio municipale dovrà porre particolare attenzione alla salvaguardia dell'alberatura esistente e, qualora essa non potrà essere mantenuta, il Municipio s’impegna a sostituirla adeguatamente”.

La perizia: ‘Abbattimento inevitabile’

Quanto allo stato di salute delle 107 piante, viene citato un rapporto secondo cui "il rifacimento del manto stradale e dei marciapiedi comporterebbe inevitabilmente l'abbattimento delle alberature presenti, poiché le radici non hanno possibilità di sopportare l’intervento. Attualmente l’aspettativa di vita degli ippocastani è di 10 anni e quella dei tigli è di almeno 20 anni per circa il 90% degli esemplari". Fra tre possibili varianti valutate sul da farsi, l’esecutivo propone la sistemazione completa della parte alta del viale con la sostituzione dell'alberatura. E passa la palla nel campo della commissione e del legislativo. Commissione che nel proprio rapporto la rispedisce indietro affermando che non sia suo compito risolvere o decidere quali delle tre varianti sia più idonea. Ma ribadisce anche l’importanza dell'alberatura esistente, “soprattutto ricordando le funzioni di refrigerio svolte del verde urbano all’interno delle città nell’ottica di preparare le Città a contrastare gli effetti del surriscaldamento climatico”. Perciò, aggiunge, “qualora il Municipio decidesse di sostituire gli attuali ippocastani e tigli, tale opera non dovrà essere fatta con le piante inserite nella parte bassa di viale Stazione”, piante giovani, esili e di dimensioni ridotte.

Perché così piccole

Come reagisce il Municipio? Nelle sue osservazioni finali, dopo aver confidato in una soluzione condivisa col Consiglio comunale, saluta positivamente l’emendamento e scrive: “Il progetto potrà essere impostato con la rimozione delle alberature esistenti e nuova ripiantumazione; il mantenimento dei posteggi laterali; il concetto di mobilità generale (veicolare e pedonale) come oggi”. Infine sulla tipologia delle alberature precisa che “la dimensione ridotta delle piante sulla parte bassa del viale non è dovuta alla specie, bensì all’età delle piante messe a dimora e soprattutto alla modalità di potatura”. La via pare comunque essere tracciata: presto o tardi, mano alle motoseghe.

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