In assenza di garanzie municipali sul loro mantenimento, il Cc ha bocciato la mozione liberale per il rifacimento della parte alta di viale Stazione
Niente rifacimento. A tenere banco durante la seduta odierna di Consiglio comunale a Bellinzona la mozione Plr che chiedeva – senza infine ottenerlo – l’ammodernamento della parte alta di viale Stazione in linea con quanto già fatto nel 2015 nella parte bassa. Favorevoli 24 consiglieri, contrari 26 e un astenuto. A nulla è valso l’emendamento aggiunto dalla Commissione edilizia secondo cui “il messaggio municipale dovrà porre particolare attenzione alla salvaguardia dell'alberatura esistente e, qualora essa non potrà essere mantenuta, il Municipio s’impegna a sostituirla adeguatamente”. Come, rimane una domanda senza risposta. Il rifacimento andrebbe infatti a cozzare contro il mantenimento dei 107 alberi presenti da svariati decenni ai due lati. Il fatto è noto: stando a una perizia chiesta dal Municipio, è impossibile risanare le vecchie sottostrutture, la carreggiata e i due marciapiedi senza intaccare le radici; la stessa ha stabilito che l’aspettativa di vita dei sette ippocastani è di 10 anni e quella dei cento tigli di almeno 20 anni per circa il 90% degli esemplari.
Il relatore commissionale Alessandro Minotti (Lega/Udc) ha evidenziato le condizioni precarie di marciapiedi, fondo stradale, illuminazione e sottostrutture: «Ma la maggioranza del gruppo non sosterrà la mozione emendata perché il rifacimento del viale non è di fatto possibile senza tagliare le piante. Siamo scettici sul significato di ‘sostituire adeguatamente’». Ha rincarato la dose Tuto Rossi (Udc): «Siccome non ci sono vivai con alberi di grossa taglia, la cosiddetta ‘sostituzione adeguata’ è la classica ‘uregiatada’. La mozione sta contrabbandando un crimine ecologico». Brenno Martignoni Polti (Udc) ha ricordato le promesse mai mantenute in passato dai precedenti Municipi sulla volontà di sostituire alberi «infine eliminati e basta». Ronald David (Verdi/Mps/Fa) invitando a respingere la mozione ha criticato le osservazioni finali del Municipio: «Cambiando le carte in tavola stradafacendo, ha lasciato intendere la volontà di andare di motosega, segando di fatto la salvaguardia caldeggiata dall’emendamento. Perciò, dopo aver firmato il rapporto commissionale, a nostra volta cambiamo atteggiamento». Claudio Buletti (Unità di sinistra) lo ha chiesto: «Che fretta c'è? Il viale non è così fatiscente e le vecchie piante ombreggiano bene, a differenza di quelle striminzite presenti nella parte bassa. Peraltro sarebbe opportuno coinvolgere i proprietari degli stabili, affinché facciano la loro parte». Da qui la richiesta di respingere la mozione e prendersi il tempo per creare un gruppo di lavoro considerando tutte le componenti in gioco. La compagna di banco Lia Sansossio ha parlato del «vecchio che incanta: i tigli e gli ippocastani sono sempre lì, stagione dopo stagione. Opera d’arte che dà smalto al viale ed è rappresentativa di un’epoca. Da considerare però il problema delle condizioni infrastrutturali. Quanto sono gravi? Non vediamo oggi risposte». La capogruppo Lisa Boscolo ha parlato di «promesse che non vengono mantenute. Difficile dare fiducia all’esecutivo». Maura Mossi (Più Donne) ha invitato a non firmare cambiali in bianco: «Lugano ha preservato alcuni grossi alberi in occasione di importanti lavori stradali».
Il capogruppo Plr Andrea Cereda ha posto la domanda: «Fino a quando bisogna aspettare la risoluzione dei problemi infrastrutturali? Non si tratta qui di approvare un taglio preventivo delle piante, ma l’allestimento di un messaggio municipale che possa pensare a un'adeguata sostituzione dell’alberatura». Dal canto suo il mozionante Vito Lo Russo ha parlato di un viale «che va a catafascio. Lastre di granito rotte e illuminazione notturna carente. Non si parla mai di questo». Il Centro, ha detto il capogruppo Gabriele Pedroni, si è schierato quasi del tutto a favore della mozione: «Sbagliato rattoppare. Meglio considerare il viale nella sua integralità, partendo dalla parte bassa rinnovata, magari senza usare la motosega». Claudio Cattori (Centro) ha segnalato che «sul mercato vi sono piante adulte e alte che potrebbero facilmente sostituire le attuali». Critica Margot Broggini (Centro): «La parte alta merita certamente di ottenere la stessa luce e qualità della parte bassa, ma il problema oggi è un altro». Pietro Ghisletta (Centro): «Il Municipio tenga conto delle critiche odierne nel presentare il proprio messaggio. Non spetta a noi trovare la soluzione, ma all'esecutivo».
Il municipale capodicastero Opere pubbliche Henrik Bang lo ha detto: «Mentre la perizia dice chiaramente che non si può avere il soldino e anche il panino, per contro è ondivago l'emendamento commissionale laddove introduce il concetto di sostituzione adeguata».