Un successo la settima edizione organizzata al Teatro Sociale e in altri luoghi della città dopo cinque anni di pausa
Un successo il ritorno di Territori Festival andato in scena settimana scorsa al Teatro Sociale di Bellinzona e in altri luoghi della città dopo cinque anni di pausa, di cui tre segnati dalla pandemia. Cinque giorni "ricchi di appuntamenti ed emozioni" e un pubblico che ha reagito alla rinascita "con grande partecipazione ed entusiasmo", specificano in un comunicato il Sociale e la piattaforma artistica Zona’B che, rimboccatisi le maniche, hanno deciso di ripartire dagli artisti del territorio e dalla società con l’intento di rafforzare la rete culturale locale. Ai 15 eventi in programma per la settima edizione, fra spettacoli, performance e concerti, hanno assistito complessivamente oltre 1’700 spettatori. Particolarmente significativa la presenza di accreditati: in particolare si è registrata la presenza di venti operatori professionali (direttori di teatri e festival e distributori di spettacoli) provenienti dall’Italia e da tutta la Svizzera: "Un numero importante che attesta la crescente attenzione riservata dai professionisti del teatro a quanto accade a Bellinzona e dimostra la validità della collaborazione avviata da Sociale e Zona’B".
Gli appuntamenti avevano sfumature artistiche e concettuali diverse tra loro "che hanno portato a un programma variopinto e inclusivo". Al Sociale sono andati in scena quattro spettacoli. Due di questi sono nati a Bellinzona e avevano già debuttato sul palco della capitale: sono ‘Maybe a Concert’ di Raissa Avilés e ‘Frankenstein, autoritratto d’autrice’ di Margherita Saltamacchia. Sono anche andati in scena ‘Scrooge’ di PerpetuoMobileTeatro e, a chiusura del festival, ‘Siamo quelli giusti!’ di Lalitha Del Parente.
La seconda location, usata per la prima volta, è stata sempre in città l’Officina Nephos rivelatasi "cornice perfetta per le performance presentate". Qui sono stati proposti quattro lavori di artisti residenti in Ticino. Francesca Sproccati e Adriano Iiriti hanno aperto le danze presentando un’extended edition della performance ‘Out of Me, Inside You’. Kevin Blaser e Faustino Blanchut hanno proposto uno studio di ‘I’m not a Hero’, lavoro che debutterà il prossimo anno. Raúl Vargas Torres è andato in scena con il suo nuovo lavoro ‘La Trinität - Homoousion’. Infine ‘Requiem for my dream’ di Opera Retablo, che aveva debuttato lo scorso anno a Villa dei Cedri nella programmazione del Teatro Sociale, "è stata la perfetta chiusura del festival" all’Officina Nephos. Terzo e ultimo scenario è stato il Centro Festival dove sono stati proposti laboratori, letture, incontri e uno spettacolo di danza urbana.
In campo letterario, gli autori di Luminanza con ‘Ring drammaturgico’, Fabiano Alborghetti e Massimiliano Zampetti con ‘Corpuscoli’ di Krause e Margherita Coldesina con ‘Jukebox poetico’ hanno regalato parole e metafore al pubblico presente in piazza Buffi. L’Arca, compagnia formata da Larissa Lischetti e Bianca Berger, ha presentato una performance di danza lungo le vie del centro storico. Flavio Stroppini con ‘Diary from elsewhere’ ha immerso il pubblico nella sua esperienza nell’Antartico. Per creare un pizzico di spensieratezza e vibrazione non potevano mancare la musica e i concerti dal vivo di Matt Bertini, Camila Koller, Batt Battiston, Folk & Grott e The Santa Monicas.
Non da ultimo, durante i giorni del festival di fronte al Sociale ha soggiornato la roulotte delle Giornate del Teatro svizzero, una presenza che ha incuriosito il pubblico e anticipato il ritorno a Bellinzona del festival dedicato al meglio della scena teatrale nazionale: il Sociale e il Lac di Lugano ospiteranno infatti la prossima edizione dal 23 al 26 maggio 2024.