Confermate in assemblea le novità relative al Gruppo di lavoro cantonale e alla volontà di realizzare a Gorduno/Gnosca un centro di competenza
Più che una B ci vorrebbe una T nella sigla Spab che sta per Società protezione animali Bellinzona. Una T da intendersi come Ticino, visto che il sodalizio da lungo tempo ormai supera ampiamente i confini regionali per coprire con i propri interventi l’intero territorio cantonale, come emerso ancora una volta sabato durante l’assemblea svoltasi in presenza dopo tre anni di sospensione dovuta alle restrizioni pandemiche. Come da noi anticipato lo scorso 22 febbraio, quella T di Ticino va poi immaginata – ha confermato il presidente Emanuele Besomi – nell’ambito del progetto che entro il 2026/28 mira a realizzare nel già rinnovato rifugio di Gorduno/Gnosca, ampliandolo ulteriormente, un centro cantonale di competenza per gli animali con tanto di spazi logistici in cui trasferire sede sociale, rimessa dei veicoli e magazzino che dovranno lasciare l’attuale ubicazione di via Vallone a Bellinzona a sua volta destinato ad accogliere una nuova scuola comunale per il quartiere Gerretta. Per il prossimo settembre sono anche attesi i risultati e le proposte del Gruppo di lavoro cantonale ‘Soccorso animali Ticino’ riunitosi la prima volta a fine 2021, su richiesta della Spab, con lo scopo di radiografare la situazione degli animali da Airolo a Chiasso per produrre proposte e modifiche procedurali affinché anche in futuro sia garantito il soccorso in tutto il cantone. Intanto, ricordiamo, la Spab ha compiuto un passo importante assumendo lo scorso autunno il primo soccorritore professionale stipendiato che va ad affiancarsi ai volontari.
Per dare l’idea della situazione vengono utili alcune cifre riferite all’attività di salvataggio che nel 2022 ha interessato un migliaio di animali fra domestici, selvatici, da reddito e volatili. In dieci casi si è reso necessario l’utilizzo dell’elicottero, altrettanti sono stati gli interventi tecnici e in 13 casi si è fatto capo a dei rocciatori. In totale gli automezzi hanno percorso oltre 230’000 chilometri. Per poter garantire la continuità degli interventi con un parco veicoli in perfetto stato di funzionamento, i numerosi soci presenti all’assemblea hanno avallato all’unanimità un credito per la sostituzione di due veicoli ormai vetusti. Uno di questi sarà destinato principalmente a interventi o trasporti in ambito cittadino essendo un minivan interamente elettrico.
Nella sua relazione Besomi ha anche ricordato gli anni difficili della pandemia, con tutta una serie di problemi operativi e logistici che la Spab ha dovuto affrontare per garantire sempre – grazie all’applicazione di rigidi protocolli sanitari – la sicurezza dei volontari attivi al rifugio e nelle altre strutture. Pandemia che nella primavera 2020 ha costretto a sospendere i lavori di ristrutturazione e miglioria da poco avviati a Gorduno-Gnosca. Peraltro, dopo i primi allentamenti sanitari e la ripresa dei lavori si è palesata la difficoltà nel reperire alcuni materiali, ciò che ha portato la durata del cantiere dai previsti dieci mesi a due anni; infine la struttura è stata inaugurata a giugno 2022. Sempre durante il lungo periodo pandemico – ha rammentato sabato il presidente – la Spab ha dovuto affrontare un altro problema: l’impennata di adozioni di animali domestici con massicce importazioni anche dall’estero. Nel sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalla Spab durante gli ultimi tre anni, difficili per molte fasce della popolazione, Besomi ha espresso l’auspicio affinché la politica cantonale non si dimentichi della Spab, individuando la giusta forma utile a garantire anche in futuro l’esistenza e l’operato della società. Sostegno cantonale e anche comunale garantito, nelle forme e negli ambiti delle rispettive competenze, dal presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, dal ministro delle Finanze Christian Vitta e dal direttore del Dss Raffaele De Rosa, nonché dal vicesindaco della Città Simone Gianini, tutti presenti ai lavori assembleari.
Quanto alla salute delle finanze, se il 2021 si era concluso con un leggero deficit, il presidente ha tranquillizzato i molti soci presenti sulla situazione finanziaria che a fine 2022 è potuta tornare nelle cifre nere grazie anche a un’oculata amministrazione. Infine Besomi ha distribuito alcuni riconoscimenti a persone, enti e aziende distintisi a favore del benessere degli animali. Tra questi sono stati ricordati i proprietari e i due speleologi che nel 2019 avevano tratto in salvo il cane Rocky rimasto ben 17 giorni bloccato in una forra a 50 metri di profondità. Rocky, un meticcio di taglia media di 5 anni che il 2 agosto di quell’anno, mentre giocava con un altro cane, era caduto in una profonda gola a pareti verticali creata dall’erosione dell’acqua sull’alpe di Cava in val Pontirone. Tra gli altri una targa di riconoscenza è stata attribuita al cane Luna e al suo addestratore Mauro Bonomi, assente per dei corsi di formazione all’estero, per il loro impegno di salvataggio nel Sud della Turchia devastata dal recente terremoto. Il riconoscimento è stato ritirato da due rappresentanti del Gruppo regionale Ticino di Redog Svizzera che hanno altresì presentato la loro testimonianza diretta dell’intervento.