I deputati sollecitano il CdS affinché commissioni un’analisi per fare luce sulla rendita dell’ex collaboratrice della casa anziani Sementina
Con una mozione i deputati del Movimento per il socialismo (Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori) chiedono al Consiglio di Stato di istituire una commissione indipendente esterna all’amministrazione cantonale, composta da tre persone non residenti in Ticino, con il compito di allestire un rapporto all’attenzione del Gran Consiglio. La richiesta si riferisce all’intricato caso – già oggetto di altre mozioni e interpellanze a livello cantonale e comunale – del presunto favoritismo dell’ex capocure della casa anziani comunale di Sementina al momento del suo prepensionamento. Ex capocure che, ricordiamo, recentemente è stata condannato in primo grado, unitamente al direttore del Settore anziani comunale e della direttrice sanitaria, per le lacune nella gestione della prima ondata nel ricovero di Sementina.
A differenza di tutti gli altri dipendenti delle case anziani di Bellinzona passati nel gennaio 2019, per decisione municipale, dall’Istituto di previdenza del Canton Ticino (Ipct) alla Cpe Fondazione di Previdenza Energia di Zurigo, l’ex capocure di Sementina non ha visto decurtare la propria pre-pensione. Motivo: Città e Casa anziani Aranda di Giubiasco (nel cui Consiglio di fondazione la Città è rappresentata da alcuni membri) avevano convenuto di farla figurare alle dipendenze della casa anziani giubiaschese (rimasta affiliata all’Ipct) anziché a quella di Sementina (passata alla Cpe) fino al prepensionamento avvenuto nell’autunno 2020, e questo nonostante lavorasse in realtà a Sementina. Rispondendo a una precedente interpellanza, il sindaco di Bellinzona Mario Branda aveva parlato di un caso di rigore che, d’intesa con le parti, aveva portato a individuare una soluzione contrattuale che consentisse di evitare, per una questione di pochi mesi, la perdita di garanzie legali precedentemente accordate.
Secondo l’Mps non c’era invece base legale, e tale situazione è frutto di uno stratagemma adottato dalla Città, in combutta con due membri del Consiglio di fondazione della casa anziani di Giubiasco alle dipendenze del Cantone che avrebbero favorito la ex capocure. Le accuse sono pesanti. "La città di Bellinzona ha risparmiato illegalmente centinaia di migliaia di franchi lasciando tutti gli ingenti costi del pensionamento (migliore rendita di vecchiaia e contributo sostitutivo Avs) sulle spalle dell’Ipct". E ancora: "La direzione dell’Ipct nulla ha intrapreso per impedire che questo palese imbroglio venisse meno", attaccano i deputati Mps, i quali si spingono oltre: "Questo comportamento lassista potrebbe essere stato condizionato dal fatto che la ex capocure, in occasione delle elezioni dei cinque membri del Consiglio di amministrazione dell’Ipct 2013-2017, risultava candidata sulla lista del sindacato dei servizi pubblici Vpod posizionandosi addirittura quale prima subentrante". Per l’Mps non è escluso che tale fatto "possa aver condizionato il CdA o per lo meno alcuni suoi membri".
Tornando alla richiesta al Consiglio di Stato, i granconsiglieri ritengono che il rapporto dovrà indicare "se vi è stato dolo verso l’Ipct"; in caso affermativo "se ci sono le misure per richiedere la restituzione e per intraprendere procedure civili o penali verso i singoli membri del Municipio di Bellinzona, del Consiglio di Fondazione della casa anziani di Giubiasco, dei dirigenti della Cpa di Sementina e del Cda e dalla direzione dell’Ipct".