In Cc sarà chiesta la discussione generale. Lega e Udc criticano apertamente il sindaco Branda e il municipale Soldini
La sentenza di parziale condanna pronunciata oggi sul caso Sementina "conferma la nostra denuncia politica sulla gestione, da parte delle autorità, della struttura e di quelle ticinesi durante il Covid", commenta a caldo il Movimento per il socialismo in un comunicato. Mps che chiederà una discussione generale in Consiglio comunale durante la seduta del 27 febbraio. "Poco importa – si aggiunge – che la responsabilità sia considerata medio-grave: di responsabilità si è trattato in una vicenda dai risvolti umani tragici". Il giudizio dell’Mps è severo: non solo a Sementina ma anche "in molte altre case anziani – ndr: questo però l’apparato giudiziario non lo ha stabilito non avendo aperto altre inchieste penali – non solo vi fu negligenza e improvvisazione, ma anche la precisa decisione che, se necessario, i residenti nelle case anziani erano i primi che si sarebbero dovuti sacrificare". A pesare, ad esempio, il fatto che "pochissimi residenti in una casa anziani furono ospedalizzati, o l’invito da parte del medico cantonale a procedere con molta parsimonia nel testare i residenti".
Critiche che l’Mps aveva tradotto in interpellanze a livello locale e cantonale e in una richiesta – che oggi formula nuovamente per fare chiarezza su quanto successo nei ricoveri ticinesi durante la prima metà del 2020 – d’istituire una commissione parlamentare d’inchiesta inoltrata nel maggio 2020: "I partiti di governo avevano deciso d’insabbiare tale richiesta, sperando che la Procura risolvesse i problemi. Tale speranza è stata oggi spazzata via dalla Pretura penale".
Sempre sul côté politico, l’Mps ritiene che a uscirne "male" sia anche il Municipio di Bellinzona "che ha assunto la corresponsabilità di quanto successo a Sementina, schierandosi senza esitazione a fianco dei responsabili della casa anziani". La sentenza odierna (cui probabilmente ne seguiranno altre nei gradi giudiziari superiori a seguito di probabili ricorsi) sempre secondo l’Mps "pesa come una condanna politica nei confronti della posizione del Municipio", criticato anche per aver "tentato in vari modi d’impedire una libera discussione su quanto avvenuto".
Secondo le sezioni Lega e Udc di Bellinzona la condanna "mette in discussione il ruolo del municipale Giorgio Soldini (ndr: capodicastero Anziani) e del sindaco Mario Branda che invece di assumersi le loro responsabilità politiche e di scusarsi con i parenti delle vittime, hanno trascinato la Città in un umiliante e disastroso percorso giudiziario". Entrambi "si sono aggrappati a difendere l’indifendibile utilizzando in modo contrario all’interesse pubblico importanti mezzi tecnici e finanziari della Città". In particolare a Soldini viene rimproverato di aver "ripetutamente sostenuto, in modo contrario alla verità, che nella casa anziani tutte le norme anti-Covid federali e del Medico cantonale erano state pienamente rispettate".
Diametralmente opposta l’opinione dell’Associazione dei direttori delle case per anziani della Svizzera italiana (Adicasi) che "pur non entrando nel merito della vicenda e nel più profondo rispetto delle sofferenze generate dalla pandemia a residenti e famigliari, esprime la propria umana vicinanza ai propri associati coinvolti". Lo fa esprimendo anche "l’auspicio che la sentenza odierna possa simbolicamente chiudere il periodo più difficile per le 68 case anziani del nostro cantone, i loro 6’000 collaboratori e i 4’700 residenti che le animano, riportando definitivamente l’attenzione di tutti sulla natura delle case quali luoghi di vita e di incontro".