Sollecitate la sistemazione dell’ex casa comunale (prevista), più rete di telefonia mobile, fermate dei bus sicure, pasti migliori e meno cari in mensa
Vita di valle con le sue esigenze, peculiarità, problematiche. Così vicina a Bellinzona, con cui si è aggregata nel 2017, eppure così diversa: l’alta Morobbia, ossia l’ex Comune di Sant’Antonio formato dalle frazioni di Vellano, Riscera, Carmena, Melera, Melirolo e Carena, ha incontrato ieri sera il Municipio della capitale nella sua sesta tappa di visite nei quartieri anno 2022. Spazio alle questioni locali dopo l’introduzione del sindaco Mario Branda in gran parte dedicata ai grandi progetti strategici, che fra biopolo in continua crescita all’ex campo militare e polo tecnologico e della formazione previsto nel futuro nuovo quartiere Officine mirano a ricollocare la Turrita nello scacchiere socioeconomico sull’asse Zurigo-Ticino-Milano. Ne è nato, a tre anni dall’ultima visita dell’esecutivo, uno scambio di opinioni su quanto non c’è e si vorrebbe avere e su quanto va male e potrebbe funzionare meglio. Questioni molto pratiche, esposte senza tanti fronzoli e con spirito propositivo, in parte già trattate dall’Associazione di quartiere insieme al Servizio quartieri che a sua volta ha aggiornato la ventina di presenti su alcuni temi.
Le infrastrutture, anzitutto: da Melirolo viene sollecitata una migliore manutenzione stradale e dei sentieri, non da ultimo per scongiurare il rischio di allagamenti. E in effetti il municipale Henrik Bang, capodicastero Opere pubbliche (Dop), ha ricordato che al di là delle situazioni puntuali segnalate dalla popolazione ai Servizi urbani, sono state avviate riflessioni sull’adeguatezza delle canalizzazioni e delle opere di premunizione in vari punti sensibili di Bellinzona a seguito dei temporali viepiù importanti verificatisi negli ultimi anni. Poi l’ex casa comunale situata a Carmena, sede dello sportello di quartiere e della biblioteca: l’edificio è decadente, perde calcinacci e forse meriterebbe qualche contenuto in più. La risposta: il Dop ha raccolto tutte le informazioni del caso e prossimamente proporrà al Municipio una possibile sistemazione aggiungendo una ricarica per auto elettriche; inoltre il locale situato al primo piano, usato una mattina alla settimana dallo sportello di quartiere, potrebbe venire messo a disposizione delle associazioni e per attività rivolte ai bambini. Pure sollecitata una migliore e regolare pulizia di tutti gli spazi presenti nell’edificio.
Giudicata lacunosa la copertura di telefonia mobile: mentre Swisscom ha risolto grazie all’antenna posata nel campanile della chiesa parrocchiale, le altre due compagnie latitano. Un problema di lana caprina? Affatto, ha rimarcato una signora segnalando l’impossibilità di allertare i servizi di pronto soccorso/intervento in caso di bisogno. Il vicesindaco Simone Gianini ha preso nota sebbene il tema non sia di competenza comunale e la posa di antenne richieda sovente un iter lungo e non di rado costellato di opposizioni. Restando in tema, è stata ribadita la richiesta di dotare anche la parte alta della valle di un defibrillatore cardiaco dopo le valutazioni negative fatte da Ticino Cuore; l’unico a disposizione si trova infatti a Carmena, un po’ distante. E siccome qualcuno ha chiesto di dotare di Wi-Fi la sala multiuso della Protezione civile di Carena, così da sfruttarne un po’ meglio il potenziale, il Servizio quartieri ha annunciato che lo si potrà fare nel 2024, quando la fibra ottica sarà posata in tutta la valle.
Quindi il trasporto pubblico: gioie e dolori. Per questi ultimi, un punto dolente è la collocazione di alcune fermate del bus in coincidenza dei cassonetti dei rifiuti disposti ai lati della strada cantonale che risale la vallata. Una condivisione degli spazi infelice, specialmente a Vellano, e all’origine di situazioni ritenute da qualcuno a rischio per la sicurezza specialmente dei bambini. Secondo Gianini il problema è noto e di difficile soluzione, non da ultimo perché lo spazio a disposizione è quello che è e spostare i cassonetti in altre parti del paese rende impossibile l’accesso ai camion per lo svuotamento. Valutazioni sono comunque in corso. In tema di gioie, una mamma ha lodato il potenziamento delle corse dei bus: «Grazie al fatto di potersi recare più agevolmente in basso, la qualità di vita è migliorata. Penso in particolare a quando in città si tengono eventi di vario tipo». Un successo a tal punto che talvolta sui veicoli non si trova un posto libero, specialmente nelle corse particolarmente usate dagli scolari. C’è anche chi ne ha sollecitata una notturna, per favorire i giovani durante le loro uscite serali. Corsa però che rischia di non rientrare nei parametri della Confederazione cofinanziatrice, ha detto Gianini ricordando che Berna prima dell’aggregazione intendeva abbandonare la linea. Un lavoro d’assieme fra autorità locali e Commissione regionale dei trasporti aveva poi ottenuto la rinuncia al taglio, mentre la Città ha nel frattempo preso a carico il trasporto degli allievi.
A proposito di alunni, c’è chi mastica amaro per i cambiamenti intervenuti da settembre nella gestione della mensa alle scuole elementari di Pianezzo dove confluiscono tutti i bambini morobbiotti. Si confermano, dopo due interpellanze critiche del Movimento per il socialismo, le critiche rivolte all’associazione Art’è Bambini che ha ottenuto l’incarico dal Municipio di gestire il servizio: una mamma ha infatti segnalato che la qualità dei pasti è scarsa e che mal digerita è la tassa d’iscrizione annuale di 100 franchi (a scalare di 20 franchi per ogni altro figlio); inoltre le condizioni poste sono ritenute troppo severe. A nome del collega Renato Bison assente giustificato, il sindaco ha ribadito – riprendendo le spiegazioni già date un mese fa in Consiglio comunale – che il Municipio, recependo le preoccupazioni emerse, ha contattato l’associazione sollecitando una presa di posizione.