Alla rassegna che si è svolta lo scorso weekend a Bellinzona, molti prodotti (in totale 67) hanno superato i 90 punti su 100
"Su un totale di 100 punti, molti formaggi hanno superato i 90, segno che il lavoro dei casari è di alta qualità". Erano 67 i prodotti caseari ticinesi e del Moesano che hanno partecipato al concorso organizzato dalla Società dei commercianti di Bellinzona in occasione della rassegna dei formaggi che si è svolta in piazza Governo il 15 e il 16 ottobre scorsi. I punteggi assegnati da due giurie distinte "sono generalmente alti", si legge in un comunicato. "Un risultato che premia tutti, vinti e vincitori, ma soprattutto che premia il mondo agricolo di montagna che con grandi sacrifici e passione offre con orgoglio un prodotto frutto di grande lavoro e dedizione".
«È stato un grandissimo successo, con strade e piazze riempite da persone provenienti da tutto il Ticino, così come da numerosi turisti», afferma l’organizzatore Massimo Gabuzzi. Successo raggiunto «grazie alla clemenza del tempo, al fatto che si potevano trovare una settantina di formaggi in una sola piazza e, non da ultimo, alla pubblicità promossa sui media fra cui ‘laRegione’». Particolarmente apprezzato da alpigiani e casari è stato anche «il contatto diretto con il pubblico che a sua volta ha gradito la presenza dei produttori». Produttori che sono quindi «riusciti a vendere almeno 15 forme di formaggio ciascuno». La transumanza del bestiame (30 capre e 25 mucche debitamente addobbate per l’occasione) dalla stazione fino a piazza Governo andata in scena domenica ha poi «suscitato grande interesse in particolare da parte dei bambini».
La giuria dell’Associazione ticinese assaggiatori formaggi (Atiaf) era composta da sei membri capitanati da Renato Bontognali. Tecnici "che ogni anno si recano sugli alpi per visionare e controllare i formaggi appena prodotti per dar loro la certificazione e la tassazione cantonale". Per "cercare l’eccellenza" hanno valutato l’aspetto, il colore, l’occhiatura, la consistenza al tatto, l’odore, il sapore-aroma e la struttura. Eccellenza che è stata trovata visto che molti prodotti hanno superato i 90 punti su 100. Nella categoria Mucca si è piazzato al primo posto l’alpe Piora (98 punti), secondo l’alpe Formazzora (97) e terzo l’alpe Bresciana (96). Nella categoria Misto (mucca e capra) primo rango all’alpe Campo La Torba (99 punti), seguito dall’alpe Bresciana (97) e dall’alpe Monda (96). Nella categoria Capra ha vinto l’alpe Monti di Doro (99 punti), seguito dall’alpe Naucal (98) e dell’alpe Vald (91). Infine nella categoria Formagella ha ottenuto il punteggio massimo l’Alpe Naucal (capra). Al secondo posto si è piazzato con 99 punti l’alpe Stgiega (mucca) e terzo, con 98 punti, il prealpe Campra (mucca).
Il concorso ha poi dato spazio anche a un’altra giuria, quella di Slow Food Ticino, composta da tre persone che sotto la guida di Luca Cavadini hanno cercato l’aspetto legato più al gusto. Il movimento internazionale rivendica infatti "il piacere del cibo e della lentezza, e diffonde l’educazione del gusto e opera per la salvaguardia delle produzioni tradizionali e della biodiversità". Anche questa giuria ha quindi analizzato i formaggi dal lato visivo, olfattivo ma soprattutto gustativo, cercando la particolarità e il gusto in ogni forma assaggiata. Nella categoria Mucca si è imposto l’alpe Sorescia (91 punti), seguito dall’alpe Formazzora (90) e dall’alpe Geira (89). Nella categoria Misto si è piazzato al primo posto l’alpe Campo La Torba (90 punti), secondo l’alpe Bolla Froda (87) e terzo l’alpe Pietrarossa (84,5). Vincitore della categoria Capra l’alpe Vald (87,5 punti), seguito dall’alpe Naucal (83,5) e dall’alpe Monti di Doro (80,5). Infine, la categoria Formagella ha visto imporsi con 88 punti l’alpe Bresciana (mucca), seguito con 87,5 punti dall’alpe Naucal (capra) e con 87 punti dall’alpe Robiei (capra).
"I punteggi sono generalmente alti, dunque un plauso al non facile lavoro dei casari che con cura e dedizione, in condizioni di alta montagna a volte non facili, lavorano con passione il latte appena munto per trasformarlo in formaggio". Un lavoro "che continua anche dopo la produzione, infatti la stagionatura in cantina è una parte importante del lavoro, dove ogni giorno casaro ed aiutocasaro devono girare e spazzolare le forme". I risultati ottenuti lo scorso weekend a Bellinzona "dimostrano l’omogeneità di Ticino e Moesano: infatti tutte le regioni hanno avuto dei premiati, si pensi alla Vallemaggia con i classici formaggi misto mucca-capra, la Valle Leventina e la Blenio con la tradizione e la storia di alpeggi prevalentemente con latte solo di mucca, e poi la Val Calanca e altre regioni più discoste che offrono pascoli meno ampi, adatti soprattutto alle capre che in questo concorso hanno saputo dimostrare che non hanno nulla da invidiare ai più grandi e blasonati alpeggi".