Poco più di un anno fa la Scuola dell’infanzia Palasio era stata invasa da acqua e fango. Lavori di ripristino conclusi in tempo e preventivo rispettato
«È stato un anno impegnativo e ora siamo quindi molto contenti di tornare in sede». Nora Albergoni è una docente della Scuola dell’infanzia Palasio a Giubiasco, l’asilo che poco più di un anno fa era stato invaso da acqua e fango a seguito del nubifragio che aveva provocato il cedimento dell’argine del riale Fossato, causando danni per circa 4 milioni di franchi. I lavori di ripristino sono infatti terminati e permetteranno a oltre 150 allievi e rispettivi docenti di iniziare regolarmente l’anno scolastico il prossimo 29 agosto nella loro sede originale. Allievi e docenti che hanno dovuto svolgere le attività nei prefabbricati accanto alle Scuole Nord di Bellinzona da settembre 2021 fino a giugno 2022. «Una soluzione di emergenza che, in fin dei conti, è stata ottimale», nonostante alcune difficoltà riscontrate, ha sottolineato Albergoni.
L’aspetto più «delicato e sensibile è stato il trasporto» da Giubiasco a Bellinzona di allievi e docenti, ha affermato oggi durante un incontro con i media all’asilo Palasio Renato Bison, capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità. «Dover salire su un bus ogni mattina invece che entrare direttamente in classe è stato un momento difficile per alcuni bambini». Il viaggio ha inoltre «limitato il tempo a disposizione per preparare o riordinare le aule», ha precisato Albergoni che ha riscontrato «un po’ più di stanchezza» negli allievi rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, «i bambini hanno una grande capacità di adattamento» e questo ha sicuramente aiutato. In ogni caso, ora «non vedono l’ora di tornare nelle loro vecchie aule», ritrovando uno spazio più ampio e maggiormente attrezzato. E ovviamente anche i docenti sono contenti di poter tornare nella loro sede originale, dove ritroveranno il mobilio e gli strumenti di lavoro traslocati da Bellinzona a Giubiasco. Docenti che «hanno reagito in modo esemplare» dopo il nubifragio avvenuto il 7 agosto del 2021, ha sottolineato Bison. «È anche grazie a loro che siamo riusciti a trovare una soluzione che si è rivelata essere la più idonea».
I prefabbricati accanto alle Scuole Nord non rimarranno inutilizzati: saranno infatti dapprima occupati da servizi extrascolastici e da alcune sezioni scolastiche che comprendono anche alcuni allievi dell’asilo di Molinazzo che quest’anno non potrà riaprire, visto che l’Ufficio della sanità del Cantone non ha più concesso un’ulteriore proroga per proseguire con l’attività. Dall’anno prossimo, invece, i prefabbricati saranno utilizzati dagli allievi delle Elementari, visto che a giugno del 2023 inizieranno i lavori di risanamento delle Scuole Nord.
Restando in ambito scolastico la Città di Bellinzona ha anche voluto fare il punto sull’imminente anno scolastico: in totale saranno 218 i docenti che il 29 agosto accoglieranno 3’155 allievi. Tra questi 2’009 frequenteranno le scuole elementari (in totale 113 sezioni), mentre 1’146 sono allievi delle scuole dell’infanzia suddivisi in 56 sezioni. Si tratta di cifre in linea con gli anni precedenti. Per capire l’evoluzione dei bisogni sul fronte dell’edilizia scolastica a medio-lungo termine, il Municipio (attraverso un apposito gruppo di lavoro) sta valutando quanto sarà necessario realizzare oltre ai provvedimenti già pianificati. «La popolazione è in crescita e quindi anche le esigenze scolastiche aumentano», spiega a questo proposito Bison. «Dove è fattibile cerchiamo di risanare gli edifici, ma dove non è possibile (come per la vetusta sede di Molinazzo), bisogna trovare alternative, limitate anche dalla scarsità di zone edificabili».
Ma torniamo al Palasio: all’incontro con i media era presente anche Henrik Bang, capodicastero Opere pubbliche, che ha illustrato gli interventi eseguiti. «È stato un anno molto intenso», ha esordito. Ma «c’è soddisfazione per aver rispettato le tempistiche, così come i costi preventivati». E questo malgrado le difficoltà dovute, da un lato, al ripristino della struttura dopo gli ingenti danni subiti e, dall’altro, alla situazione internazionale che «ha influito sulla reperibilità dei materiali».
L’ammontare dei danni è stato quantificato in circa 4 milioni di franchi, la maggior parte dei quali necessari per i lavori di ripristino dell’edificio. Una cifra che è stata coperta quasi interamente (circa 3,7 milioni) dall’assicurazione. Circa 300mila franchi sono dunque a carico del Comune di Bellinzona: «100mila franchi riguardano la franchigia, mentre i restanti 200mila sono stati utilizzati per diverse migliorie», precisa Bang. Migliorie che hanno in particolare riguardato i servizi igienici che sono stati riposizionati, ottimizzando così il loro utilizzo. In generale, durante il cantiere sono stati rifatti gli impianti elettrici, di riscaldamento e sanitari, ma gli interventi hanno toccato anche pavimenti, pareti, serramenti, canalizzazioni, la costruzione grezza nonché il giardino con parco giochi. Inoltre sono stati sostituiti praticamente tutti i mobili e materiali presenti al pianterreno, visto che il fango li aveva resi inutilizzabili. I lavori sono stati effettuati «da una ventina di ditte, principalmente del Bellinzonese».
A ciò vanno poi aggiunti altri 250mila franchi (il 60% è stato sussidiato dal Cantone) per la ricostruzione del tratto di parete d’argine del riale Fossato che aveva ceduto. Muro che è stato rafforzato con cemento armato e innalzato di un metro. In questo caso «i costi sono leggermente inferiori di quanto preventivato», ha precisato Bang.
A dover ancora essere ultimata è una zona proprio a ridosso della camera del Fossato: per rendere la Scuola dell’infanzia più accessibile a disabili e genitori con il passeggino è infatti stata costruita una rampa che dal riale scende nel prato dell’edificio. La rampa è stata costruita, ma mancano ancora alcune panchine e vegetazione per rendere questa zona più confortevole per chi aspetta i propri figli. In questo caso i 180mila franchi necessari fanno parte del credito «già approvato a suo tempo dall’ex Consiglio comunale di Giubiasco».
Infine, Bang ha anche ricordato che «nei prossimi mesi dovrebbero essere disponibili i risultati» dello studio idrologico che il Municipio di Bellinzona, in accordo con l’Ufficio cantonale dei corsi d’acqua, ha deciso di effettuare andando a verificare lo stato dei tratti finali fino all’immissione nel fiume Ticino dei torrenti Guasta, Vallascia e Fossato. Infatti, proprio dove è esondato poco più di un anno fa, quest’ultimo riale inizia a scorrere in un tubo sottoterra. Bisogna ora capire, ad esempio, se sarà necessario ampliare la portata di questo tubo per evitare problematiche idrologiche. «Per il riale Vallascia è già stata quadruplicata la superficie di passaggio», ha sottolineato il municipale.