Il Comune non si reputa responsabile ma anticiperà quasi 2,5 milioni di franchi per dare inizio il prima possibile ai lavori di rifacimento
Svolta – quantomeno per l’inizio dei lavori – per il rifacimento di via ai Ronchi a Daro: a quasi due anni dal crollo di parte della carreggiata, il Municipio di Bellinzona ha infatti licenziato all’attenzione del Consiglio comunale il messaggio con cui chiede di concedere il credito necessario per ricostruire la strada, ricostruire il muro di sostegno e affinare il sistema di smaltimento delle acque. Il tutto per un costo complessivo di 2,45 milioni di franchi, di cui 1,7 solo per il nuovo muro di sostegno.
Al fine di dare inizio al cantiere il prima possibile, il Comune ha deciso di anticipare l’investimento, nonostante il Municipio, "anche sulla scorta delle perizie commissionate", metta nuovamente in chiaro di ritenersi "parte danneggiata del cedimento delle opere di sostegno e di scavo" nell’ambito di un progetto immobiliare per la realizzazione di quattro villette. Reputandosi dunque parte lesa, nel messaggio l’Esecutivo sottolinea "che intende far valere i suoi diritti e domandare il risarcimento dei danni subiti a causa del cedimento, nonché di esigere il recupero dei mezzi finanziari anticipati". Si chiede dunque al Cc anche l’autorizzazione a stare in lite "qualora non si riuscisse a trovare un accordo con la controparte".
Nel messaggio l’Esecutivo non nasconde la complessità delle trattative, essendo infatti ancora forti le divergenze di opinioni sulle responsabilità del crollo. Tuttavia l’accordo in merito all’urgenza dell’intervento ha portato le parti (Comune e impresa edile privata che gestiva il cantiere) a sottoscrivere una convenzione. Questa prevede appunto che la Città, "al fine di poter intervenire subito e agire in maniera autonoma", effettuerà i lavori anticipando i costi. "Senza la convenzione – spiega il Municipio nel messaggio – il Comune potrebbe intervenire in via sostitutiva sul fondo dei privati solo con l’adempimento di diversi criteri legali. La procedura (intervento sostitutivo dell’autorità) è però complessa e passibile di impugnazione, ciò che potrebbe rallentare e allungare – anche di anni – i tempi di intervento". L’avvio di un cantiere coatto, si legge ancora nel messaggio, "oltre alle problematiche procedurali potrebbe comportare anche l’opposizione/intralcio da parte delle ditte ritenute responsabili, con conseguente necessità di far intervenire la forza pubblica per permettere di eseguire i lavori in via sostituiva".
L’inizio dei lavori è previsto per l’autunno 2022. Il primo intervento riguarderà la realizzazione del muro di sostegno (tempistica prevista circa 5 mesi), per poi procedere con la realizzazione (stimata in 3 mesi) di una nuova condotta che possa convogliare le acque meteoriche e scaricarle nel Riale Boné (la situazione attuale è definitiva carente poiché le acque sono raccolte in alcune caditoie che vanno a scaricare in determinati sedimi privati). Sarà quindi la volta della pavimentazione della strada (un mese circa di cantiere). Durante la fase di appalto si sonderà la possibilità di effettuare interventi in concomitanza per ridurre il più possibile il periodo dei lavori.
Il crollo di trenta metri di carreggiata (dotata di parapetto) e del sottostante muro di protezione era avvenuto la mattina del 27 agosto 2020, in corrispondenza di un cantiere edile privato. Il cedimento ha interessato pure sottostrutture comunali elettriche e per l’acqua potabile. Le prime indicazioni prevedevano il ripristino della circolazione stradale entro qualche mese, ma delle incomprensioni emerse fra l’Esecutivo e l’impresario proprietario del sedime allora in costruzione hanno ritardato di parecchio l’inizio delle opere di sistemazione. Nonostante i fermi intendimenti del Municipio, la procedura si è rilevata "estremamente complessa e faticosa", spiegavano le autorità locali in una lettera recapitata alle persone confinanti nel settembre 2021. Il proprietario del fondo in questione, oggetto dello smottamento, era stato sollecitato a presentare una domanda di costruzione per la messa in sicurezza del sedime intestato a suo nome così da provvedere alla ristrutturazione della strada comunale. Domanda di costruzione presentata dopo non poche discussioni fra le parti.
Dall’agosto 2020, in prossimità del cedimento la strada è percorribile unicamente a piedi o in bicicletta. I residenti che abitano a monte dei mappali interessati dal crollo, per accedere tramite automobile alle proprie abitazioni, devono percorrere via alla Pradella passando dal Castello Sasso Corbaro allungando notevolmente il tragitto.
Il Municipio ha pure licenziato un messaggio che chiede al Cc di concedere 470mila franchi per procedere all’adattamento dello smaltimento delle acque anche nella parte alta di via ai Ronchi.