Dopo il governo anche il Municipio ha licenziato il messaggio con la richiesta del credito. Gli interventi andranno a beneficio di logistica e sicurezza
A 18 anni dall’adozione da parte del governo ticinese del Piano dei trasporti della regione Tre Valli e dall’avvio della fase del progetto di massima, Biasca vede più vicina la riqualifica della stazione Ffs e la sistemazione del nodo di interscambio. Al messaggio licenziato lo scorso marzo dal Consiglio di Stato – che invita il Gran Consiglio ad approvare un credito netto di 3,8 milioni di franchi – segue ora quello firmato nei giorni scorsi dal Municipio biaschese, che al Consiglio comunale chiede di concedere 1,72 milioni quale partecipazione all’investimento complessivo quantificato in circa 6 milioni, finanziato anche dal contributo della Commissione regionale dei trasporti Tre Valli e dalle Ffs. Il credito comunale anticipa il finanziamento della quota parte degli altri enti locali dei distretti di Leventina, Blenio e Riviera, chiamati a contribuire con un importo totale di circa 583mila franchi. L’obiettivo è di avviare il cantiere nell’autunno del 2023 per una durata massima di 15 mesi.
Anche alla luce del potenziamento dell’offerta con l’inaugurazione nel dicembre del 2020 della galleria ferroviaria del Monte Ceneri, il progetto ha l’obiettivo di favorire a Biasca l’interscambio tra i mezzi pubblici, oggi ritenuto non funzionale a causa della mancanza di spazi, ma pure di moderare il traffico sulla strada cantonale, incrementare la sicurezza dei passaggi pedonali, aumentare gli spazi destinati ai pedoni e ai ciclisti e predisporre un arredo architettonico funzionale alla riqualifica del tessuto urbano.
Partiamo dagli interventi che riguardano la strada cantonale, dove la grande novità sarà una nuova rotonda a sud della stazione – in corrispondenza dell’accesso all’ufficio postale – che andrà ad aggiungersi a quella già presente sul versante nord. Un’opera con il duplice ruolo di favorire il transito dei bus e di creare una porta di entrata nel comparto che possa anche moderare la velocità dei veicoli provenienti da Bellinzona. Tra le due rotonde, sul lato della strada della stazione, è prevista un’area totalmente pedonale. La carreggiata sarà ristretta a 6,30 metri di larghezza, con due corsie di 3 metri ciascuna e una striscia colorata centrale di 30 centimetri per consentire una maggiore sicurezza nell’incrocio dei veicoli pesanti. Pianificata anche una nuova illuminazione pubblica inserita nel contesto urbano. Non ci saranno limitazioni di transito di alcun genere per la mobilità privata e il limite di velocità rimarrà di 50 km/h.
Il progetto ha anche l’obiettivo di ottimizzare i passaggi pedonali: spesso quelli presenti non vengono utilizzati, e in particolare nelle ore di punta l’attraversamento in massa genera nei pedoni una percezione di avere la priorità e il traffico veicolare viene bloccato. In futuro i passaggi pedonali saranno due: uno in corrispondenza del sottopassaggio per i binari 2 e 3 e uno all’altezza di via Franscini. Pure previsto lo spostamento dell’asse stradale verso il fronte della stazione. Ciò che consentirà di aumentare gli spazi disponibili ai pedoni e consentire la realizzazione di nuove fermate per i bus con una grande pensilina a copertura dell’area di attesa. Saranno invece 100 i posti per biciclette e motoveicoli nella nuova zona Bike+Rail (coperta da pensilina).
Per i veicoli privati, oltre a cinque comodi stalli (Kiss+Rail) per soste brevi, è previsto l’ampliamento del già esistente parcheggio Ffs a nord del comparto (su via A. Giovannini), con anche la presenza di colonne di ricarica per veicoli elettrici. Saranno invece eliminati gli attuali posteggi nei pressi della stazione.
Nella progettazione è stato tenuto conto anche dalla realtà dell’Associazione Swiss Railpark/St. Gotthard, insediatasi da qualche anno negli spazi un tempo occupati dalle officine, dall’altra parte dei binari, sul versante della montagna e della cascata Santa Petronilla. Realtà che dal 2017 sta sviluppando un concetto espositivo moderno nel quale il pubblico possa scoprire il presente ripercorrendo la storia secolare dei trasporti ferroviari attraverso le Alpi. C’è l’idea di ricostruire la storica passerella tra il Centro di mobilità alpina dello Swiss Railpark e la stazione Ffs. E in previsione della passerella è in programma la realizzazione di una piazzetta con vista sulla cascata. Particolare attenzione sarà dato al concetto dell’arredo urbanistico della piazzetta. Il Municipio di Biasca è convinto che il nodo d’interscambio potrà fungere da perno di sviluppo per altri progetti ed elementi che ruotano attorno al comparto, come l’infopoint turistico inaugurato in stazione nel 2021, il previsto innalzamento del marciapiede dei binari 2 e 3 e la sistemazione del sottopasso a favore delle persone con disabilità, il percorso escursionistico Via della Pietra e la futura ristrutturazione delle adiacenti scuole cantonali. Sarà tuttavia una stazione riqualificata ma con ogni probabilità priva della biglietteria – completamente rinnovata tre anni fa con un investimento di 270mila franchi – dal momento che le Ffs hanno deciso di chiuderla per assenza di un numero sufficiente di utenti. I quali dal 1° luglio potranno far capo a un apparecchio self-service. G.R.