Bellinzona: grazie alla biologia computazionale e all’intelligenza artificiale identificato un nuovo target terapeutico
Il gruppo di ricerca di oncologia molecolare guidato da Andrea Alimonti all’Istituto oncologico di ricerca di Bellinzona (affiliato all’Usi e membro della società Bios+) ha individuato, grazie all’utilizzo della biologia computazionale e dell’intelligenza artificiale, un nuovo modo per identificare ed eliminare in maniera selettiva uno specifico tipo di cellule coinvolte nella formazione di metastasi. Che sono uno degli effetti più pericolosi e drammatici del cancro. Costituiscono infatti la principale causa di morte di circa il 90% dei pazienti oncologici e attualmente non vi sono terapie efficaci per prevenirle ed eliminarle.
Le canoniche chemioterapie sono in grado di attivare nelle cellule cancerogene il processo biologico chiamato ‘senescenza cellulare’. Si tratta di uno stato in cui le cellule non sono più in grado di proliferare nonostante siano metabolicamente attive. La senescenza ha dunque un effetto terapeutico in una prima fase, ma se le cellule non vengono rimosse prontamente dal sistema immunitario, in un secondo momento possono anche spingere le cellule circostanti a migrare e disseminarsi in altre parti del corpo, portando così alla formazione di metastasi. Perciò la rimozione delle cellule senescenti è divenuta oggetto di studio sempre più importante per incrementare l’efficacia della terapia oncologica. Grazie alle recenti conquiste tecnologiche in campo bioinformatico e dell’intelligenza artificiale, i ricercatori dello Ior hanno creato un nuovo algoritmo che identifica e descrive le cellule senescenti. Martina Troiani e Manuel Colucci, due dottorandi nel gruppo di ricerca del professor Alimonti, hanno utilizzato la biologia computazionale e l’intelligenza artificiale per identificare un nuovo target con l’obiettivo di eliminare in maniera selettiva le cellule senescenti (terapia senolitica) e impedire la formazione di metastasi.
Questo approccio ha creato delle opportunità senza precedenti per descrivere e caratterizzare le cellule tumorali senescenti, permettendo ai ricercatori d’identificare i punti deboli di queste cellule. Alimonti lo spiega con altre parole: «Le cellule di cancro sottoposte a elevati stress (come chemioterapia) hanno due scelte: o morire o rimanere in uno stato tra la vita e la morte chiamato senescenza cellulare. Grazie alla biologia computazionale e all’intelligenza artificiale abbiamo identificato un nuovo target terapeutico in grado d’impedire la formazione di metastasi».