Dal Piano di Magadino l’agricoltore giubiaschese Claudio Cattori esprime tutta la sua preoccupazione per la lunga siccità
«Ben venga questa pioggia, ma non sarà sufficiente a compensare il bilancio idrico deficitario degli ultimi mesi». Mastica amaro Claudio Cattori. Il titolare dell’Agrotomato di Giubiasco lavora la terra da 42 anni e raramente l’ha vista così arida: «Oggi e domani sono annunciate precipitazioni di una certa portata. Due centimetri d’acqua per metro quadrato. Meglio di niente! Ma sono un’inezia se si pensa che la percentuale di umidità di un terreno agricolo dovrebbe aggirarsi, idealmente, attorno al 35-40% mentre ora raggiunge appena il 10».
Finita questa breve parentesi di maltempo, prosegue, «nel giro di una manciata di giorni il sottosuolo tornerà a essere secco come lo è ora, anche perché le previsioni meteo disponibili fino al 5 maggio danno tempo ancora asciutto». Per questo motivo, guardando alle prossime settimane, «esprimo tutta la mia preoccupazione. Non da ultimo perché le attuali colture, come patate e cipolle, bevono tantissimo essendo nel pieno dello sviluppo». Idem i cereali: «Prevedo una resa inferiore alla media. La siccità incide infatti sulla crescita della spiga, che avviene proprio in questo periodo. Sono preoccupato dunque, anche perché guardo allo scenario internazionale e alle difficoltà di approvvigionamento che potrebbero verificarsi in questo ambito».
Un bel guaio, il tempo troppo bello. Che richiede molto impegno e ore di lavoro supplementari per irrigare i campi: «Oltre ai tre ettari in serra che ‘viaggiano’ a pieno regime ne lavoriamo 40 a cielo aperto. Campi che per poter essere produttivi necessitano in questo periodo di 20-25 millimetri d’acqua per metro quadrato almeno una volta, se non due, alla settimana. Ci riusciamo, ma è un continuo spostare gli irrigatori da un posto all’altro. Un impegno già ora accresciuto e che, in assenza di precipitazioni sufficienti, crescerà ulteriormente con l’aumento della temperatura. Andando verso l’estate ci vorranno infatti 50 millimetri alla settimana». Oro blu scarso dal cielo, ma abbondantemente presente nel sottosuolo: «La falda freatica è in effetti ricca e specialmente nella parte più vicina al lago è più alta. Per contro, ho sentito che qualche abitazione e azienda presenti nella parte più orientale del piano cominciano ad avere delle carenze di pompaggio, specie quelle dotate di sistemi ormai vecchi di 50 o 60 anni e che non captano in profondità a differenza degli impianti più recenti».
La domanda è d’obbligo, visto che negli ultimi mesi più volte le previsioni di timide precipitazioni sono poi state smentite dai fatti. "Pioggia degna di tale nome non ne vediamo dall’anno scorso", premette Meteo Svizzera sul proprio sito mettendo le mani avanti: "Anche sulle previsioni attuali la prudenza è di rigore" essendo la previsione "incerta". Per capire quanto sia lontana la pioggia "dobbiamo valutare la previsione di sabato in modo probabilistico. Le possibilità di avere accumuli di 24 ore di precipitazioni oltre i 30 millimetri sono relativamente basse". Per contro, alcuni modelli di calcolo sostengono che le precipitazioni saranno rilevanti: "Se questa situazione dovesse confermarsi potremmo raggiungere localmente accumuli fino a 80-100 millimetri in 24 ore. Accumuli simili corrisponderebbero grosso modo al doppio degli accumuli totali registrati quest’anno". Ma si tratta di una probabilità sulla quale Meteo Svizzera non sembra scommettere troppo.
Fra i... campi d’azione, oltre alla politica attiva essendo consigliere comunale di Bellinzona, Claudio Cattori vanta anche la produzione di miele: stando alle verifiche delle arnie effettuate la scorsa settimana, «risulta che abbiamo una ricca popolazione di api, belle e sane. Se il tempo permetterà una fioritura ottimale della robinia a inizio maggio, questo sarà tradizionalmente il primo miele della stagione. Toccherà poi, a inizio estate, al miele di castagno e tiglio. Anche in questo caso il meteo sarà di fondamentale importanza: la grandinata dell’anno scorso, verificatasi l’8 luglio, ha compromesso infatti solo in parte la produzione e abbiamo potuto raccogliere circa 25 chili ad arnia, un quantitativo leggermente superiore alla media ticinese». Peggio sarebbe se grandinasse durante la seconda metà di giugno, perché andrebbe danneggiata la fioritura: «Molto male è andata l’anno scorso in Svizzera interna, dove quasi ovunque la produzione è stata pari a zero a causa del giugno molto piovoso».