Il rammarico di Juri Clericetti (Otr) e Luca Merlo (Gastro) sulla chiusura dell’albergo e ristorante a Ronco Bedretto. ‘Ma per la valle qualcosa si muove’
«Si perderà una realtà molto interessante che registra diverse migliaia di pernottamenti all’anno. Lo consideriamo un passo indietro, dal momento che stiamo facendo di tutto per avere più posti letti nella nostra regione dove, secondo il nostro punto di vista, il problema è proprio la carenza di strutture ricettive». Da noi sollecitato, il direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino, Juri Clericetti, si esprime sull’annunciata chiusura dello Chalet Stella Alpina a Ronco Bedretto, storico e rinomato albergo che il prossimo 19 aprile – come riferito dalla ‘Regione’ un paio di settimane fa – terminerà la sua centennale attività.
Come ci aveva spiegato il direttore e proprietario, Mauro Oliani, lo stabile – che era in vendita da circa tre anni – è stato recentemente ceduto a un privato che non intende mantenere attivi hotel e ristorante. Oltre a uno dei pochi punti di ritrovo, la valle perderà una realtà dimostratasi in grado di generare un interessante flusso di turisti. Nessuno degli albergatori ticinesi che si sono interessati, sottolineava Oliani, ha creduto fino in fondo nel potenziale della struttura per acquistarla e mantenere l’attività. Conseguenza di una regione troppo poca attrattiva? «È sicuramente fondamentale che l’albergatore o l’esercente possa contare su un’offerta turistica sul territorio da proporre al cliente, e in questo senso qualcosa si sta muovendo».
Clericetti fa riferimento a due ambiziosi progetti nel settore della mountain bike. Il primo è quello chiamato ‘Bike Gotthard’, un percorso attorno al massiccio del San Gottardo (Valle Bedretto compresa) coordinato dall’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e Valli con collaborazione dell’Otr-Bat così come di quella degli enti turistici di Andermatt, Sedrun e Goms. Il secondo è invece un progetto Interreg denominato ‘Laghi & Monti Bike’ che consiste nel completamento del percorso per mountain bike transfrontaliero Gottardo-Airolo-Domodossola-Lago Maggiore, che attraverso il Passo San Giacomo passerà dalla Valle Bedretto. «Premettendo che ci vorrà ancora del tempo per concretizzarli, sono due progetti che se sviluppati bene potranno essere delle belle opportunità per il settore alberghiero e della ristorazione, tenendo infatti ben presente l’attuale grande successo del settore della mountain bike in Ticino».
Dopo la ristrutturazione a inizio 2000 (con tanto di realizzazione di una Spa) che aveva elevato ulteriormente gli standard di un hotel da sempre all’avanguardia, negli ultimi anni lo Stella Alpina era riuscito a fidelizzare una nicchia di clienti puntando in particolare sulla cucina vegetariana e vegana (nell’intervista rilasciata al nostro giornale Oliani ha riferito che insieme allo chef Andrea Palazzini – entrambi vegani – porteranno avanti in Valle Bedretto la produzione alimentare di alternative vegetali ai formaggi stagionati). «Il concetto per una struttura ricettiva di focalizzarsi su un target è interessante e in questo caso ha dimostrato di essere una mossa vincente». Pure in Leventina e in Valle di Blenio, conclude il direttore dell’Otr-Bat, alcune strutture ricettive hanno iniziato a puntare su segmenti specifici, in particolare escursionismo e ciclismo.
«È sempre un peccato quando c’è una chiusura, perlopiù di una struttura apprezzata, che funzionava bene e rinnovata da relativamente poco», dice Luca Merlo, direttore di Gastro Bellinzona e Alto Ticino. Parlando in generale del settore, ritiene che il futuro non sarà facile, in particolare nell’Alto Ticino. «Trovare personale che vada a lavorare a nord di Biasca è sempre più difficile». Una questione evidenziata anche da Mauro Oliani, pur premettendo che il motivo principale della vendita è legato ai suoi problemi di salute. «Il momento non è di sicuro dei più promettenti. Se gli ultimi due anni sono stati davvero complicati a causa della pandemia, l’attuale conflitto in Ucraina e l’aumento dei prezzi delle materie prima fa sì che non andare al ristorante diventi una delle prime opzioni di risparmio. E questo lo osserviamo da quello che ci dicono i clienti».