Bellinzonese

Nessuna sanzione per la Congefi: ‘Non è stata infranta la legge’

Il Consiglio di Stato risponde all’Mps in merito alle irregolarità ravvisate nell’ambito dell’attività di triturazione di legname della ditta di Giubiasco

7 febbraio 2022
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“È compito del Municipio verificare che un’attività sia eseguita in modo conforme alla licenza edilizia rilasciata. I servizi cantonali non sono tenuti a controllare costantemente ogni genere di attività artigianale e industriale”. Tuttavia, “qualora fossero riscontrate delle irregolarità durante controlli periodici o su segnalazione, si interviene affinché la situazione sia rimessa a norma”. Risponde così il Consiglio di Stato alla seconda interpellanza del Movimento per il socialismo che chiedeva innanzitutto di spiegare come mai il Dipartimento del territorio (Dt) non sia mai intervenuto, se non a fronte delle segnalazioni dei cittadini nel 2020, per verificare la regolarità della triturazione di legname della Congefi Sa, ditta attiva dal 2011 nel riciclaggio di materiali (tra cui legname) in zona Seghezzone a Giubiasco.

In occasione dei controlli effettuati dal Dt nel 2020 e 2021, veniva spiegato in risposta alla prima interpellanza dell’Mps, erano in effetti state riscontrate delle irregolarità ed era quindi stato ribadito all’azienda di eseguire le triturazioni di legname unicamente in modo conforme alla licenza edilizia, cioè all’interno dell’apposito capannone. Ora, rispondendo ai dubbi dell’Mps circa i provvedimenti adottati, il Consiglio di Stato spiega che “non è stata inflitta nessuna sanzione da parte delle autorità”, dal momento che le irregolarità ravvisate (“in nessuno dei controlli eseguiti è stato rilevato un gravissimo inquinamento atmosferico, del suolo o acustico”) non rappresentano un’infrazione alla Legge federale sulla protezione dell’ambiente e alla Legge federale sulla protezione delle acque. Accertato che i macchinari del capannone sono dotati di filtri antiparticolato, il Consiglio di Stato parla di una situazione conforme alle normative in vigore dell’Ufficio federale dell’ambiente. Ciò che ad esempio non giustifica l’obbligo per l’azienda di procedere alla completa chiusura dei capannoni per eseguire la triturazione.

‘I servizi cantonali continuano a monitorare’

Quanto alle misure di controllo, nella risposta alla seconda interpellanza dell’Mps viene spiegato che “i servizi cantonali, oltre ad intimare di svolgere le attività in modo conforme alla licenza edilizia, la cui vigilanza è compito del Municipio, continuano a monitorare la situazione con controlli, in parte a sorpresa, dell’azienda (a oggi sono stati eseguiti sopralluoghi il 15.7.2021, 15.10.2021, 13.1.2022) e tramite la verifica della presenza di polvere ogni qualvolta si passa in zona (2-4 volte al mese)”. Inoltre, aggiunge il governo, nei dintorni della Congefi “a partire da luglio 2021 è stato approntato un monitoraggio locale delle polveri in ricaduta per accertarne in modo oggettivo la quantità. Il monitoraggio permetterà da un lato di verificare il rispetto dei limiti di legge e dall’altro di appurare, grazie a confronti con zone più discoste, se effettivamente c’è una maggiore presenza di polveri nelle vicinanze della Congefi”. Lo scorso ottobre, in occasione di un primo aggiornamento su tale campagna di misurazione delle polveri grossolane, il governo informava che i dati sino ad allora raccolti non mostravano “una chiara provenienza di polvere dalla ditta in questione”. Per quanto riguarda le polveri fini, informava il Consiglio di Stato, la stazione di misura situata proprio nel quartiere, poco distante dalla Congefi Sa, non aveva presentato “picchi di valori di polveri fini anomali. I superamenti registrati – concludeva il governo – sono di fatto tutti da ricondurre a questioni meteorologiche e in generale seguono l’andamento delle altre stazioni di misura, dimostrando che sono da ricondurre al carico di inquinanti a cui è solitamente soggetto il nostro cantone e non alle attività specifiche delle ditte nelle immediate vicinanze”.

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