Bellinzona, i rispettivi presidenti di categoria giudicano positivamente l’idea proposta dall’architetto Filippo Broggini
«Bene» e ancora «bene». I rispettivi presidenti della Società commercianti di Bellinzona e di Gastro Bellinzona e Alto Ticino si esprimono positivamente sul progetto abbozzato dall’architetto Filippo Broggini, pubblicato oggi sulla ‘Regione’, che propone alla Città, con un’eventuale partecipazione privata, di realizzare sotto Piazza Governo un piccolo autosilo di due o più piani interrati dotato di una capacità minima di 64 posti auto. Un’idea che va a contrastare il progetto di Zona d’incontro: voluto dal Municipio in collaborazione col Cantone e votato a fine ottobre dal Consiglio comunale, prevede più spazio per i pedoni, un nuovo limite massimo di 20 km/h e l’eliminazione dei 13 posteggi situati vicino al Teatro Sociale.
«La sensibilità va coltivata e il cambiamento di mentalità nel campo della mobilità individuale va costruito coinvolgendo, non imponendo soluzioni unilaterali, specie nel nostro contesto di piccola città», attacca la presidente dei commercianti Claudia Pagliari. Anche per questo motivo, prosegue, «ritengo opportuno ragionare sull’ipotesi di nuovo autosilo sotterraneo in Piazza Governo. Certo, al momento è solo un’idea, una proposta, qualcosa che andrebbe però a ogni modo approfondito interpellando tutte le parti in causa, noi compresi. Siamo pronti a ulteriormente rimarcare le difficoltà con le quali il settore commerciale del centro storico è confrontato da lungo tempo».
A titolo personale («ma molti colleghi la pensano come me») promuove dunque l’idea abbozzata da Broggini: «Ben volentieri uso il trasporto pubblico per recarmi dal domicilio al negozio in centro. Arrivo in bus più rilassata. Sostengo le soluzioni ‘verdi’, laddove però non si scontrino con aspetti pratici. Quando infatti ho a che fare con tante borse e scatoloni, giocoforza l’auto diventa irrinunciabile. Perciò, se trasferiamo questo ragionamento sulla potenziale clientela, o su chi vuole semplicemente farsi un giro fra le vetrine del centro per vedere se c’è qualcosa d’interessante da comprare, molto facilmente troviamo persone che preferiscono usare l’automobile. Ripeto: va bene l’onda verde. Ma sebbene il bus, la bicicletta e lo spostamento a piedi siano in molti casi le soluzioni ideali, in molti altri l’auto è irrinunciabile. E la sua sosta richiede soluzioni confacenti e pratiche, non a priori limitative».
Ecco perché, prosegue Claudia Pagliari, la Zona d’incontro votata dal Cc «non rappresenta per il nostro settore una soluzione ottimale. Anzi, qui si rischia un grossissimo danno. Se si mira a favorire i pedoni e la mobilità dolce, non lo si faccia eliminando i 13 stalli situati vicino al Teatro Sociale. L’alternativa per chi vuole fermarsi a pranzo o bere un caffè, è andare altrove, magari in un centro commerciale». La presidente rileva inoltre il pericolo insito nella prevista ristrutturazione, con ampliamento, dell’autosilo comunale Cervia dietro Piazza Indipendenza: «Talvolta è già oggi pienissimo. Non so con quali tempistiche l’intervento è finalmente previsto, ma di sicuro il cantiere durerebbe a lungo riducendo sensibilmente, anche qualora lo si faccia a tappe o per piani, la disponibilità di posti auto a ridosso del centro. La vedo male se non vi sarà un’alternativa valida nelle vicinanze, quale potrebbe essere appunto un piccolo autosilo sotto Piazza Governo costruito prima di quel risanamento». Da qui l’invito all’autorità cittadina affinché «calcoli bene i tempi, pena il rischio di ritrovarci una città vuota. E che una volta svuotata, sarà poi difficile tornare a riempire».
Sul fronte esercentesco il presidente Luca Merlo ribadisce che «è inopportuno eliminare posteggi». Nel quartiere Nocca, dove gestisce la propria locanda, «vivo questa situazione in prima persona: pur essendo a soli tre minuti a piedi dall’autosilo Cervia, che dista appena 250 metri, tanti faticano ad arrivare fino a qui se non trovano il posteggio nelle immediate vicinanze. Perciò non è affatto una buona soluzione quella di eliminare tredici stalli accanto alla fontana della foca. Alcuni esercenti attivi in centro città mi hanno comunicato la loro ferma contrarietà». Non è la prima volta che si ritrova a ripetere il concetto: «Di sicuro – sottolinea Luca Merlo – è sbagliato togliere posteggi. E ne mancano. Abbiamo ribadito la nostra opinione anche al gruppo di lavoro istituito dalla Città» e chiamato a radiografare lo stato di salute dei ristoratori e negozianti turriti. «La tendenza è generale e non tocca soltanto Bellinzona. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: a beneficiarne sono alla fine i centri commerciali che offrono posteggi in gran quantità e gratuitamente. Mente il centro città andrà sempre peggio».