Bellinzonese

Green Station Giornico: dal Cantone non arriveranno i 9 milioni

Il CdS ha risposto picche alla richiesta dei tre Comuni per un contributo straordinario a favore della nuova stazione di servizio

18 novembre 2021
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Il Consiglio di Stato ha risposto picche all’Area di servizio Sassi Grossi Sa che chiedeva al Governo ticinese di concedere 9 milioni di franchi (5 a fondo perso e 4 sotto forma di sussidi da rimborsare) per sostenere nella misura del 75% la ‘Green Station Ticino’ che la Sa prevede a Giornico accanto allo svincolo autostradale e al Centro di controllo veicoli pesanti che saranno inaugurati a fine 2022. Promosso dalla società anonima costituita dai Comuni di Bodio, Giornico e Personico, il progetto da 12 milioni per la costruzione di una stazione di servizio sull’A2 che punti su carburanti più ecologici, valorizzazione dell’economia locale e opere collaterali per la popolazione – è stato spiegato in occasione della serata pubblica di settimana scorsa – è strettamente vincolato da un importante contributo straordinario cantonale. Il quale – spiega alla ‘Regione’ il sindaco di Personico nonché presidente della Sa Emilio Cristina – non arriverà. «Nella sua lettera il Consiglio di Stato giudica positivamente la nostra iniziativa, ci fa gli auguri per il prosieguo dell’iter ma specifica che non intende stanziare il contributo straordinario che abbiamo chiesto – afferma Cristina –. In poche parole ci dice di prendere contatto con i servizi del Cantone per annunciare formalmente il dossier e poter accedere ai vari contributi cantonali ordinari per questo tipo di progetti previsti ad esempio dalla Legge per l’innovazione economica e dalla Legge sul turismo; immagino che per realizzare la ‘Green Station Ticino’ così come prevista non sarà sufficiente».

‘Non intendiamo fermarci qui’

La Sa ha ricevuto la lettera del Governo martedì, il giorno dopo l’ultima serata informativa in vista della votazione consultiva popolare per l’aggregazione della Bassa Leventina durante la quale il consigliere di Stato Norman Gobbi aveva avvisato che sarebbe stato difficile concedere i 9 milioni richiesti dai tre Comuni, dal momento che il Consiglio di Stato non vuole creare un precedente, garantendo quindi la parità di trattamento per quanto riguarda le concessioni per la gestione delle aree di servizio autostradali. Il sindaco Cristina aveva replicato affermando che la Sa avrebbe avuto solidi argomenti per ribattere a un eventuale ‘No’ del Governo alla richiesta di sostegno per un progetto che i tre Comuni considerano una grande opportunità di rilancio per la bassa valle. «Non intendiamo fermarci qui. Settimana prossima si terrà una riunione e decideremo il da farsi e i prossimi passi da compiere». Bodio, Giornico e Personico – che inizialmente avevano coinvolto nel progetto anche Pollegio poi chiamatosi fuori – si sono interessati alla gestione dell’area di servizio nel 2019 dopo che nessuna società aveva manifestato la volontà per l’appalto nell’ambito del pubblico concorso indetto dal Cantone: creare nuovi posti di lavoro, sviluppare attività economiche locali, valorizzare la zona industriale e sfruttare il posizionamento strategico sono le opportunità individuate dalla Sa.

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