Ridimensionato l’investimento di 12 milioni inizialmente previsto. Per realizzare la ‘Green Station’ la Sa chiede all’Aet di collaborare
Costituita dai Comuni di Bodio, Giornico e Personico, la società anonima Area di servizio Sassi Grossi non abbandona l’idea di realizzare e gestire una stazione di servizio accanto all’autostrada e al nuovo Centro di controllo dei veicoli pesanti. «Ci crediamo e rimaniamo fiduciosi, anche se il progetto si è ridimensionato rispetto a quanto presentato un anno fa, sia nei contenuti, sia soprattutto per quanto riguarda l’investimento necessario – arriva subito al punto Emilio Cristina, sindaco di Personico e presidente della Sa –. Ci siamo resi conto che un progetto da 12 milioni era un po’ troppo ambizioso. E anche con importanti contributi cantonali straordinari, per le risorse dei tre Comuni sarebbe comunque molto impegnativo». Una conclusione a cui la Sa – nel Cda ci sono anche il municipale di Bodio Franco Romerio-Giudici e il sindaco di Giornico Rosolino Bellotti – è giunta nell’ambito delle riflessioni avviate dopo che a fine 2021, con una risposta interlocutoria, il Consiglio di Stato aveva indicato che non intendeva concedere un contributo straordinario di 9 milioni (5 a fondo perso e 4 sotto forma di sussidi da rimborsare) a sostegno di un investimento complessivo come detto valutato in 12 milioni.
Nonostante un progetto ridimensionato, ribadisce Cristina, rimane la ferma intenzione di realizzare un’area di servizio puntando sulla distribuzione di vettori energetici alternativi: elettrico, gas naturale liquefatto e idrogeno, riducendo il più possibile diesel e benzina. Da questa peculiarità deriva il nome ‘Green Station Ticino’.
La Sa necessita però di aiuto. E nei giorni scorsi ha quindi formalizzato una proposta di collaborazione all’Azienda elettrica ticinese per capire se sia disposta a partecipare al progetto sviluppando una visione condivisa. «La lettera è partita nei giorni scorsi. Ora attendiamo una decisione, che sarà molto importante per decidere i passi futuri. Il coinvolgimento di Aet – prosegue Emilio Cristina – vorrebbe dire che non saranno solo i tre Comuni a portare avanti l’opera, ma che farà parte della partita anche un’azienda cantonale, e quindi gli scenari cambiano a livello di condivisione e ripartizione dei costi». Aet che avrebbe un ruolo chiave per quanto riguarda l’impronta ‘green’ che si vuole dare all’area di servizio.
Non ancora chiaro per il momento di quanto il progetto sarà ridimensionato. Con ogni probabilità non ci saranno però né un hotel per i viaggiatori né il McDonald’s ipotizzati durante la presentazione alla popolazione di un anno fa a Giornico. Dovrebbe invece esserci margine per prevedere spazi per la ristorazione e i commerci. Da chiarire poi la possibilità – inserita nel dossier elaborato dalla Sa – di realizzare un’area di svago dall’altro lato dell’autostrada e una zona parcheggio per camper e campeggiatori.
I Comuni di Bodio, Giornico e Personico – che inizialmente avevano coinvolto nel progetto anche Pollegio poi chiamatosi fuori – si sono interessati al progetto dell’area di servizio nel 2019 dopo che nessuna società aveva manifestato la volontà per l’appalto nell’ambito del pubblico concorso indetto dal Cantone: creare nuovi posti di lavoro, sviluppare attività economiche locali, valorizzare la zona industriale e sfruttare il posizionamento strategico sono le opportunità individuate dalla Sa. Durante la serata di Giornico era stata sottolineata dai relatori la particolarità che alla stazione di servizio si potrebbe accedere in macchina anche senza doversi immettere in autostrada, favorendo quindi la fruizione dei residenti.
Interessante, in termini di clientela, è valutato l’adiacente Centro di controllo per veicoli pesanti che proprio oggi – con una cerimonia riservata alle autorità – entra in servizio dopo cinque anni di lavoro e un investimento di 225 milioni. Domani, ricordiamo, è invece prevista (dalle 10 alle 16) la giornata di porte aperte per la popolazione. Con servizio bar, musica e maccheronata offerta.