Il cantiere potrà contare sull’approvvigionamento da parte del neonato consorzio formato da Ewa-energieUri e dall’Azienda elettrica ticinese
Ewa-energieUri e l’Azienda elettrica ticinese (Aet), attraverso il neonato consorzio eURaTI, sono responsabili della fornitura dell’energia elettrica necessaria al cantiere previsto per lo scavo del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. Scavo che “aggiunge un ulteriore capitolo alla lunga storia dei trafori nel massiccio del Gottardo”, si legge in un comunicato. Concretamente, dalla metà del 2022 entreranno in funzione quattro frese meccaniche Tbm (Tunnel Boring Machine): due impiegate per lo scavo del tunnel principale e due per quello di sicurezza. “Le Tbm, così come le installazioni di cantiere all’esterno dei portali nord/sud, consumano ingenti quantitativi di energia elettrica e per l’Ufficio federale delle strade (Ustra) è di fondamentale importanza poter contare su un approvvigionamento sicuro e affidabile”.
“Lo scavo necessita complessivamente 650 GWh d’energia”, sottolinea Werner Jauch, direttore di Ewa-energieUri, citato nella nota. “È un volume pari a quello consumato da 150’000 nuclei familiari nell’arco di un anno. Assicurare questa fornitura attraverso una cooperazione nord-sud è la scelta più sensata”. Dei 650 GWh, 300 GWh provengono dal lato sud e i restanti 350 GWh da nord. “Grazie all’ottima collaborazione tra le parti coinvolte, siamo in grado di garantire prestazioni ottimali in termini di know-how e di sicurezza», afferma da parte sua Giorgio Tognola, vicedirettore e responsabile del commercio d’energia di Aet, pure citato nel comunicato.
Ewa-energieUri e Aet hanno già predisposto l’infrastruttura che assicurerà la fornitura dell’energia necessaria ad alimentare i macchinari e le installazioni di cantiere. Anche in questo caso l’impegno è notevole: “L’allacciamento al portale nord è di circa 20 Megawatt” rileva Jauch. “Per garantirlo abbiamo realizzato quattro nuove cabine di trasformazione a Göschenen”. Sul lato sud Aet ne ha installate due nuove e rinnovate altrettante.