Nubifragio di Giubiasco: il Municipio di Bellinzona sta valutando alcune soluzioni alternative per i 160 allievi e la quindicina d'insegnanti
Saranno necessari dai quattro agli otto mesi d'intenso lavoro per ripristinare la funzionalità della Scuola dell'infanzia del Palasio, a Giubiasco, la cui nuova ala inaugurata nell'autunno 2016 con un investimento di quasi 4 milioni di franchi è stata duramente colpita dal violento nubifragio abbattutosi per diverse ore da sabato sera a domenica notte sul Bellinzonese causando ingenti danni. La furia del riale Fossato situato a monte, che ha dapprima scavalcato la camera di contenimento in fondo a via Fabrizia dove inizia il tratto sotterraneo, per poi sbriciolarne il muro in sassi realizzato ormai diversi anni fa, in pochi istanti ha riversato diverse migliaia di metri cubi d'acqua, fango e detriti nel parco dell'asilo e nei locali situati al livello interrato, che alloggia le infrastrutture tecniche, nonché al pianterreno dove vi sono la mensa con 50 posti e le otto sezioni frequentate durante l'anno scolastico da quasi 160 allievi e rispettivi quindici insegnanti. Spazi occupati durante l'estate dalla colonia diurna, frequentata da decine di bambini e organizzata dall'associazione Artebambini.
In un comunicato stampa il Municipio di Bellinzona, trovatosi nel pomeriggio per una riunione di crisi, spiega che si stanno valutando alcune opzioni in vista dell’inizio dell’anno scolastico fissato il 30 agosto. Pompieri di Bellinzona, militi della Protezione civile e servizi comunali si sono messi “subito al lavoro per il ripristino che richiederà verosimilmente alcuni mesi”. L'Esecutivo sta valutando alcuni scenari per permettere a bambini e docenti di cominciare le lezioni in un luogo alternativo e per la durata di 4-8 mesi. “Non è dunque escluso che sia necessario tutto il prossimo anno scolastico per rendere di nuovo agibile l'edificio”. Quali siano le alternative, il sindaco Mario Branda, interpellato dalla ‘Regione’, preferisce non dirlo: «Sarebbe prematuro farlo e non appena avremo le idee in chiaro sarà nostra premura informare le famiglie e i media».
Nei prossimi giorni tutti i genitori degli allievi iscritti a questo istituto scolastico verranno informati con una lettera sulle tempistiche necessarie per l’avvio delle lezioni: “È infatti possibile che, per permettere l’organizzazione di un’alternativa confacente, l’anno scolastico prenda il via con una o due settimane di ritardo”, scrive il Municipio. I lavori hanno preso il via già sabato sera con la messa in sicurezza dell’area (un'agenzia di sicurezza è stata incaricata di sorvegliare i locali, visto che alcune persone sono state sorprese stamane a girarvi dei video), mentre sin dal primo mattino è iniziato lo sgombero delle aule “il cui mobilio non è più utilizzabile”. Gli ingenti danni allo stabile comunale – che l'Esecutivo sta ancora cercando di quantificare nel dettaglio – rappresentano la “più eclatante conseguenza delle intense piogge cadute sabato sera”. Particolarmente significativi i dati pubblicati da Meteo Svizzera in relazione alla quantità di acqua scesa sul breve termine: a Bellinzona sono caduti 20 millimetri d’acqua in soli 10 minuti e 39,4 in 20 minuti.
Per ‘fortuna’ tutto ciò si è verificato sabato sera quando l'edificio era vuoto: in questi frangenti è normale chiedersi se il crollo e lo straripamento del riale Fossato in piena fossero successi durante altri mesi dell'anno, in una normale giornata di scuola, oppure durante la colonia estiva Camalù e Camaluonte gestita da metà giugno a fine agosto dall'associazione Artebambini proprio nei medesimi spazi del Palasio. Non si sbaglia a credere che il bilancio avrebbe potuto essere molto più pesante, forse anche in vite umane. Fari puntati quindi sull'adeguatezza delle opere di premunizione, risalenti ormai a diversi anni fa. A questo riguardo Mario Branda spiega che l'adeguatezza e solidità della camera di contenimento del riale Fossato «è stata verificata positivamente non troppo tempo fa» e che per l'edificio scolastico in questione, situato nelle immediate vicinanze del corso d'acqua, «dovrebbe esserci un piano di messa in sicurezza ed evacuazione in caso si rischio idrologico causato da eventi meteorologici estremi che si presentano statisticamente ogni 30-40 anni». Dal canto suo la direttrice di Camalù e Camaluonte, Nadia Notari Giron Arce, spiega di aver già comunicato stamane a tutte le famiglie dei bambini iscritti il piano B per la prossima settimana, mentre per la seconda metà di agosto l'associazione sta cercando dei luoghi alternativi che dovranno peraltro ottenere il benestare delle preposte autorità cantonali. E pensando al rischio corso, le chiediamo, «mi vien da dire che forse qualcuno ha guardato giù», risponde con un sospiro la direttrice.
Gli interventi per ripristinare la normalità in città continueranno anche nei prossimi giorni. Oltre alla pulizia degli spazi pubblici e al ripristino della viabilità, “sono infatti necessari altri lavori urgenti come ad esempio lo svuotamento dei detriti trattenuti dalle opere di premunizione del
riale Vallascia, dove durante l’intenso evento meteorologico si sono depositati quattromila metri cubi di materiale”. Le vasche di contenimento che erano state ripulite recentemente verranno ripristinate e saranno inoltre sistemati gli argini distrutti dalla piena. Proseguiranno inoltre gli interventi già in corso sulla collina di Gudo dove fortunatamente le ultime piogge non hanno peggiorato la situazione.