Il direttore Edy Losa dopo i primi mesi di produzione: 'Buoni riscontri ma bisogna attendere per capire se l'impianto raggiunge i nostri obiettivi'
Cominciata a dicembre 2020 – una volta terminata l’installazione delle cinque torri e la fase di messa in esercizio – l’attività del Parco eolico del San Gottardo è entrata nel vivo a partire dallo scorso gennaio. Dopo i primi mesi di operato in cima al passo, Edy Losa, direttore della Parco eolico del San Gottardo Sa (Pesg), può stilare un primo bilancio. «Abbiamo avuto buoni riscontri, anche se è ancora presto per esprimersi sulla produzione di energia vera e propria dal momento che ci sono stati diversi aspetti, preventivati, che hanno condizionato il rendimento, dovuti a una fase di affinamento del sistema di controllo per una produzione ottimale. Per poter affermare che l’impianto funziona perfettamente e rispecchia i nostri obiettivi dobbiamo attendere ancora qualche mese». Losa conferma gli obiettivi della Pesg: raggiungere una produzione annua tra i 16 e i 20 gigawattora (Gwh) che possa soddisfare il fabbisogno di circa 4'000 economie domestiche. «L’energia che già abbiamo prodotto in questi mesi è stata messa in rete da Swissgrid. Tuttavia non siamo ancora in linea con i 16 Gwh anche perché quello passato non è stato un inverno particolarmente ventoso. Come detto bisogna attendere che l’algoritmo di funzionamento automatico dell’impianto (basato su forza e direzione del vento, temperatura, umidità e gelo) e di altri sistemi collaterali siano completamente ottimizzati».
Altro aspetto da approfondire, insieme ai servizi cantonali del Dipartimento del territorio, è il sistema radar a protezione degli uccelli con spegnimento delle eliche durante i periodi di alta migrazione. Lo scopo è evitare collisioni con le 15 pale (lunghe ciascuna 46 metri) dei 5 aerogeneratori. «Deve ancora essere affinato in base ai passaggi degli uccelli. Stiamo effettuando delle analisi per capire effettivamente quando e con che modalità dobbiamo interrompere la produzione». Losa resta fiducioso, e rimanda a giugno 2022 per un primo vero bilancio sulla produzione di energia. «Bisognerà lasciare ’viaggiare’ l’impianto ancora un po’ e vedere come si comporta nei prossimi mesi e in particolare nel prossimo inverno». Nel frattempo si sta procedendo con l’attuazione delle misure di compenso previste dal progetto da 32 milioni di franchi che prevedono l’interramento dei cavi ad alta tensione e la sistemazione finale degli accessi alla zona del parco.
Situato a 2'130 metri, il Parco eolico del San Gottardo è il primo del Cantone Ticino ed è parte integrante della catena produttiva dell’Azienda elettrica ticinese (Aet) per quanto riguarda l’erogazione nella regione della Leventina. L’Aet monitora la situazione dal centro di comando di Monte Carasso e rimane in stretto contatto con l’azienda Enercon, alla quale è stato affidato il servizio di manutenzione per un periodo di almeno 20 anni. La Pesg, ricordiamo, è detenuta per il 70% dall’Aet, per il 25% dai Services industriels de Génève e per il restante 5% dal Comune di Airolo
Il Pesg permette di fatto al Ticino di centrare l’obiettivo stabilito a livello federale (diverso per ciascun Cantone) per la produzione eolica stimata entro il 2050. Per il nostro cantone è prevista la forchetta tra 0 e 60 GWh all’anno, mentre Cantoni come Berna e Vaud dovrebbero arrivare a ben 1’170. L’obiettivo della Confederazione, se tutti i Cantoni perseguiranno gli obiettivi stabiliti, è quello di raggiungere una produzione di energia eolica (attualmente dello 0,2%) pari al 7% del consumo nazionale entro il 2050.