Il Santéi dr'èqua che porta da Acquacalda a Dötra mira pure a sensibilizzare sui cambiamenti climatici. Un percorso 'innovativo, che si evolve nel tempo'.
Un sentiero didattico e interattivo in alta valle di Blenio con una cartellonistica minimalista e non invasiva, con informazioni sempre attuali e che mira a fungere da spunto di riflessione sul ruolo dell’acqua nel contesto dei cambiamenti climatici. Stiamo parlando del Santéi dr’èqua (il sentiero dell’acqua) promosso dalla sezione Lucomagno della Società alpinistica ticinese (Sat) inaugurato domenica 8 agosto. Si tratta un sentiero didattico «facile, innovativo, che si evolve nel tempo e che, una volta percorso, può portare il visitatore ad avere una nuova consapevolezza sul valore della natura», afferma a ’laRegione’ Andrea Laffranchini, coordinatore del progetto e membro di comitato della Sat Lucomagno. Il percorso è dunque aperto a tutti e si snoda da Dötra ad Acquacalda (o viceversa) per 3,7 chilometri, percorribile a piedi in 1 ora e 12 minuti con un dislivello di 188 metri in salita e in discesa. Oltre ai due punti di partenza o arrivo sul sentiero vi sono altre quattro tappe, tutte con un punto di interesse specifico.
Stando a Laffranchini sono tre le particolarità e unicità di questo sentiero. In primo luogo la cartellonistica minimalista con l’obiettivo di integrarla al meglio nel paesaggio e nella natura. Concretamente si tratta di un palo di legno al quale è appeso un parallelepipedo con informazioni su tutti i quattro i lati. In secondo luogo, oltre ad alcune informazioni relative alla tappa in questione, su questi pali sarà anche presente un codice Qr che permetterà alle persone interessate di accedere con il proprio smartphone a ulteriori indicazioni. Indicazioni che permetteranno di beneficiare di «una lettura attuale del ruolo dell’acqua nell’ecosistema della zona del Lucomagno», precisa il coordinatore del progetto. Inoltre, grazie al fatto che i contenuti sono anche digitali, le informazioni saranno in continua evoluzione, così da poter osservare i mutamenti del paesaggio e della natura legati al cambiamento climatico, nel corso del tempo. Ma non solo: «Ci prefiggiamo di rendere vive le varie tappe dando la parola ogni anno a diversi esperti di natura, i cui contributi saranno consultabili sempre grazie al codice Qr». Terzo: il sentiero deve anche essere uno spunto di riflessione. «Consigliamo di vivere il Santéi dr’èqua in modo intenso, come una nuova esperienza di forma di turismo lento e responsabile e interagendo con il sentiero stesso».
Sentiero che permette di ammirare lo splendido paesaggio dell’alta valle di Blenio con i suoi quattro ecosistemi di importanza e di interesse nazionale: Dötra con i suoi prati e pascoli secchi iscritti nell’inventario federale; Selva Secca, parte delle riserve forestali e zona protetta; Pian Segno, parte dell’inventario federale delle torbiere alte e delle paludi e Campra, parte dell’inventario federale delle zone golenali. L’obiettivo è anche quello di sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici in corso, grazie alle informazioni trasmesse e all’osservazione diretta del paesaggio. «Ad esempio – spiega Laffranchini – in una delle tappe previste si può vedere la riserva forestale della Selvasecca che ha un nome che può far pensare ad un luogo privo di acqua ma questo ambiente accoglie uno dei maggiori popolamenti di Pino cembro del Sud delle Alpi, in cui troviamo anche ambienti umidi pregiati». In un’altra tappa sarà invece possibile «osservare come i larici si trovino a quote sempre più alte, e anche questo è un segnale che qualcosa sta cambiando». Il percorso prevede anche una parte più ludica visto che sul posto (e solamente se si sta percorrendo il sentiero) sarà possibile, sempre grazie a un codice Qr, partecipare a un quiz. Chi risponderà correttamente a tutte le domande potrà essere sorteggiato, vincendo un premio.
Laffranchini tiene infine a ringraziare «i partner che ci hanno sostenuto e che hanno permesso alla Sat Lucomagno di realizzare questo progetto in questa splendida valle». Si tratta in particolare del Comune di Blenio, dell’Ente per lo sviluppo Bellinzonese e Valli e dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino.