Con un progetto strutturato la locale Pro vuole allinearsi all'aumento dell'attrattiva del territorio generata anche dall'inaugurazione della galleria del Ceneri
«Dobbiamo assolutamente allinearci, qualitativamente e progettualmente, all’evoluzione del comprensorio». C’è entusiasmo nelle parole del nuovo presidente Christian Rivola in vista dell’assemblea annuale della Pro Cadenazzo e Robasacco; convocata mercoledì 9 giugno, sarà chiamata ad approvare un’impronta più dinamica e innovativa dell’associazione, dettata dalla spinta dell’inaugurazione del tunnel AlpTransit del Ceneri che ha fatto di Cadenazzo un territorio centrale e strettamente collegato al concetto di Città Ticino. «Fino a qualche anno fa – racconta l’architetto succeduto lo scorso gennaio a Giuseppe Di Rienzio – Cadenazzo era prevalentemente conosciuto per le sue criticità, come la prostituzione e il traffico. Oggi è invece un comune che ha fortemente contributo alla nuova centralità del cantone, assumendo il ruolo di attore protagonista della valorizzazione promossa nell’ambito della costruzione della galleria». Un’opera, continua Rivola, «che è stata sinonimo d’opportunità per ripensare a quanto c’è in superficie, a quello che questa zona ha da offrire».
Oggi Cadenazzo raccoglie infatti i frutti della realizzazione del sentiero ‘La via del Ceneri’, progetto portato a termine l'anno scorso che ha permesso, in collaborazione con i comuni di Monteceneri e Gambarogno, di creare un nuovo importante comprensorio d’interesse cantonale chiamato ‘Le terre del Ceneri’. Un percorso tematico-escursionistico interattivo per scoprire il territorio e conoscerne storia, evoluzione e peculiarità. Inaugurata nel 2020, la tratta, che misura 7 chilometri e mezzo con un dislivello di 350 metri, parte dal passo del Monte Ceneri e prosegue fino alla stazione ferroviaria di Cadenazzo. «L’itinerario è molto frequentato; ha avuto un successo oltre le aspettative – afferma Rivola, progettista e coordinatore del progetto –. Paradossalmente il Covid ci ha aiutato, perché i ticinesi sono diventati turisti. Abbiamo inoltre osservato una marcata presenza di svizzeri tedeschi e romandi».
Tra le associazioni più antiche del comune, la Pro compirà 65 anni nel 2025. Proprio in vista di questo anniversario il nuovo comitato (oltre a Rivola composto dal vicepresidente Sergio Tami, Claudio Paganetti, Isabella Caccia Martignoni e Fabiano Richina) sta definendo un progetto coordinato qualitativo ad ampio respiro. Si punterà in particolare su gruppi tematici che si concentreranno sul potenziale ricreativo, culturale e didattico del territorio. L’assemblea di mercoledì darà inizio a tutti gli effetti a un nuovo corso, con interessanti novità in vista.
A cominciare dal nuovo sito web, attivo nei prossimi giorni, interamente rinnovato e con una grafica accattivante. In futuro la Pro dovrà inoltre occuparsi direttamente della gestione dell’antico mulino del Precassino, la cui ristrutturazione è terminata nel 2016 grazie all’impegno dell’omonima associazione e dei vari sostenitori e volontari. «L’Associazione antico mulino del Precassino, al quale la Pro (proprietaria del manufatto) ha demandato il compito di ricostruire questo bene culturale tutelato e di dare avvio ad alcune attività, ha terminato la sua missione e si scioglierà in occasione dell’assemblea». Incastonato a ridosso del nucleo di Cadenazzo e vicino all’ultimo salto del riale Robasacco, il mulino risale al 1850. In seguito fu abbandonato, crollò su se stesso e fu visitato dalle buzze e inghiottito dalla vegetazione. «Di principio continueremo a dare vita al mulino, per esempio con momenti culturali o musicali. Un luogo che si presta anche per seminari e riunioni aziendali». Non mancheranno le visite guidate (che già oggi vengono organizzate in collaborazione con l’Organizzazione turistica regionale) e il coinvolgimento delle scuole in chiave didattica.
Un’altra novità è rappresentata dal progetto che dovrebbe iniziare nel 2022 insieme al Centro scolastico per le industrie artistiche (Csia). «L’idea è di coinvolgere gli allievi per disegnare i tessuti delle ‘Terre del Ceneri’. Si vorrebbe creare una collezione di stoffe ispirate al ‘terroir’ di questo luogo. Questa collaborazione è la conferma che elevare l’interesse verso Cadenazzo porta a stimolare altri attori, come in questo caso la Csia, in un comune che prima non veniva considerato». La Pro, in collaborazione col Comune, sta inoltre cercando di stimolare la modifica del tracciato della manifestazione Slow Up, che si concentra sulla sponda Cugnasco-Gudo-Monte Carasso. «Siamo in contatto con gli organizzatori affinché l’itinerario passi pure da Quartino, Contone e Cadenazzo».
Il rinnovato interesse verso Cadenazzo e i suoi dintorni ha portato anche all’allestimento della mostra a Castelgrande denominata ‘Una galleria di persone’ con le fotografie scattate da Nicola Demaldi; tredici anni di lavori sul cantiere AlpTransit raccontati in 40 gigantografie. Un’esposizione (esposta fino al 7 novembre nella sala Arsenale) che vuole essere uno sprone a percorrere le vie storiche del Ceneri.
La Pro guarda con interesse alla realtà del Parco del Piano di Magadino, con la quale il nuovo comitato vorrebbe instaurare sinergie. «L’auspicio è che questi grandi progetti, come il Parco del Piano e le ‘Terre del Ceneri’, si attivino ancor più grazie alla Pro. Cadenazzo – aggiunge Rivola – deve continuare nella direzione tracciata negli ultimi anni, ma con un maggior stimolo di valorizzazione territoriale e offerte per il pubblico». Nonostante la volontà di rappresentare una realtà di più ampio respiro, la Pro continuerà a organizzare i tradizionali appuntamenti conviviali locali come le tombole, la sagra di paese la giornata per gli anziani. In conclusione il presidente richiama l’importanza di sostenere l’associazione, diventando socio attivo. Possibilità che il nuovo sito garantisce facilmente con una semplice sottoscrizione online.