Bici, auto e incidenti: i Verdi premono sul Municipio affinché sensibilizzi i conducenti motorizzati e trasformi i principali percorsi ciclabili d'accesso
La mobilità dolce e ciclabile merita molto di più a Bellinzona, sul piano infrastrutturale come anche nella sensibilizzazione dei vari utenti delle strade, in primis gli automobilisti, specialmente in materia di sicurezza e rispetto verso chi transita senza addosso una carrozzeria. Ne sono convinti i consiglieri comunali Verdi Ronald David, Marco Noi e Giulia Petralli che premono sul Municipio partendo dal grave incidente della circolazione verificatosi lunedì 17 maggio quando un ventenne che stava attraversando il passaggio pedonale di via Tatti in sella a una bicicletta è stato travolto da una vettura guidata da un 62enne. Impatto violento sul parabrezza che ha richiesto il ricovero del giovane all’ospedale Civico di Lugano. Sebbene in futuro, con l’avvento del semisvincolo, quel passaggio pedonale sarà meglio gestito e ai piedi di via Tatti sorgeranno percorsi dedicati alle biciclette, oggigiorno e da lunghi anni quel punto non rappresenta sicuramente l’optimum. Sia perché nel passaggio pedonale sfocia un percorso ciclabile molto usato da chi si sposta da e verso il centro in sella alla bici, sia perché i conducenti che sopraggiungono dal ponte Tatti accelerano anziché frenare intravedendo la possibilità di proseguire col verde al semaforo di via Zorzi (idem in senso opposto per chi parte dall’incrocio).
Considerato che la ciclomobilità “è fortemente aumentata ma le infrastrutture restano carenti in molti luoghi e concepite principalmente per la mobilità veicolare individuale”, fra le suggestioni portate dagli interpellanti una novità assoluta per il Ticino sarebbe l’istituzione delle cosiddette Velostrassen, ossia strade che attraversano i quartieri abitati e lungo le quali la precedenza è data alle biciclette. Una soluzione già diffusa e apprezzata Oltralpe e che richiederebbe da noi uno sforzo minimo per modificare ad esempio la gestione degli incroci nelle zone 30 dove sovente gli automobilisti non percepiscono il livello di rischio. Zone 30 nelle quali fino all'anno scorso il principio della precedenza da destra ha reso difficile in Svizzera la creazione delle cosiddette ‘strade ciclabili’; nel frattempo una modifica della specifica Ordinanza consente dal 1° gennaio l’abrogazione di tale precedenza, creando così la base legale per le Velostrassen. Da qui l'auspicio dei Verdi affinché il Municipio si affretti a “incentivare ulteriormente la mobilità ciclabile con interventi a basso costo ma con ottimi risultati in termini di sicurezza”. Guardando i principali percorsi ciclabili di accesso a Bellinzona che attraversano le zone 30, a titolo di esempio si citano via Golena a Giubiasco, via Ghiringhelli a Bellinzona e In Arla a Camorino. In definitiva, considerati proprio i molti incidenti verificatisi di recente in Ticino, i Verdi si dicono convinti che “per poter incentivare davvero la mobilità dolce occorra fare in modo che la stessa diventi più sicura e che la percezione non sia quella di doversi affidare a qualche santo in paradiso ogni volta che si sale in sella a una bicicletta”.
Anche l’aspetto educativo, sottolineano i Verdi, gioca un ruolo importante: “Da parte di una fetta minoritaria di popolazione vi è purtroppo scarsa considerazione verso i ciclisti, indicati come ostacoli che intasano le strade poiché incapaci di procedere correttamente ai lati o per il fatto che pedalano sui marciapiedi, a volte per evitare tuttavia situazioni pericolose”. E mentre a scuola viene già svolta una sensibilizzazione che mira ad avere più ciclisti consapevoli, “altrettanto importante sarebbe farla coinvolgendo anche gli automobilisti”, specie sui seguenti temi: comportamento da tenere nelle zone 30 e zone d’incontro 20 km/h (quali piazzale Stazione a Bellinzona e Borghetto di Giubiasco: qui le reclamazioni non mancano); sorpassi in sicurezza dei ciclisti con una distanza adeguata; nuova possibilità di svolta a destra per i ciclisti nei semafori rossi (laddove indicato) secondo quanto previsto dalle nuove norme sulla circolazione stradale in vigore da questo gennaio; la cattiva abitudine di usare le strade agricole per bypassare il traffico intenso.
Per poter comprendere quale sia il reale impegno messo in campo dall’autorità cittadina, i tre consiglieri pongono al Municipio una raffica di domande: nel corso degli ultimi 10 anni quanti incidenti sono avvenuti sul suolo comunale con il coinvolgimento di ciclisti e automobilisti? Quali campagne ha intrapreso nei confronti degli automobilisti per spiegare le principali novità della circolazione stradale (zone 20, svolta a destra per ciclisti, ecc…)? Quanti controlli di polizia sono stati effettuati sulle zone di incontro? Quante le sanzioni inflitte? Quali azioni di sensibilizzazione sono state svolte sul sorpasso in sicurezza dei ciclisti? Quante sanzioni sono state decise per un infrazioni di questo tipo negli ultimi anni? Come mai a Bellinzona non ci si avvale ancora in nessun punto della facoltà di svolta a destra per i ciclisti con semaforo rosso? È prevista la posa di cartelli di questo tipo a breve? Quali azioni di sensibilizzazione sono state svolte per invitare gli automobilisti a non ricorrere alle strade agricole dov’è permesso solo il traffico agricolo e per i confinanti? Quante sanzioni sono state comminate lungo il piano di Magadino in territorio di Bellinzona per questo tipo di situazioni? Quali azioni di sensibilizzazione sono state svolte sulle strade di quartiere a velocità 30 km/h? Corrisponde al vero che lungo via Pratocarasso è stato posto un apparecchio radar su invito degli abitanti del quartiere ma è stato posato tra le 14.30 e le 15.30 in maniera chiaramente visibile? Qual è stato lo scopo di tale esercizio? Placare le proteste dei residenti o esercizio alibi in un momento di basso traffico rispetto agli orari in cui tali strade vengono usate a forte velocità per bypassare i principali intasamenti? Come valuta il Municipio la creazione di Velostrassen sul territorio cittadino? Conviene con gli interpellanti che alcune situazioni, lungo percorsi ciclabili d'interesse regionale, risultano attualmente pericolosi? Intende il Municipio dar seguito alla proposta?