La droga è stata spacciata prevalentemente a consumatori locali. Denunciati ma a piede libero una cinquantina di altre persone.
Cinque arresti, una cinquantina di ‘consumatori’ denunciati, ma a piede libero, e circa due chilogrammi di cocaina spacciata. È imponente l’esito dell’inchiesta – relativa a un importante traffico di droga nelle Tre Valli – avviata nel 2018 e coordinata dagli inquirenti della Polizia cantonale in stretta collaborazione con la Polizia comunale di Biasca, la Polizia comunale di Faido e il Servizio antidroga della Polizia della Città di Bellinzona.
Gli accertamenti durati circa tre anni si sono dunque conclusi e, in questo lasso di tempo, in momenti distinti, sono finiti in manette – come hanno indicato Polizia cantonale e Ministero pubblico in un comunicato – in cinque: un 41enne, un 45enne e un 48enne italiani residenti in Leventina, così come un 29enne italiano residente in Riviera e un 46enne kosovaro residente in Valle di Blenio. I cinque sono sospettati di aver preso parte, a vario titolo e con varie responsabilità, al traffico di cocaina di circa due chili. Droga che prevalentemente veniva spacciata a consumatori locali, nelle Tre Valli.
Le principali ipotesi di reato a carico dei primi quattro imputati sono di infrazione aggravata subordinatamente semplice e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. In altre parole sono accusati sia di aver spacciato la droga, sia di averla consumata. L’uomo di 46 anni dovrà invece rispondere ‘solo’ di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti, visto che dall’inchiesta è emerso che smerciava cocaina, senza però farne uso. Siccome si parla di “infrazione aggravata”, significa che si trattava di una quantità importante di droga spacciata. Spacciata, secondo gli accertamenti degli inquirenti, a una cinquantina di persone denunciate per reati in urto alla Legge federale sugli stupefacenti: i meri ‘consumatori’ non sono dunque stati arrestati. L’inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Valentina Tuoni.
Non è la prima volta che nelle Tre Valli emergono casi importanti di spaccio di droga. Ricordiamo ad esempio la condanna (nell’aprile del 2019) a due anni di carcere nei confronti di un macedone nella cui abitazione a Lottigna, in Valle di Blenio, erano stati trovati 130 grammi di cocaina, 102 chili di hashish (uno dei sequestri più importanti effettuati in Ticino) e 9 di marijuana. L’uomo, che era anche stato espulso per sette anni dalla Svizzera, era anche al centro di un’inchiesta più ampia che aveva portato all’arresto di otto persone e alla denuncia di 50 ‘consumatori’ in relazione al traffico di stupefacenti, in particolare di 10 chili di cocaina, tra il 2017 e il 2019 nel Bellinzonese ma anche in altre regioni del Ticino e nei Grigioni.
Più recentemente, nel settembre del 2020, si erano concluse altre due importanti inchieste che riguardavano il Bellinzonese, ma anche alcune zone delle Tre Valli. In un caso erano stati arrestati un domenicano e uno svizzero ai quali era stato sequestrato oltre un chilo di cocaina. Erano stati 15 i ‘consumatori’ denunciati. L’altra inchiesta aveva portato all’arresto di quattro persone (un albanese, due svizzeri e un italiano) e al sequestro di circa 500 grammi di eroina, di alcune migliaia di franchi e di quasi due chili di sostanza da taglio. Alla fine di novembre dell’anno scorso si sono conclusi anche gli accertamenti relativi a un ingente traffico internazionale di canapa illegale ed hashish. In totale si parlava di almeno 2'000 chilogrammi di stupefacenti, per un valore di almeno tre milioni di franchi. In questo caso gli approfondimenti si sono concentrati sulla posizione di diverse persone residenti nelle Tre Valli e coinvolte nell’attività di intermediazione e di smercio della droga. Le indagini avevano poi portato alla arresto di uno svizzero e un italiano residenti in Riviera, di un italiano residente nel Luganese, di uno svizzero residente nel Bellinzonese e di un croato residente in Spagna.